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Anteprima di The Long Dark

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view post Posted on 25/7/2014, 07:58     +1   +1   -1
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Powa

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Anteprima di The Long Dark
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Il rapporto tra uomo e natura assume risvolti diversi a seconda delle situazioni: è evidente come una bella visita a un parco nazionale rappresenti un’esperienza emozionante, dai risvolti quasi spirituali, e sicuramente piacevole. Ma se al parco nazionale in questione vengono tolti i percorsi guidati, tutti i vari addetti, e qualsiasi comodità come l’elettricità, ecco che l’esperienza spirituale diventa immediatamente qualcosa di più pratico, quasi di animalesco. Il bel cervo che prima ammiravi armato di macchina fotografica, in altre parole, adesso diventa l’unica speranza di vita. The Long Dark, in buona sostanza, parla di questo: un uomo, la natura, un’inspiegabile evento geomagnetico che ha spazzato via qualsiasi forma di progresso umano, e l’atavica sfida per la sopravvivenza. Andiamo a riepilogare, allora, tutti gli elementi emersi sinora e relativi a questa affascinante produzione Hinterland attesa in early access, su Steam, a settembre.
Nella natura selvaggia
Frutto del lavoro di un team di talentuosi sviluppatori provenienti da Relic, Ubisoft e Volition, The Long Dark si prefigge l’obiettivo di far vivere un’esperienza survival più autentica possibile. Nei panni di Will Mackenzie, sfortunato pilota di un volo bush andato male, il giocatore dovrà muoversi tra la selvaggia natura canadese, cercando prima di tutto un riparo e qualcosa da mangiare. Il tutto va a inserirsi in un contesto apocalittico, in cui un disastro geomagnetico ha ridotto l’umanità a uno stato primitivo: così come in altri titoli, l’obiettivo principale sarà quello di passare indenni la prima notte, accendere un fuoco e cercare di non congelare a causa delle sferzate d’aria gelida. Secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori, inoltre, il titolo spingerà il giocatore a sfidare i propri limiti, con una storia matura e dai toni forti. Una delle differenze narrative maggiori rispetto ad altre produzioni incentrate su tematiche simili, difatti, risiederebbe proprio nella vicinanza tra gli avvenimenti che danno il via alla vicenda e ciò che vive il giocatore. Gli sviluppatori prendono a esempio Fallout; al contrario della serie riportata in auge da Bethesda, ambientata anni dopo il conflitto nucleare tra Stati Uniti e Cina, il nostro sfortunato pilota vivrà gli effetti immediati del disastro geomagnetico: sulle origini di questo straordinario avvenimento, però, ancora nulla è stato svelato.

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Il richiamo della foresta
La versione early access in arrivo a settembre proporrà un’esperienza sandbox, in cui il solo scopo del giocatore sarà quello di sopravvivere il più a lungo possibile. In queste fasi, il titolo genererà degli eventi casuali, sviluppando un’esperienza di gioco diversa in ogni partita. Per fare un esempio, dunque, i giocatori potrebbero ritrovarsi all’improvviso in mezzo a una bufera di neve, talmente forte da far perdere l’orientamento e la strada verso il rifugio nel quale qualche ora prima, con un gran colpo di fortuna, ci si era imbattuti in cibo in scatola e kit per il pronto soccorso.
Gli approcci, evidentemente, potrebbero essere molteplici: invece di lanciarsi subito alla ricerca di cibo, si potrebbe scegliere di passare la prima notte in condizioni di relativa tranquillità cercando solo un posto riparato, vicini al tepore di un fuoco. Anche in queste fasi, però, è impossibile allentare la guardia: disporre di un basso quantitativo di legna farà sì che il fuoco si spenga, con un conseguente e assai poco gradevole congelamento del protagonista.

Un’altra variabile di cui sarà necessario tener conto, e che viene invece spesso sottovalutata in numerosi altri giochi, è la caduta da altezze elevate. Scegliere di scavalcare un pendio scosceso vorrà dire, il più delle volte, incorrere in qualche infortunio fisico. Zoppicanti per la gran caduta, a quel punto la ricerca di un qualche medicamento diverrà la priorità numero uno; in natura, però, spesso l’animale più veloce riesce a sopraffare quello più lento, e così si potrebbe divenire facili prede per lupi famelici, che sembrano usciti fuori dai racconti di Jack London ambientati sulle piste di ghiaccio verso il Klondike.
Tutte queste varianti appena descritte, a livello di gameplay e interfaccia di gioco, vengono riassunte in una schermata approfondita e molto articolata, che fa ben capire quante siano le variabili capaci di far mutare l’esperienza di gioco in The Long Dark. La pressione del tasto TAB, infatti, farà apparire un menù carico di informazioni e schede: in ogni momento, i giocatori potranno venire a conoscenza della temperatura, dell’intensità del vento, delle calorie accumulate. Quattro barre, in modo se si vuole similare a quanto già visto anche in How to Survive, tanto per intenderci, indicheranno poi il livello di fatica, freddo, fame e sete del personaggio. Ancora, da questa stessa schermata si potrà accedere all’inventario, alle medicazioni, alla mappa di gioco e al riepilogo degli ultimi avvenimenti. In questo particolare stadio di sviluppo, in effetti, non tutte queste voci sono selezionabili: in base a quanto visto finora, però, è possibile parlare di un livello di dettaglio notevole, che restituisce un’esperienza presumibilmente variegata e complessa.
La seconda modalità prevista dal titolo, disponibile solo a sviluppo ultimato, proporrà una storyline episodica. Non è ancora chiaro quale sia il plot, né quale sarà la struttura e il numero di questi episodi, ma a quanto è stato possibile apprendere il giocatore, nei panni di Mackenzie, vivrà un’avventura che porterà a scontrarsi con altri sopravvissuti, e a scoprire di più sul disastro che sembra aver colpito il pianeta.
Una volta giunti alla fine della prima stagione, assicurano gli sviluppatori, i giocatori avranno avuto la possibilità di comprendere molti aspetti della vicenda, mentre sembra sia stato anticipato già da ora la presenza di una sorta di cliffhanger che avrà il compito di introdurre nuove, inquietanti domande.

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I tassi c'erano già arrivati
C’è già stato, in verità, un titolo recente che proponeva una natura selvaggia e cruda, e che dava al giocatore l’obiettivo di badare ai propri cuccioli nei panni inconsueti di una mamma tasso. Shelter, questo il nome della produzione, in un certo senso presentava alcuni fattori in comune con The Long Dark. Tra tutti, il ruolo centrale della natura, la ricerca della sopravvivenza, e in un certo senso anche lo stile visivo. Chi ha potuto apprezzare la piccola creazione sviluppata da Might & Delight, infatti, potrebbe scorgere anche alcune affinità con l’aspetto grafico di The Long Dark, che sebbene più ricco di particolari, sembra virare verso tenui tonalità pastello. Difficile esporsi maggiormente in considerazioni di carattere tecnico: le nostre domande troveranno riposta solo col tempo, ma quanto visto finora fa pensare a una rappresentazione volutamente stilizzata.

Fonte:Spaziogames

 
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