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view post Posted: 4/10/2019, 12:57 by: keysersoze86     +1Samsung, svolta epocale per i processori Exynos? - SMARTPHONE NEWS

Samsung, svolta epocale per i processori Exynos?



Secondo alcuni documenti emersi negli ultimi giorni, Samsung avrebbe licenziato l’intero team di sviluppo dei suoi processori, gli Exynos, ed inoltre avrebbe ordinato la chiusura del centro di ricerca e sviluppo di Austin, operativo dal 2010.

Nel corso degli anni la casa coreana ha utilizzato questi processori nella quasi totalità dei suoi device top di gamma, relegando l’utilizzo di equivalenti Qualcomm solo ad alcuni mercati, come gli USA. Per quanto Samsung abbia investito in questo settore, i suoi Exynos sono risultati mediamente sempre più energivori degli Snapdragon di pari fascia ed anche meno efficienti nello smaltire il calore.

Gli sforzi degli ingegneri per perfezionare i costum core, basati sull’architettura ARMv8, che caratterizzano le CPU proprietarie (denominati Mongoose), non sono mai risultati sufficienti per avvicinarsi abbastanza alla concorrenza e quindi sembra che Samsung alla fine abbia deciso di abbandonare questa strada e di utilizzare lo standard di ARM per i core.

Resteranno attivi i reparti GPU e SoC quindi probabilmente le personalizzazioni principali saranno in questi ambiti, non è difficile immaginare che gli investimenti maggiori riguarderanno i modem ed i chip per l’intelligenza artificiale.

Fonte: tomshw

view post Posted: 22/9/2019, 12:41 by: keysersoze86     +1La verità sui pezzotti e su Xtream Codes: gli inquirenti hanno vinto una battaglia importante, ma la guerra è ancora lunga - TECH NEWS

La verità sui pezzotti e su Xtream Codes: gli inquirenti hanno vinto una battaglia importante, ma la guerra è ancora lunga



L’hanno chiamata operazione anti-pezzotto (QUI), ed è finita su tutte le prime pagine dei quotidiani per i numeri diramati dagli inquirenti: 50 milioni di utenti nel mondo, 5 milioni di persone coinvolte in Italia, abbonamenti da 12 euro per vedere migliaia di canali e possibilità di perseguire penalmente gli utenti che si erano “abbonati” a quella che è a tutti gli effetti una attività illegale.

Una operazione complessa, che ha coinvolto diversi paesi e con l’Italia che ha avuto un ruolo cardine: la comunicazione, tuttavia, è stata un po’ confusa e quasi nessuno ha capito davvero cosa sia successo l’altro giorno.

Xtream Codes non è una piattaforma pirata, ma un "gestionale" per i gestori di IPTV pirata
Xtream Codes non era una piattaforma, non riceveva segnali di partite di calcio, non aveva abbonati e non faceva pagare nulla: era semplicemente uno dei software più diffusi sul mercato pensati per gestire una IPTV, una sorta di pannello di controllo. Lo si evince chiaramente dal sito, ancora disponibile come pagina di archivio; e come esiste Xtream Codes esistono anche altre piattaforme simili: nella guida che abbiamo pubblicato gli scorsi mesi relativi al funzionamento di una rete IPTV (QUI), cercando su Google, avevamo identificato un altro software simile, e cercando sul web si scopre che di questi software, quasi sempre sviluppati nell’Europa dell’Est, se ne trovano molti.

Banalmente si potrebbe dire che è stato sequestrato il gestionale, perché nonostante questi programmi possano essere usati per gestire ogni tipo di IPTV a pagamento, non necessariamente illegale, gli inquirenti hanno pensato che questa tipologia specifica è stata pensata proprio per le esigenze delle organizzazioni criminali che creano e rivendono IPTV.

Tutto è partito da una rete IPTV Italiana
Polizia e Guarda di Finanza hanno prima identificato una grossa rete IPTV italiana, gestita dal napoletano Franco Maccarelli e che coinvolgeva una trentina di rivenditori di abbonamenti sul territorio italiano, sono risaliti poi alle centrali che catturavano i segnali dai decoder e li trasformavano in flussi IP e quando hanno cercato di capire come questi flussi venivano gestiti sono arrivati a Xtream Codes.

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Scoperchiare Xtream Codes è stato un po’ come scoperchiare il vaso di Pandora, perché al giorno d’oggi creare da zero una rete IPTV è complesso e richiede competenze informatiche non da poco soprattutto se si vuole creare, e questo serve se devi gestire migliaia di utenti, una base che sia scalabile ed efficiente.

Le piattaforme "neutre" hanno responsabilità?
Il dibattito che si è scatenato nelle ultime ore, soprattutto su alcuni siti che si occupano di diritto d’autore, è se sia giusto sequestrare un software che potrebbe essere usato anche per scopi leciti, perché la società che l’ha sviluppato non aveva centrali e non aveva clienti, i suoi clienti erano solo le organizzazione che acquistavano il servizio a 59 euro al mese. “Sarebbe un po’ come sequestrare i client Torrent perché qualcuno li usa per scaricare materiale pirata” scrive qualcuno su Facebook, tuttavia si deve capire qual era il livello di supporto fornito da Xtream Codes. Si limitavano ad affittare il software o aiutavano attivamente nella installazione della rete illegale, diventando quindi complici delle associazioni che poi gestivano queste reti?

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Una miniera di informazioni utili agli inquirenti nei server di Xtream Codes
Chi ha seguito l’indagine ha optato per la seconda opzione, e ha così deciso di compiere un blitz, di sequestrare la società e di spegnere la rete. Questo è un altro punto fondamentale: trattandosi di un software a pagamento con licenza mensile, come la maggior parte dei programmi di oggi, veniva gestito in cloud. I pannelli di controllo di tutte le reti illegali che usavano Xtream Codes, come piattaforma per gestire flussi, clienti e distribuzione, erano su server che i fornitori del software mantenevano, gestivano, aggiornavano. Server all’interno dei quali gli inquirenti hanno trovato una miniera d’oro di informazioni, utenti, clienti, che dovrà essere esaminata nel corso di questi mesi.

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Tutto è partito dalla relativamente piccola rete IPTV di Franco Maccarelli, qualche migliaia di clienti, ma seguendo il filo che portava alla società software gli investigatori hanno messo le mani su una mole di dati enorme. La società, sul suo sito ora sotto sequestro, snocciolava numeri impressionanti: più di 5000 clienti che affittavano il suo software, più di 50 milioni di utenti finali che venivano gestiti tramite i pannelli di controllo, oltre 18.000 server virtuali che distribuivano il segnale nelle case di chi poi fruiva del pezzotto.

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L’operazione dei giorni scorsi ha toccato uno solo dei 5000 clienti, quello che ha dato origine al tutto, e ha portato allo spegnimento di 93 sessioni server in Olanda, presso il provider Worldstream. Altri server, un numero imprecisato, sono stati spenti in Francia, provider OVH. Il procuratore olandese che ha disposto il sequestro, Van Zwieten, ha dichiarato tuttavia che nessun cittadino olandese è indagato: Worldstream sarebbe parte lesa perché i suoi server venivano usati abusivamente dai criminali per attività illecite. “Siamo fieri che l’Olanda sia riconosciuta in tutto il mondo per l’affidabilità dei suoi provider e per l’infrastruttura di rete efficiente, e l’industria dell’hosting rappresenta un punto importante per l’economia olandese tuttavia non vogliamo che queste attività vengano usate dai criminali su larga scala quindi siamo stati felici di accogliere le richieste di sequestro”.

Siamo solo al primo atto di una lunga indagine
Ma è solo l’inizio: perché ora chi investiga sulle IPTV ha in mano anche i dati di altri 5.000 clienti (non utenti finali, ma gestori) e ha gli indirizzi e i codici di accesso ad altri 18.000 server virtuali; server che andranno controllati uno per uno, perché se è vero che in mezzo al gruppo potrebbero esserci anche persone che hanno comprato la piattaforma per gestire IPTV legali, è anche probabile che la quasi totalità di questi 5000 clienti siano capi di altrettante organizzazioni criminali sparse in tutto il mondo; reti IPTV con la loro clientela di migliaia di utenti che al momento si trovano impossibilitati a gestire nuovi codici, aggiornare liste e indirizzi, accettare pagamenti e gestire gli iscritti proprio perché la piattaforma che usavano per gestire la loro rete non esiste più. Organizzazioni che in queste ore, ovviamente, si staranno riorganizzando con altri software gestionali per far ripartire il "business".

Difficile bloccare i server pirata: morti da una parte, rinascono da un'altra
Pe quanto riguarda invece i server c’è ben poco da fare: ormai sono tutti server virtuali, sequestrare un server virtuale equivale a cancellare una istanza che può essere ricreata dopo due secondi presso lo steso provider usando un nuovo account. Se, come ha detto il procuratore olandese, le società di hosting sono parte lesa perché vengono sfruttate da queste organizzazioni, è poco probabile che vengano chiuse le “server farm” sequestrando fisicamente i server. Su questo fronte, quindi, la lotta alla pirateria ha, almeno per il momento, poche armi.

Gli utenti sul banco degli imputati?
Quello che si staranno chiedendo in molti è se davvero è possibile perseguire i singoli utenti come è stato dichiarato dalle forze dell’ordine. Xtream Codes, sempre sul suo sito, prometteva a chi acquistava il servizio un controllo molto accurato della sua clientela: “Teniamo log molto dettagliati per ogni connessione stabilita dai vostri clienti. Possiamo anche riconoscere se un ISP appartiene a un servizio VPN, ad un datacenter specifico o ad un proxy e il nostro software lo blocca immediatamente. È anche possibile bloccare le sottoscrizioni per IP, Paesi e numero di connessioni.”

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Tuttavia nessuno può sapere, oggi, che dati hanno in mano gli inquirenti relativi agli utenti finali registrati sul pannelli di gestione che hanno sequestrato.

I pirati risorgeranno presto altrove. E con le opportune contromisure
iTrustStream, azienda che gestisce una rete IPTV internazionale chiaramente illegale (offre oltre 5000 canali da tutto il mondo, Sky inclusa) ha rilasciato su YouTube una comunicazione ai suoi clienti rassicurandoli: le loro identità sono al sicuro.



“Ciao a tutti, probabilmente vi starete chiedendo cosa sta succedendo con le notizie sui codici Xtream. Se non hai familiarità con questo sistema. Lasciatemi spiegare. Xtream Codes è il sistema di gestionale IPTV che utilizziamo per connettere i nostri clienti ai nostri server e flussi. Hanno sequestrato questo software e ora il pannello è inutilizzabile. Non preoccuparti, nessuna delle tue informazioni è memorizzata in questo sistema. Manteniamo le informazioni dei nostri clienti sicure e protette nel nostro cloud criptato. Al momento non siamo in grado di connettere i clienti al nostro pannello per quello che è accaduto a Xtream. Come influisce questo sui nostri servizi? I nostri stream sono ancora in fase di elaborazione nei nostri server. Se il tuo account è ATTIVO e non scaduto, il tuo account è ok. Il problema è che al momento non possiamo attivare NUOVI CLIENTI o RINNOVARE GLI ACCOUNT, almeno fino a quando non troviamo una soluzione per aggirare sostituire Xtream Codes con un altro pannello. Come risolveremo tutto questo? Nella giornata di oggi lavoreremo con altri servizi IPTV per programmare un software di gestione nostro. Questa operazione potrebbe richiedere alcuni giorni. Le parti che lavorano a questo progetto sono le migliori in gioco. Stiamo lavorando con loro per aiutare a trovare una soluzione a questo problema. Grazie a tutti per la pazienza. Questo problema non era pianificato in alcun modo, se avessimo potuto prevenirlo, lo avremmo fatto”.

Queste sono state quindi le conseguenze della maxi operazione dei giorni scorsi: sgominata una rete IPTV italiana, una delle tante, ma soprattutto è stato bloccato quell’elemento che permetteva ai criminali della TV via rete di gestire questa rete, i loro clienti, i flussi e i server.

Molte reti funzionano ancora, senza possibilità di gestione: si stanno attrezzando per risolvere. L’elemento più importante è il numero di dati in possesso ora degli inquirenti: server, acquirenti, utenti, chat, log, mail di richiesta assistenza. Dati dai quali potrebbero partire altre migliaia di inchieste che vanno a colpire le singole reti IP su tutto il territorio europeo e internazionale. I singoli utenti rischiano, anche se ogni gestore di rete aveva la possibilità di scegliere come gestire la propria clientela: c’era chi teneva i clienti su cloud protetti e chi invece in chiaro sui pannelli di Xtream Codes: nessuno ora può dire quello che succederà. Ma non è da escludere che qualche utente finale venga colpito, anche solo per dare un messaggio chiaro: sottoscrivere un abbonamento IPTV è un reato.

Un altro punto fondamentale, a nostro avviso, è aver capito che gestire una rete IPTV non è cosa casereccia, servono competenze tecniche e software che non tutti hanno. Sequestrare una piattaforma software non necessariamente illegale è un inedito, e come esiste Xstream Codes ne esistono altre, sicuramente più piccole: basta una ricerca su Google per trovarle. Con questo precedente chi ogni giorno lotta contro questa piaga ha un'arma in più: se è difficile rintracciare i milioni di utenti ed è altrettanto complesso trovare le centrali di trasmissione o i server, andare da chi crea i software è molto più semplice. E a quanto pare anche molto più efficace.

Fonte: dday

view post Posted: 18/9/2019, 18:24 by: keysersoze86     +1Francia, sparisce la Coppa di Lega - CALCIO ESTERO

Francia, sparisce la Coppa di Lega



La notizia non ha sconvolto nessuno, di sicuro non i tifosi, ma è comunque rilevante: a partire dalla prossima stagione la Francia non avrà più la Coupe de la Ligue. Quella in corso sarà pertanto la 26esima e ultima edizione, a meno di cambi di rotta che al momento non sembrano ipotizzabili. Ad annunciare la decisione è stata la LFP tramite un comunicato eloquente.

"Riunitosi oggi, 18 settembre, il Consiglio di Amministrazione e poi l'Assemblea Generale della LFP hanno deciso di sospendere l'organizzazione della Coppa di Lega al termine dell'edizione 2019-20. In funzione delle condizioni del mercato, la LFP si riserva il diritto di rilanciare in seguito questa competizione. Questa decisione permette di alleggerire il calendario delle competizione, di dare più tempo di recuperare ai giocatori e di offrire un posto supplementare nelle coppe europee attraverso la classifica du Ligue 1 al termine della stagione 2020-21".

Creata nel 1994, non è mai stata considerata un vero obiettivo dai club: sparisce per assenza di emittenti televisive disposte ad acquistare i diritti di trasmissione. In 25 anni il Psg l'ha vinta 8 volte, di cui 5 consecutive tra il 2013 e il 2018, mentre nella scorsa stagione a trionfare è stato a sorpresa lo Strasburgo in finale con il Guingamp. Ma a differenza della Coppa di Francia, spesso teatro di favole come la FA Cup con squadre dilettantistiche capaci di arrivare fino in fondo, la Coppa di Lega non ha mai scaldato il cuore della gente. E nessuno ne sentirà la mancanza.

Fonte: sportmediaset

view post Posted: 29/7/2019, 14:13 by: vincy98     +1Conferenza di TIM e Inwit con gli analisti: maggiori dettagli sull’accordo di rete con Vodafone - SMARTPHONE NEWS

Conferenza di TIM e Inwit con gli analisti: maggiori dettagli sull’accordo di rete con Vodafone

Oggi TIM, Vodafone e Inwit hanno ufficializzato l’accordo di condivisione delle infrastrutture attive e passive. Vodafone farà confluire la propria infrastruttura passiva di rete in una nuova società incorporata in Inwit e i due operatori avranno la medesima partecipazione nel capitale, pari al 37,5% ciascuno. In una call conference di questo pomeriggio, TIM e Inwit hanno presentato ulteriori dettagli agli stakeholders.

La conferenza di TIM, che ha fatto seguito a quella congiunta con Vodafone, è stata intitolata “Sharing for growth” e ha avuto l’obiettivo di dimostrare i benefici dell’operazione in questione.

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Oggi TIM, Vodafone e Inwit hanno ufficializzato l’accordo di condivisione delle infrastrutture attive e passive. Vodafone farà confluire la propria infrastruttura passiva di rete in una nuova società incorporata in Inwit e i due operatori avranno la medesima partecipazione nel capitale, pari al 37,5% ciascuno. In una call conference di questo pomeriggio, TIM e Inwit hanno presentato ulteriori dettagli agli stakeholders.

La conferenza di TIM, che ha fatto seguito a quella congiunta con Vodafone, è stata intitolata “Sharing for growth” e ha avuto l’obiettivo di dimostrare i benefici dell’operazione in questione.

Luigi Gubitosi ha parlato di un passo estremamente importante nel nuovo viaggio iniziato sette mesi fa con TIM. La partnership è composta da vari elementi e darà vita, sostengono le aziende, a una super tower company in grado di dare una copertura senza pari in Italia, per un uso più efficiente del parco torri a vantaggio di tutti.


TIM e Vodafone potranno ospitarsi a vicenda con le componenti attive, fornendo vantaggi a tutti gli stakeholders grazie a una copertura più ampia e capillare a vantaggio dei clienti, anche nelle aree bianche e dove il digital divide rappresenta un limite tangibile per lo sviluppo economico. Con questo accordo, TIM ridurrà anche il debito netto di 1,4 miliardi di euro.

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Come mostra la slide in alto, Inwit acquisirà una quota per 2,1 miliardi di euro in cash ed emetterà 360 milioni di azioni per Vodafone, così da offrire a entrambi gli operatori una parità di quota del 37,5%. Inoltre, la tower company pagherà anche un dividendo straordinario in linea on il raggiungimento del credit rating BB+, la cui natura non è stata però specificata.

Come già accennato oggi pomeriggio nell’evento congiunto, TIM e Vodafone avranno un controllo congiunto di Inwit in un accordo triennale; la quota, inoltre, potrà essere ridotta al 25%.

Dopo la transazione, TIM promette di poter raggiungere più velocemente una copertura 5G nazionale entro il 2025 e dei benefici in termini di cumulative cash flow di 800 milioni di euro. In termini di EBITDA, “il nuovo Inwit”, ovvero la nuova entità, dovrebbe generare un incremento di 200 milioni di euro, e 75 milioni per la partecipazione di TIM. Di questo aumento dell’EBITDA, una parte, pari a circa 20 milioni di euro, sarà garantita dal decommissioning di alcuni siti liberati da TIM e Vodafone.

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Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato di Inwit, ha commentato con grande soddisfazione l’accordo, accogliendo Vodafone come azionista e anchor tenants. L’AD sottolinea inoltre che i ricavi annuali per Inwit potrebbero aumentare dell’80% circa da parte di TIM e Vodafone e del 70% dagli altri clienti; in termini di ricavi run-rate, ci si attende di superare il miliardo di euro, grazie ai nuovi contratti come fornitore preferito da TIM e Vodafone.

La struttura capitale della nuova Inwit comprenderà un nuovo bilanciamento tra debito ed equity. Il debito sarà composto da una quota pari a 1 miliardo di euro a cinque anni e un prestito ponte di 1.5 miliardi per 18 mesi più 6 mesi, che sarà rifinanziato alla chiusura a seconda delle condizioni di mercato. Infine, viene considerata anche una revolving facility da 0,5 miliardi con scadenza a 5 anni.

Le cifre dell’operazione, dunque, riassumendo, saranno le seguenti: 2,1 miliardi di euro a Vodafone, per acquistare il 43% di Vodafone Towers; 600 milioni di free cash flow; debiti per 2,5 miliardi di euro; EBITDA per Inwit di 200 milioni di euro e benefici per TIM superiori agli 800 milioni di euro in 10 anni.

Negli 800 milioni di benefici per TIM, rientra una componente dell’Opex che in generale avrà un impatto stimato intorno al 25% circa del totale; la condivisione attiva gioca però il ruolo principale in questa cifra tramite importanti risparmi in termini di Capex.

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Come noto, l’operazione sarà soggetta all’approvazione da parte dell’Assemblea di Inwit e delle Autorità competenti. Nel rispondere a una domanda di un analista, i rappresentanti di TIM e Inwit fanno notare che alcuni siti e piattaforme saranno disponibili anche per altri operatori, offrendo dunque l’opportunità di ricevere un servizio sia in termini di spazio meccanico che elettromagnetico.

Non vengono però comunicati dettagli aggiuntivi per quanto concerne il processo regolatorio. I rappresentanti delle due aziende preferiscono infatti attendere le prossime settimane e non hanno specificato se le Autorità coinvolte saranno solo italiane o anche europee.

Secondo quanto dichiarato, si attende il closing dell’accordo entro il primo trimestre del 2020; la vendita del 25% del capitale della nuova società delle torri, al momento, non è stato invece commentato dai membri dei board.

fonte: mondomobileweb.it

view post Posted: 19/6/2019, 19:23 by: keysersoze86     +1Ufficiale: Marco Giampaolo è il nuovo allenatore del Milan - CALCIO

Ufficiale: Marco Giampaolo è il nuovo allenatore del Milan

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Adesso è ufficiale: Marco Giampaolo è il nuovo allenatore del Milan. Il tecnico abruzzese è il penultimo tassello di un organigramma che sarà completato dall'arrivo di Massara nel ruolo di ds e raccoglie l'eredità di Rino Gattuso con il chiaro intento di riportare i rossoneri in Champions. Giampaolo, che nei giorni scorsi aveva risolto il suo contratto con la Sampdoria, ha firmato un biennale con opzione sul terzo anno a due milioni a stagione.

La notizia era attesa da giorni e altro non mancava che l'ufficialità di un accordo noto a tutti da tempo. A sceglierlo è stato in prima persona Paolo Maldini, che ha individuato in lui l'uomo giusto per garantire alla squadra una crescita sotto il profilo del gioco. Proprio sotto questo aspetto ci si attende infatti da Giampaolo una svolta decisa rispetto al passato con il passaggio dal 4-3-3 di Gattuso al suo 4-3-1-2.

E in questa direzione il nuovo tecnico ha già cominciato a lavorare con la dirigenza, indicando i giocatori utili alla causa e avallando l'acquisto di Krunic. Nei prossimi giorni, conclusa la breve vacanza, potrà cominciare il suo lavoro.

IL COMUNICATO DEL MILAN
AC Milan comunica che, a partire dal 1° luglio 2019, affiderà la conduzione tecnica della Prima Squadra a Marco Giampaolo, attraverso un contratto con il Club rossonero fino al 30 giugno 2021, con un'opzione per il rinnovo fino al 30 giugno 2022.

Marco Giampaolo, nato a Bellinzona il 2 agosto 1967, ha collezionato 270 panchine in Serie A, 324 in totale considerando tutte le competizioni. Ha avviato la sua carriera da tecnico nel 2000, a Pescara, conseguendo il master per allenatori a Coverciano nel luglio del 2007. Ha poi allenato in svariati Club, tra cui Cagliari, Siena, Catania, Cesena, Brescia e Empoli. Dall'estate del 2016 ha avviato una positiva esperienza alla guida della Sampdoria. Ora, Marco Giampaolo inizierà a lavorare con la squadra a partire dal prossimo 9 luglio, giorno del primo allenamento stagionale a Milanello.

Fonte: sportmediaset

view post Posted: 4/3/2019, 19:21 by: thedarkknightrises     +1Morto Luke Perry, il Dylan di Beverly Hills 90210 - BAR ZONE

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Luke Perry non ce l’ha fatta. L’icona della televisione mondiale, arrivato alla fama col telefilm “Beverly Hills, 90210”, è morto in seguito al devastante ictus che lo ha colpito all’improvviso qualche giorno fa. L’attore si è spento al St. Joseph Hospital di Burbank, a Los Angeles. Se ne è andato circondato dall’amore dei suoi figli, Jack e Sophie, della fidanzata Wendy Madison Bauer, dell’ex moglie Minnie Sharp, della madre e del , dal fratello Tom, la sorella Amy e gli amici più cari.

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view post Posted: 18/10/2018, 18:00 by: keysersoze86     +1ASUS Rog Phone, è l'Android più potente secondo AnTuTu - SMARTPHONE NEWS

ASUS Rog Phone, è l'Android più potente secondo AnTuTu



Asus Rog Phone è lo smartphone Android più potente. Ad affermarlo è la nota piattaforma di benchmark AnTuTu che - puntuale come sempre - ha pubblicato la classifica dei dieci smartphone più potenti per il mese di settembre basati sul sistema operativo di Google.

Con ben 299.706 punti, lo smartphone dell'azienda taiwanese si è aggiudicato il gradino più alto spodestando dopo 4 mesi lo Xiaomi Black Shark che ritroviamo subito dopo con 290.602 punti. Il podio si completa con OnePlus 6 in versione 8GB di RAM, che ha totalizzato un punteggio pari a 289.424.

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Questa prima posizione è merito del SoC Snapdragon 845 di Asus ROG Phone - accoppiato a 8GB di RAM e 512GB di storage - che è in grado di raggiungere una frequenza di ben 2.96 GHz. Senza dimenticare le due griglie per la dissipazione del calore poste sulla parte posteriore che permettono quindi di massimizzare ancor di più le prestazioni.

La classifica si completa con Vivo Nex S in quarta posizione (289.049), seguito in quinta posizione dallo Xiaomi Mi 8 (285.544). Perde tre posizioni Oppo Find X che arriva in sesta posizione totalizzando 285.338 punti. A seguire Samsung Note 9 (283.240), Asus ZenFone 5Z (269.933) e Mi Mix 2S (269.550). In ultima posizione Mi Pocophone F1 che con 268.367 fa fuori dalla top ten Samsung Galaxy S9+ che era presente nella classifica di agosto.

A quanto pare sono gli smartphone che si prestano al mondo del gaming a essere i più potenti. Tuttavia, la prossima classifica potrebbe subire dei grossi cambiamenti con i vari Huawei Mate 20 - soprattutto Mate 20X pensato proprio per il gaming - che sono equipaggiati con il processore Kirin 980, senza dimenticare il probabile arrivo sul mercato di Xiaomi Black Shark 2.

Fonte: tomshw

view post Posted: 7/9/2018, 15:17 by: thedarkknightrises     +1Cinema: è morto Burt Reynolds - BAR ZONE

Attore di Boogie Nights aveva 82 anni. Stroncato da infarto.

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NEW YORK, 6 SET - Il mondo del cinema dice addio ad un altro dei suoi grandi. A 82 anni e' morto stroncato da un infarto Burt Reynolds. Il decesso e' avvenuto in un ospedale della Florida, come confermato dal suo portavoce Jeffrey Lane.
L'attore e' stato trasportato in ospedale dopo avere avuto un arresto cardiaco, soffriva da anni di problemi di cuore e nel 2010 fu anche sottoposto ad intervento chirurgico. Classe '36, Reynolds aveva davanti una promettente carriera da giocatore di football prima di doverci rinunciare in seguito a delle lesioni. Il suo debutto da attore fu alla fine degli anni '50 in televisione in alcune serie e ben presto divenne popolare con Hawk l'indiano. Alla fine degli anni '60 e' nello spaghetti western 'Navajo Joe' di Sergio Corbucci. Il grande successo arriva nel 1972 con 'Un tranquillo weekend di paura' (Deliverance), nel quale interpreta un personaggio di nome Lewis Medlock.

www.ansa.it
view post Posted: 16/8/2018, 15:32 by: thedarkknightrises     +1E' morta Aretha Franklin - BAR ZONE

Malata da tempo, la 'regina del soul' aveva 76 anni.

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E' morta a Detroit, all'età di 76 anni Aretha Franklin. La Queen of Soul, come era stata soprannominata, è deceduta dopo una lunga malattia. Lo ha annunciato - riferisce l'Associated Press - la sua portavoce Gwendolyn Quinn.

Icona riconosciuta della cultura nera, con una forte personalità e un carattere non sempre facile, ma soprattutto artista dalla voce sublime, Aretha, nata a Memphis il 25 marzo 1942, è andata oltre le definizioni, rompendo schemi e imponendosi come un vero e proprio fenomeno della natura. Tra i suoi brani più famosi, Respect e Think (che cantò anche nel film The Blues Brothers). La sua ultima esibizione è stata lo scorso novembre a New York al gala della fondazione di Elton John per la lotta all'Aids. Il suo ultimo concerto, invece, nel giugno 2017. Nel 2009 ha cantato per l'insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca (e si è rifiutata, invece, di farlo quando è stata la volta di Donald Trump).

www.ansa.it
view post Posted: 1/6/2018, 11:59 by: keysersoze86     +1Mediaset Premium ha eliminato tutti i canali HD e +24! - TECH NEWS

Mediaset Premium ha eliminato tutti i canali HD e +24!



Mediaset Premium ha deciso di eliminare tutti i suoi canali in alta definizione e quelli +24. Mai si era vista un'operazione così rischiosa nei confronti dei propri clienti. C'è da rimanere basiti nel leggere la nota ufficiale di Mediaset Premium.

A partire da oggi 1 giugno 2018 "per ottimizzare il servizio offerto alcuni canali, tra cui i +24, non sono più visibili e i canali HD sono ora disponibili solo in definizione standard", si legge sul sito ufficiale. "Risintonizza il tuo TV o decoder per visualizzare correttamente tutti i canali".

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In pratica questo sembra essere uno degli effetti collaterali (o conseguenze) dell'accordo con Sky, poiché quest'ultima per sbarcare sul digitale terrestre con i suoi nuovi canali affitterà una parte di banda dei multiplex di Ei Towers del Gruppo Mediaset.

E com'è risaputo le risorse a disposizione sono sempre le stesse. Se vuoi far spazio ai canali degli altri, devi rinunciare ai tuoi o fare in modo che occupino meno "spazio" - passando da risoluzione HD a standard.

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Probabilmente Mediaset stima che questa novità possa avere un impatto ridotto, oppure che ciò che potenzialmente perderà (economicamente) sul digitale terrestre potrà essere recuperato grazie allo sbarco sulla piattaforma Sky dei suoi 5 canali Premium Cinema e gli altri 4 Action, Crime, Joi e Stories.

Resta il fatto che su Mediaset Premium l'alta definizione si potrà vedere solo grazie al nuovo Sky Sport HD - che accompagna Sky Sport e Sky Uno Vetrina.

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L'ultima nota riguarda la comunicazione ai clienti. Mediaset ha informato con una mail o altre modalità, ma forse un po' troppo a ridosso della scadenza di oggi.

Fonte: tomshw

view post Posted: 26/5/2018, 08:34 by: keysersoze86     +1Deep web e dark web, profili giuridici - TECH NEWS

Deep web e dark web, profili giuridici



Con l'espressione deep web si fa riferimento, comunemente, a quella porzione del World Wide Web che risulta essere sommersa o invisibile. Più precisamente, si tratta di quell'insieme di contenuti e risorse informatiche che non sono accessibili attraverso l'impiego dei motori di ricerca comunemente utilizzati.

Per utilizzare una metafora, si può pensare all'intera rete di Internet come se fosse un iceberg del quale solo una minima percentuale, denominata surface web e costituita dai contenuti quotidianamente oggetto di fruizione da parte dell'utente medio, appare visibile.

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La maggior parte dei contenuti presenti su Internet, cioè quelli che sono presenti nel deep web, sono invece organizzati in più sotto categorie il cui accesso, da parte di un utente generico, appare progressivamente più difficoltoso man mano che si cerca di penetrare in quei livelli che sono maggiormente nascosti.

Deep web e dark web


Il deep web si configura quindi, come quella parte del Web che non viene indicizzata dai comuni motori di ricerca (quali, ad esempio, Google o Bing). Ciò significa, in altre parole, che i siti Internet che ne fanno parte non sono inseriti nei database dei motori di ricerca più diffusi.

Diversi possono quindi essere i contenuti informatici che, non comparendo nei risultati delle ricerche effettuate attraverso questi ultimi, si collocano inevitabilmente nel deep web. Si pensi, ad esempio, ai siti Internet di recente costituzione e non ancora indicizzati, alle pagine web a contenuto dinamico (cioè pagine web il cui contenuto è generato sul momento dal server mediante un particolare linguaggio di programmazione pensato per consentire un'interazione con l'utente), alle conversazioni che si svolgono su forum chiusi o alle chat di messaggistica private. Fino a questo punto, quindi, nulla di strano. Il discorso inizia, tuttavia, a complicarsi quando si inizia a parlare di dark web.

Il dark web è quella porzione del deep web che, normalmente, non è accessibile utilizzando una connessione Internet normale e senza utilizzare particolari software ed accessi autorizzati.

Diversi sono i modi attraverso cui un utente può accedere al dark web, e tutti presuppongono l'impiego di un apposito software che permetta di anonimizzare l'utente e la connessione da lui utilizzata.

Lo strumento più diffuso è il cosiddetto TOR software (acronimo per The Onion Router), un software scaricabile da Internet che permette di occultare l'indirizzo IP del computer utilizzato, rendendo così anonima l'identità dell'utente, facendo rimbalzare l'accesso alla connessione Internet tra una molteplicità di computer in tutto il mondo.

Di conseguenza, i dati attinenti ad una qualsiasi connessione Internet non passano direttamente al server di riferimento finale, ma attraversano i server TOR che si comportano come router realizzando una sorta di percorso virtuale crittografato e a strati (a cipolla).

Problemi giuridici dovuti alla presenza di contenuti illegali


L'accesso al deep web o anche al dark web, da parte di un generico utente non presenterebbe di per sé profili di rilievo giuridico, ovviamente nella misura in cui la condotta dell'utente rimanga entro i confini di ciò che non è giuridicamente vietato.

Il dark web, infatti, è spesso usato per la realizzazione di attività illegali da parte di soggetti che beneficiano del fatto di poter agire in modo totalmente anonimo e senza il rischio di poter essere rintracciati e sanzionati dalle forze dell'ordine.

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Diverse sono le attività illegali che trovano spazio nel dark web. Tra queste le più diffuse sono: lo scambio di materiale pedopornografico, l'organizzazione di attività criminali, anche di tipo terroristico, e la vendita illegale di armi, esplosivi, carte di credito rubate e sostanze stupefacenti. In quest'ultimo caso si parla, più precisamente, di black markets, cioè dei veri e propri marketplaces (termine usato, in generale, per riferirsi a quei siti Internet di intermediazione che permettono la realizzazione di transazioni commerciali per la compravendita di beni o servizi) su cui è possibile acquistare ed eseguire transazioni in modo anonimo e senza poter essere rintracciati.

Nel deep web anche i pagamenti sono anonimizzati: l'unico sistema di pagamento ammesso è, infatti, il bitcoin, una valuta virtuale inventata nel 2009 e strutturata attraverso un complesso sistema di crittografia che rende anonime le transazioni.

Si esclude così radicalmente la possibilità per le forze dell'ordine di svolgere indagini per arrivare a ricostruire le transazioni illegali avvenute tra utenti al fine di sottoporli ad un regolare processo penale, perché rispondano dei reati di volta in volta commessi. Fra questi, ad esempio, il reato di "Fabbricazione o commercio non autorizzato di armi" di cui all'art. 695 del Codice penale, a mente del quale: "Chiunque, senza la licenza dell'Autorità, fabbrica o introduce nello Stato, o esporta, o pone comunque in vendita armi, ovvero ne fa raccolta per ragioni di commercio o di industria, è punito con l'arresto fino a tre anni e con l'ammenda fino a euro 1.239"; i reati connessi alla vendita, immissione in commercio, trasporto, ecc. di sostanze stupefacenti e psicotrope specificamente sanzionati nel "Testo unico sugli stupefacenti", il d.p.r. 309 del 1990; i reati di "Pornografia minorile" e di "Detenzione di materiale pedopornografico" di cui agli artt. 600-ter e 600-quater del Codice penale.

Intervento delle istituzioni e conclusioni


Sulla base di quanto è stato analizzato, e con particolare riferimento alla potenzialità del deep web di costituire uno strumento in grado di agevolare la realizzazione di attività illegali difficilmente perseguibili, è lecito concludere che solo attraverso un'attività di monitoraggio della rete il più possibile attenta e specifica sarà possibile evitare, o quantomeno diminuire, i pericoli connessi ad un uso della rete eccessivamente libero come quello attuale.

In questo senso, il principale tentativo avanzato dalle istituzioni europee per raggiungere un tale obiettivo è costituito dall'adozione di una particolare strategia di sicurezza.

Il modello utilizzato è noto con il termine "S.O.C.T.A." (acronimo per Serious and Organised Crime Threat Assessment) ed è promosso dall'Europol, l'Agenzia dell'UE per la lotta al crimine, preposta a vigilare sulle minacce rappresentate dalla criminalità organizzata e facente parte del più generale "Ciclo programmatico dell'UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale", il cosiddetto E.M.P.A.C.T. Si tratta di una metodologia adottata dall'UE nel 2010 allo scopo di affrontare le principali minacce della criminalità che colpiscono gli Stati dell'Unione: ogni ciclo ha una durata di quattro anni e, concretamente, consente il coordinamento e la cooperazione tra le autorità competenti degli stati membri per porre in essere azioni di contrasto alla criminalità.

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Attualmente, tra le priorità d'azione individuate dall'Europol e pubblicate nel 2017 nell'ambito del S.O.C.T.A. vi è proprio il contrasto al commercio on-line di beni e servizi illeciti, la lotta contro la produzione, il traffico e la distribuzione di sostanze stupefacenti e, inoltre, la repressione di ogni forma di crimine informatico.

Le premesse per raggiungere l'obiettivo di realizzare un efficace contrasto alla realizzazione di attività illegali nella rete sembrano quindi promettenti. Tale obiettivo sarebbe, tuttavia, più agevolmente raggiungibile qualora fosse adottata un'apposita normativa europea specificamente dedicata alla repressione dei reati commessi mediante Internet. Inoltre, le autorità competenti e le forze dell'ordine preposte alla prevenzione e al contrasto della criminalità dovrebbero essere dotate di adeguati mezzi e strumenti tecnologici avanzati in grado di risalire in modo certo all'identità ed alla posizione dei soggetti coinvolti nelle attività illecite svolte, in modo anonimo, nel deep web.

Fonte: tomshw

view post Posted: 23/5/2018, 19:42 by: keysersoze86     +1Napoli, annunciato ufficialmente Ancelotti: "Ci vediamo il 9 luglio" - CALCIO

Napoli, annunciato ufficialmente Ancelotti: "Ci vediamo il 9 luglio"



Carlo Ancelotti è il nuovo allenatore del Napoli. Nel giorno in cui Aurelio De Laurentiis ha dato l'addio a Maurizio Sarri (QUI), il tecnico di Reggiolo ha firmato il contratto che lo legherà agli azzurri per le prossime tre stagioni, a circa 6,5 milioni di euro netti l'anno. L'accordo è arrivato nella sede della Filmauro a Roma. L'annuncio ufficiale è arrivato intorno alle 19.30 con un comunicato sul sito del club partenopeo.

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IL COMUNICATO UFFICIALE DEL NAPOLI
"Il Calcio Napoli - è scritto sul sito del club - è lieto di annunciare di aver definito un accordo con l`allenatore Carlo Ancelotti avente ad oggetto la guida tecnica della Prima squadra per le prossime tre stagioni e quindi a partire dal 2018-2019".

ANCELOTTI: "CI VEDIAMO IL 9 LUGLIO"
Poco prima di salire sull'aereo che da Fiumicino lo riporta a Londra, Carlo Ancelotti ha salutato i cronisti che lo assediavano con queste parole: "Ci vediamo il 9 luglio". Il riferimento, con tutta probabilità, al giorno della presentazione come nuovo tecnico del Napoli. Il 10, ricordiamolo, la squadra partirà per il consueto ritiro di Dimaro, in Trentino.

Fonte: sportmediaset

view post Posted: 8/5/2018, 20:05 by: keysersoze86     +1Malware su Android traccia tutte le attività degli utenti - SMARTPHONE NEWS

Malware su Android traccia tutte le attività degli utenti



Il malware ZooPark è capace di spiare quasi tutte le attività che avvengono su uno smartphone Android, recuperando password, foto, video, screenshot ed altri tipi di dati dalle applicazioni installate, come WhatsApp o Telegram. Al momento in cui scriviamo il malware è stato avvistato in Medio Oriente, con il progetto che potrebbe essere stato sfruttato da un ente governativo. A identificarlo e rivelarlo al pubblico è stata la società di sicurezza Kaspersky Lab.

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ZooPark è il risultato di un'evoluzione durata quattro diverse generazioni: nel primo stadio il malware era capace solo di rubare alcuni dettagli dell'account del dispositivo e la rubrica dei contatti, mentre l'ultima generazione è ben più preoccupante. Allo stadio attuale, infatti, può monitorare ed esfiltrare log, dati presenti negli appunti, dati di navigazione online, foto e video dalle schede di memorie, registri di chiamate e audio, e dati anche dalle app.

Attraverso il malware un utente malintenzionato può scattare fotografie e registrare video sfruttando lo smartphone infetto, eseguire screenshot e anche altre operazioni senza alcuna consapevolezza da parte dell'utente. Per recuperare i dati l'aggressore può effettuare una chiamata, inviare un messaggio di testo o eseguire comandi via shell. Kaspersky, che ha recentemente ricevuto un ban negli USA, sostiene che la sua diffusione sia fortunatamente molto bassa.

Al momento sono state conteggiati meno di 100 casi di infezione, per via di una certa selezione certosina delle vittime: "Questo e diversi altri indizi indicano che i target sono minuziosamente selezionati", ha dichiarato la società di sicurezza ai microfoni di ZDNet, con i dati che potrebbero indicare lo zampino diretto di una nazione non meglio specificata. Secondo Kaspersky il tool potrebbe essere stato sviluppato da una società terza, e non dovrebbe essere interno.

"L'ultima versione potrebbe essere stata acquistata da una società di sorveglianza di terze parti", si legge nella nota. "E questo non deve sorprendere, visto che il mercato di questo genere di software sta crescendo e diventando particolarmente popolare fra i governi, con molti casi noti avvenuti proprio in Medio Oriente". Alcuni dei tool potrebbero avere addirittura provenienza americana, considerando che lo scorso anno la stessa NSA si è lasciata trapelare diversi malware ed exploit utilizzati per le proprie operazioni di spionaggio.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 14/3/2018, 07:37 by: keysersoze86     +1E' morto Stephen Hawking, aveva 76 anni - BAR ZONE

E' morto Stephen Hawking, aveva 76 anni

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L'astrofisico di fama mondiale Stephen Hawking è morto all'età di 76 anni. Lo afferma un portavoce della sua famiglia. Hawking è morto nella sua abitazione a Cambridge. "Siamo profondamente addolorati nell'annunciare che nostro padre è morto - affermano Lucy, Robert e Tim, i figli di Hawking -. E' stato un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro continuerà a vivere per anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza, insieme al suo brillante humor, hanno ispirato molti nel mondo". Hawking soffriva di sclerosi laterale amiotrofica che lo ha costretto sulla sedia a rotelle per la maggior parte della sua vita da adulto: la malattia gli era stata infatti diagnosticata all'età di 21 anni. Professore dell'Università di Cambridge, Hawking ha ridefinito la cosmologia proponendo l'idea che i buchi neri emettono radiazioni e poi evaporano. Lo scienziato ha infatti attuato la teoria quantistica ai buchi neri, che emettono radiazioni che li fanno poi evaporare. Questo processo aiuta a spiegare la nozione che i buchi neri sono esistiti a livello micro fin dal Big Bang e che più piccoli sono più velocemente evaporano. Il suo libro 'Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo', pubblicato nel 1988, gli ha assicurato fama mondiale, con 10 milioni di copie vendute in 40 diverse lingue.

Fonte: ansa

view post Posted: 27/2/2018, 15:21 by: giuxb     +1Mission Impossible: Fallout - trailer ufficiale - News Film & Serie TV
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Durante il Super Bowl LII, la Paramount ha diffuso il primo trailer di "Mission: Impossible - Fallout", sesto capitolo della saga.

Il film sarà diretto da Christopher McQuarrie e vede il cast così formato: Tom Cruise, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Jeremy Renner, Vanessa Kirby e Henry Cavill.

Uscirà nelle sale americane il 27 luglio 2018 e in quelle italiane il 30 agosto.

Fonte: 20th Century Fox Italia, YouTube
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