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view post Posted: 25/1/2022, 11:15     +1MoonBounce è il malware che resiste alle formattazioni e si nasconde nel BIOS - TECH NEWS

MoonBounce è il malware che resiste alle formattazioni e si nasconde nel BIOS



Un nuovo tipo di malware è in grado di nascondersi nel chip del vostro BIOS, rimanendo nel sistema anche dopo aver reinstallato il sistema operativo o formattato il disco rigido. Kaspersky ha monitorato la crescita delle minacce malware al firmware UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) dal 2019, con la maggior parte dei file malevoli che venivano memorizzati nella partizione di sistema EFI del dispositivo di archiviazione del PC.

Tuttavia, uno sviluppo piuttosto preoccupante è stato individuato nel corso dell’ultimo anno con un nuovo malware UEFI, rilevato dai registri dello scanner del firmware di Kaspersky, che impianta codice dannoso nella Flash Serial Peripheral Interface (SPI) della scheda madre. I ricercatori di sicurezza hanno soprannominato questo malware UEFI residente nella flash “MoonBounce“.

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MoonBounce non è il primo malware UEFI che mira alla flash SPI, dato che, ad esempio, LoJax e MosaicRegressor l’hanno preceduto. Tuttavia, MoonBounce mostra “un progresso significativo, con un flusso di attacco più complicato e una maggiore sofisticazione tecnica“. Sembra anche aver infettato una macchina da remoto. MoonBounce è innegabilmente intelligente nel modo in cui entra in un sistema e si rende difficile da rilevare ed eliminare.

“La fonte dell’infezione inizia con una serie di hook che intercettano l’esecuzione di diverse funzioni nella EFI Boot Services Table” – spiega Kaspersky sul suo blog SecureList. Gli hook vengono poi utilizzati per deviare le chiamate di funzione al codice shell dannoso che gli aggressori hanno aggiunto all’immagine CORE_DXE. Questo, a sua volta, “imposta ulteriori hook in componenti successivi della catena di avvio, in particolare il loader di Windows” – hanno detto i ricercatori di sicurezza. Questo permette al malware di essere iniettato in un processo svchost.exe quando il computer si avvia in Windows.

Naturalmente, Kaspersky era interessata a vedere cosa il malware avrebbe fatto dopo. Così, su una macchina infetta, i ricercatori hanno osservato il processo del malware cercare di accedere a un URL per recuperare il payload della fase successiva ed eseguirlo in memoria. È interessante notare che questa parte del sofisticato attacco non sembrava procedere; quindi, non è stato possibile analizzare ulteriori fasi di MoonBounce. Forse questo malware era ancora in fase di test quando è stato individuato. Inoltre, il malware esegue almeno alcune delle sue operazioni solo in memoria, rendendo difficile vedere esattamente ciò che MoonBounce ha fatto sul singolo PC ospite nella rete aziendale.

Di seguito, un diagramma di flusso analizza come MoonBounce si avvia e si distribuisce dal momento in cui il dispositivo viene acceso fino a rendere il PC utilizzabile ma infetto dopo il caricamento di Windows. Un’altra area importante del lavoro svolto dai ricercatori di sicurezza come Kaspersky è la ricerca di chi c’è dietro al malware, quali sono i suoi scopi e per quali obiettivi specifici è stato progettato. Per quanto riguarda MoonBounce, Kaspersky sembra abbastanza sicuro che questo malware sia il prodotto di APT41, “un gruppo che è stato ampiamente segnalato per essere di lingua cinese”.

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Per evitare di cadere vittima di MoonBounce o di simili malware UEFI, Kaspersky suggerisce una serie di misure. In particolare, raccomanda agli utenti di mantenere il loro firmware UEFI aggiornato direttamente dal produttore, verificare che BootGuard sia abilitato dove disponibile e attivare i Trust Platform Module. Ultimo, ma non meno importante, viene consigliata l’installazione di una soluzione di sicurezza che analizza il firmware di sistema in modo che eventuali misure possano essere prese in caso di rilevamento di un malware.

Fonte: tomshw

view post Posted: 1/10/2021, 07:57     +1ASUS ROG Zephyrus S17 disponibile in Italia: si parte da 3899 euro - TECH NEWS

ASUS ROG Zephyrus S17 disponibile in Italia: si parte da 3899 euro



ASUS ROG ha annunciato la disponibilità in Italia del nuovo laptop ROG Zephyrus S17, un portatile da gaming premium ultra compatto con tastiera ottico-meccanica rialzata, la quale riesce a garantire performance migliori per quanto riguarda raffreddamento ed ergonomia. Infatti, quando il laptop viene aperto, la tastiera si alza con un’inclinazione di 5° creando delle aperture che aumentano il flusso d’aria del 25%. Tutto ciò è reso possibile dall’innovativa tecnologia AAS Plus di ROG, che riesce a portare raffreddamento e prestazioni al top anche su un PC ultra sottile come questo.

Il processore Intel Core i9-11900H, in grado di utilizzare fino a 90W di potenza, e la GPU NVIDIA Geforce RTX 3080 che raggiunge i 140W con la funzione Dynamic Boost, offrono il massimo delle performance. Questa scheda grafica supporta inoltre la tecnologia NVIDIA Reflex, che abbassa la latenza in alcuni giochi multiplayer, e dagli effetti NVIDIA Broadcast, che migliorano la connessione audio-video nello streaming live, il tutto sorretto da una VRAM GDDR6 16GB dedicata. Il problema delle temperature elevate viene affrontato in modo ottimale dalle tecnologie ROG Intelligent Cooling, che consentono a queste componenti di fornire una piattaforma impareggiabile per il gioco e la creazione di contenuti ovunque ci si trovi.

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Il display da 17″ offre inoltre un’esperienza coinvolgente con due opzioni di pannello: display WQHD a 165 Hz con tecnologie NVIDIA Advanced Optimus e G-SYNC per un’esperienza di gioco sempre fluida, oppure l’alternativa 4K a 120 Hz con maggiori dettagli e Adaptive-Sync. I refresh rate elevati sono accompagnati da colori brillanti e da un’accuratezza a livelli iper-realistici. Questo display è dotato inoltre della tecnologia NVIDIA Advanced Optimus, che combina gli strumenti di risparmio dell’energia di Optimus con la fluidità e la reattività G-SYNC.

Per quanto concerne il comparto audio, ASUS ha messo a disposizione un sistema a sei altoparlanti dotato di woofer con tecnologia force-cancelling, che consente agli utenti di godere di un suono fedele alla realtà e potente allo stesso tempo. Inoltre le opzioni di archiviazione, tra cui la tecnologia Hyperdrive Ultimate per combinare fino a 3 unità in RAID, offrono un accesso velocissimo a giochi e media, per ridurre al minimo eventuali tempi di attesa e caricamento.

Il pezzo forte: la tastiera. I tasti ultra reattivi dotati di tecnologia ottico-meccanica donano agli utenti il massimo controllo. Si attivano in soli 0,2 ms senza ritardi di debounce, minimizzando dunque la latenza. Il meccanismo ottico è molto resistente, estendendo la durata dell’interruttore a 100 milioni di pressioni, e il sistema n-key rollover assicura che tutte le pressioni di tasti in contemporanea vengano registrate correttamente anche durante le sessioni di gaming più frenetiche. L’illuminazione RGB per ogni tasto garantisce agli utenti un ampio grado di personalizzazione, affinché possano customizzare diversi giochi e flussi di lavoro, e si sincronizza anche con l’illuminazione su altri dispositivi Aura Sync. I comandi comuni sono più facili da attivare con la funzione Multiwheel configurabile, che si trova nell’angolo in alto a sinistra della tastiera. Facendo clic sulla rotellina è inoltre disponibile un menu con diverse funzioni. Gli utenti possono regolare il volume in ingresso e in uscita, la retroilluminazione della tastiera, la luminosità dello schermo, le modalità operative e altro ancora.

Per finire, il telaio in magnesio-alluminio dello Zephyrus S17 è rivestito da una finitura in colorazione Off Black a basso profilo, che resiste alle impronte digitali e fa in modo che non venga lasciato nessun segno sulla scocca, conferendo al tempo stesso un’eleganza semplice e mai fuori luogo. Bordi diamantati e un dettaglio traslucido dietro alla tastiera donano un contrasto leggero e un memorabile tocco di personalità, senza attirare troppo l’attenzione. Possiamo quindi affermare con una certa tranquillità che lo Zephyrus S17 offre prestazioni di alto livello per il gioco e molto altro ancora, in uno chassis sottile e con uno stile adatto a ogni occasione. La sua notevole batteria da 90Wh permette un utilizzo in mobilità senza pensieri, e quando è il momento di ricaricare la batteria, la ricarica veloce la spinge al 50% in soli 30 minuti.

ASUS ROG Zephyrus S17 è disponibile in colorazione Off Black con un prezzo consigliato al pubblico a partire da 3.899€ (IVA inclusa) sull’e-commerce ufficiale di ASUS, negli ASUS Gold Stores, nei negozi specializzati e su Amazon.

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Fonte: tomshw

view post Posted: 1/10/2021, 07:54     +1Silicon Lottery chiude, addio allo shop delle CPU selezionate - TECH NEWS

Silicon Lottery chiude, addio allo shop delle CPU selezionate



Silicon Lottery, il servizio di riferimento per il delidding professionale e l’acquisizione di CPU “golden sample“, ha annunciato che chiuderà la sua attività entro la fine del prossimo mese. Dopo sette anni di offerta dei suoi servizi unici al mondo, Silicon Lottery cita la riduzione del margine di overclock delle CPU, l’uso crescente della saldatura termica come opzione standard e i cambiamenti del mercato come cause della sua decisione di chiudere il negozio. La chiusura sarà effettiva dal 31 ottobre, mentre i clienti che desiderano effettuare il “delid” delle proprie CPU hanno tempo fino al 30 novembre per inviare i propri chip per l’elaborazione.

La riduzione del margine di overclock sulle ultime famiglie di processori sia di AMD che di Intel sembra essere una delle cause principali dietro la chiusura di Silicon Lottery. Entrambe le aziende hanno migliorato in modo aggressivo i loro algoritmi di potenziamento per consentire velocità di clock sostenute e burst più elevati. Allo stesso tempo, sia AMD che Intel hanno incrementato i base clock sui loro prodotti per offrire migliori prestazioni sin da subito, il che ha ridotto anche il margine di overclocking complessivo.

Un altro fattore importante è che i produttori stessi (e in particolare Intel) hanno fatto ricorso in modo aggressivo al binning come un modo per espandere il proprio portafoglio di prodotti: Silicon Lottery cita il caso del 11900K, il quale è essenzialmente un 11700K binned e ciò significa che ci sono rendimenti decrescenti nella selezione per eventuali benefici tangibili dall’overclocking. Un altro proverbiale chiodo nella bara aziendale di Silicon Lottery è che sia AMD che Intel stanno ora impiegando TIM (Thermal Interface Material) solder-based sulle loro CPU, il che non solo riduce il miglioramento termico che può essere ottenuto dal processo di delidding, ma lo rende anche un processo ad alto rischio: le CPU possono essere state fatte a pezzi insieme ai loro dissipatori di calore dai delidder meno cauti.

Se oggi la decisione aziendale sensata per la società è quella di chiudere, forse un domani il mercato e le fluttuazioni tecnologiche potranno porre le basi per farla risorgere.

Fonte: tomshw

view post Posted: 22/6/2021, 11:37     +1AMD, i nuovi driver dicono addio a tre generazioni di GPU Graphics Core Next (GCN) - TECH NEWS

AMD, i nuovi driver dicono addio a tre generazioni di GPU Graphics Core Next (GCN)



Non solo Nvidia con Kepler, anche AMD taglia i ponti con le architetture e i sistemi operativi del passato. I nuovi driver Radeon Software Adrenalin 21.6.1, importanti perché introducono il supporto alla tecnologia FidelityFX Super Resolution, dicono addio alle prime tre generazioni dell'architettura Graphics Core Next (GCN).

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Le schede video pre-Radeon RX 400 e le APU con grafica integrata per Ryzen non sono quindi più supportate dai driver attuali, con la release 21.5.1 che rappresenterà da qui in avanti l'ultima compatibile con i vecchi prodotti. Da sottolineare che i 21.6.1 dicono addio anche al supporto a Windows 7, sistema operativo ormai abbandonato dalla stessa Microsoft, e conservano la compatibilità con le varie versioni di Windows 10 a 64 bit.

L'architettura GCN ha lasciato spazio a Radeon DNA in ambito gaming, un'architettura maggiormente ottimizzata per il gaming, mentre l'ennesima evoluzione di GCN vive in Compute DNA (CDNA), il progetto di AMD al centro degli acceleratori di calcolo Instinct. Con questa mossa, AMD dice addio alle GPU pre-2016, tra cui le serie HD 7000 e HD 8000, ma anche le soluzioni 200, 300 e Fury. Coinvolte anche alcune GPU mobile Radeon R7 M400 e APU che hanno segnato la storia di AMD - nel bene e nel male - come Bristol Ridge, Carrizo e Kaveri. Il quadro completo nella seguente tabella:

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"Questa modifica consente ad AMD di dedicare preziose risorse ingegneristiche allo sviluppo di nuove funzionalità e miglioramenti per i prodotti basati sulle nostre più recenti architetture grafiche", sottolinea l'azienda.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 2/6/2021, 17:04     +2GeForce RTX 3080 Ti, recensione: ancora più potenza per giocare senza compromessi - TECH NEWS

GeForce RTX 3080 Ti, recensione: ancora più potenza per giocare senza compromessi



La nuova GeForce RTX 3080 Ti offre le stesse prestazioni in gaming della GeForce RTX 3090 ma a un prezzo inferiore. È questa la sintesi di una recensione in cui ci occupiamo di un'ottima scheda che arriva in un momento storico che oseremmo definire quantomeno sfortunato, dove la domanda di hardware è così alta da creare una scarsità repentina dei nuovi prodotti, influenzandone negativamente prezzi finali e disponibilità. Non aspettatevi quindi di trovarla al prezzo di listino di 1199 dollari/euro indicato da Nvidia nelle scorse ore.

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La GeForce RTX 3080 Ti, che qui proviamo nella versione Founders Edition (FE), è un prodotto diverso dalla RTX 3090. Quest'ultima, seppur inserita sotto il brand GeForce, è una scheda che si rivolge a un pubblico specifico, ossia quello dei creatori di contenuti che necessitano di molta VRAM per velocizzare i propri carichi di lavoro.

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Certo, consente di giocare molto bene (è la migliore sotto questo punto di vista), ma il rapporto tra il prezzo e le prestazioni rispetto alla RTX 3080 (e adesso anche alla RTX 3080 Ti), non ne giustifica l'acquisto da parte di chi vuole semplicemente darsi al gaming. La nuova GeForce RTX 3080 Ti è invece un prodotto votato principalmente al gaming e serve per consolidare l'offerta di Nvidia nella fascia alta.

Pur essendo una Ti, questa nuova scheda è atipica rispetto alle ultime generazioni: GTX 980 Ti, GTX 1080 Ti e RTX 2080 Ti sono tutte basate su una GPU differente rispetto alle rispettive soluzioni "non Ti", mentre la nuova RTX 3080 Ti si presenta con una GPU GA102 Ampere, la stessa della 3080 e 3090.

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La GPU a bordo della nuova arrivata conta 10240 CUDA core attivi, 320 Tensor core, 80 RT core, 320 texture unit e 112 ROPs. Rispetto alla RTX 3090, osserviamo un calo di circa il 2,5% delle risorse al livello della GPU, mentre l'incremento nei confronti della RTX 3080 è di circa 17%. La GPU è affiancata da 12 GB di memoria GDDR6X a 9500 MHz (19 Gbps) su bus a 384 bit per una bandwidth di 912 GB/s.

La RTX 3090 ha il doppio della memoria GDDR6X, il bus è lo stesso e la memoria è impostata a 19,5 Gbps per una bandwidth di 936,2 GB/s. La RTX 3080 conta invece su 10 GB di memoria GDDR6X a 19 Gbps su bus a 320 bit per una bandwidth di 760,3 GB/s. Il TGP della RTX 3080 Ti è identico a quello della RTX 3090, 350W, 30W in più dei 320W della RTX 3080. Infine, al pari della 3080 e diversamente dalla 3090, questa scheda è priva di qualsivoglia connettore NVLink.

La RTX 3080 Ti non nasce chiaramente per chi ha una GeForce RTX 3000 di fascia inferiore o chi possiede una RTX 2080 Ti, sebbene sia decisamente più veloce come vedrete nei test, ma per tutti coloro che ancora giocano con una GTX 1000 o una serie 900 (come la GTX 980 Ti) e vogliono non solo maggiori prestazioni, ma entrare nel mondo del ray tracing e del DLSS.

Tra le caratteristiche accessorie di questa scheda c'è il limitatore al mining di criptovalute, noto anche come LHR, insieme al supporto nativo a Resizable BAR. Per chi non lo conoscesse, Resizable BAR è una funzionalità del protocollo PCI Express che consente alla CPU di accedere direttamente a tutta la memoria della scheda video (VRAM) senza fare continui accessi a piccole parti (256 MB). L'obiettivo è chiaramente quello di velocizzare l'intero processo di accesso ai dati e ottenere maggiori prestazioni di gioco (l'entità dipende spesso dal gioco e può essere condizionato dalla risoluzione, ma in media possiamo parlare di un 5-10%).

Il dissipatore della 3080 Ti Founders Edition è quello della RTX 3080 FE: non ci sono differenze di alcun tipo, né nel funzionamento né nelle dimensioni. Va detto che offrendo le prestazioni della RTX 3090, questa RTX 3080 Ti compie un effettivo miglioramento rispetto alla 3090 FE sotto il profilo della compattezza (non dimentichiamo i molti chip di memoria in meno sul PCB). Vedremo nell'apposita sezione come si rifletterà il tutto in termini di temperature e rumorosità.

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Anche la parte posteriore rimane invariata, con tre DisplayPort 1.4 e una HDMI 2.1. Se sapete già come funziona il dissipatore potete quindi saltare questa parte di articolo, altrimenti continuate a leggere. Anche su questa RTX 3080 Ti ritroviamo quindi le due ventole posizionate in modo differente, non su una singola faccia della scheda, una accanto all'altra e sullo stesso asse, ma quella di destra nella parte alta e quella sinistra in quella bassa. Sono insomma sfalsate l'una rispetto all'altra.

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Nvidia ha deciso di posizionare le ventole in questo modo perché, in base ai suoi studi, è in grado di raffreddare più rapidamente una GPU potente e tutti i componenti presenti sul PCB, che tra l'altro ha dimensioni ben più contenute (e quindi c'è una densità maggiore) rispetto alle RTX 2000, presentandosi con una forma finale a V diversa da quella classica rettangolare.

Il sistema di raffreddamento di questa Founders Edition cerca inoltre di sfruttare al meglio i case moderni, dotati di una o più ventole frontali che immettono aria fresca all'interno. Questa aria fresca corre proprio nella parte bassa centrale del case e può essere intercettata dalle ventole della scheda video.

La prima ventola, quella di destra incastonata nella scheda proprio grazie al finale a V del PCB, raccoglie l'aria fresca e soffia fuori l'aria calda dalla parte superiore, affinché venga a sua volta catturata da una ventola collocata nella parte posteriore del case. La ventola di sinistra è invece posta in prossimità della GPU e ha il compito di buttare fuori l'aria calda dalle feritoie posteriori.

Questa configurazione è però figlia anche di quello che non si vede, nel senso che Nvidia ha creato un PCB molto più piccolo e denso per questa GeForce RTX 3080 Ti (e le altre FE), e tutto il calore prodotto viene raccolto da una camera di vapore ibrida con heatpipe che trasportano il calore proprio sotto la ventola di destra. Scendendo però, come potete vedere nell'immagine di seguito, c'è un voluminoso radiatore che serve ad ampliare la superficie di dissipazione per una migliore gestione del calore.

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Se si rimane sul lato destro della scheda, vediamo come l'aria fresca attraversi le alette del radiatore, le heatpipe sottostanti e fuoriesca dalla ventola, puntando verso la parte alta del case. La ventola di estrazione posteriore (ma potrebbero anche essere le ventole sulla parte superiore del case o quelle di un radiatore di un sistema a liquido), cattura quest'aria calda e poi la espelle dal sistema. A questa si aggiunge la già citata ventola nella parte bassa sinistra, che raccoglie aria fredda dal basso ed espelle aria calda dalle feritoie posteriori. Il tutto è tenuto insieme da un telaio unibody. Da sottolineare inoltre l'introduzione della modalità 0dB, ossia quando la scheda è sotto un determinato carico di lavoro, le ventole rimangono ferme.

Nvidia assicura che l'aria calda soffiata nella metà superiore del case non comporta problemi al raffreddamento delle CPU: l'azienda ha provato varie combinazioni per assicurarsi che il nuovo design delle Founders Edition non impatti sugli altri componenti del sistema. Nvidia assicura inoltre che è possibile mettere la scheda in verticale: il sistema di raffreddamento funziona pressoché con la medesima efficienza.

Configurazione di prova

    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    Processore: Intel Core i9-10900K
    Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
    Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB

BENCHMARK


Giochi con ray tracing (e DLSS)

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Il ray tracing è territorio dominato da Nvidia, con le schede AMD che riescono a gestire senza troppe difficoltà solo le implementazioni più semplici della tecnologia (ad esempio in Shadow of the Tomb Raider, dove è usato per le ombre). Le soluzioni RX 6000 XT, gestendo i dettagli, permettono di applicare il ray tracing solo fino al 1440p e patiscono l'assenza, per il momento, di una tecnologia come il DLSS (il cui apporto è indicato dalla barretta verde, in relazione alla risoluzione 4K).


Conclusioni
Passando dalla RTX 3080 alla RTX 3080 Ti osserviamo un miglioramento prestazionale del 10% in 4K, con un aumento dei consumi speculare. La RTX 3080 Ti è fondamentalmente una RTX 3090, ma con un prezzo di listino migliore. Inoltre, ma qui parliamo solo per la Founders Edition analizzata, è persino più compatta (con un piccolo riflesso negativo sulla rumorosità).

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Rispetto alla RTX 2080 Ti il balzo prestazionale è di oltre il 40% (lo stesso possiamo dire dei consumi), mentre se andiamo a pescare la GTX 1080 Ti abbiamo prestazioni più che doppie, senza dimenticare il supporto all'accelerazione del ray tracing in hardware e al DLSS, con consumi in aumento solo del 40%.

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Le prestazioni della nuova arrivata sono in tal senso difficilmente ignorabili, tanto che viene da chiedersi quale futuro avrà la RTX 3090, non nel senso che sparirà dal mercato (non accadrà), ma probabilmente la produzione verrà scalata per prediligere quella della RTX 3080 Ti, un prodotto che avrà senz'altro più mercato. Inoltre, la RTX 3080 Ti è funzionale per Nvidia a riciclare tutte quelle GPU che per un motivo o l'altro non possono finire a bordo di una RTX 3090.

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Difficile parlare quindi male di questa scheda viste le prestazioni, ma allo stesso tempo è difficile anche esaltarsi. Se poi volessimo prendere i prezzi di listino come validi, il balzo del 70% tra i 699 dollari della RTX 3080 e i 1199 dollari della RTX 3080 Ti non sarebbe giustificabile a fronte del miglioramento prestazionale, ma questo sarebbe un bel discorso da fare se solo ci trovassimo in un momento storico "normale".

La stessa Nvidia ha recentemente dichiarato di attendersi una domanda elevata anche nella seconda metà dell'anno, quindi verosimilmente il quadro relativo a disponibilità e prezzi non cambierà molto rispetto a quanto visto negli ultimi mesi: poca disponibilità e prezzi alle stelle. Sono purtroppo questi aspetti a incidere sulla valutazione di una generazione di schede che, senza dubbio, ha compiuto un passo avanti importante.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 1/6/2021, 10:04     +1AMD FidelityFX Super Resolution (FSR), l'avversario di Nvidia DLSS arriva il 22 giugno - TECH NEWS

AMD FidelityFX Super Resolution (FSR), l'avversario di Nvidia DLSS arriva il 22 giugno



AMD FidelityFX Super Resolution (FSR) debutterà il 22 giugno. La tecnologia che in modo simile a Nvidia DLSS punta a garantire migliori prestazioni preservando la qualità d'immagine, è ormai pronta al debutto e come indiscrezioni della vigilia funzionerà anche sulle GPU di Nvidia (persino le GTX 1000 Pascal), non solo su quelle di AMD.

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Con il supporto di oltre 10 tra studi di sviluppo e motori di gioco già quest'anno, nonché un totale di 100 componenti hardware tra CPU e GPU, FidelityFX Super Resolution punta a migliorare le prestazioni fino a 2,5 volte rispetto a quelle native. Facciamo un esempio pratico: giocando a Godfall in 4K con preset Epic e ray tracing attivo usando una RX 6800 XT, secondo AMD, si ottiene un frame rate medio di 49 fps.

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Attivando FSR, avrete a disposizione quattro preset che offrono un diverso bilanciamento tra il livello di dettaglio e le prestazioni finali: Ultra Quality preserva il dettaglio grafico al massimo pur aumentando le prestazioni a 78 fps (+59%); l'impostazione Quality riduce leggermente il dettaglio in favore di prestazioni che toccano i 99 fps (+102%); Balanced dovrebbe bilanciare i due aspetti, portando le prestazioni a 124 fps (+153%); Performance, infine, dovrebbe barattare il dettaglio grafico in favore delle massime prestazioni, portandole a 150 fps (+206%).

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L'aspetto interessante è che la tecnologia (oltre che open source) è agnostica, quindi funziona anche su GPU non Radeon. Sempre in Godfall, ad esempio, con una GTX 1060 di Nvidia è possibile ottenere un miglioramento prestazionale del 41% (passando da 27 a 38 fps circa) a risoluzione 1440p con dettaglio Epic attivando l'FSR in modalità Quality.

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Fonte: hwupgrade

view post Posted: 1/6/2021, 10:01     +1GeForce RTX 3080 Ti e GeForce RTX 3070 Ti ufficiali: specifiche e prezzi - TECH NEWS

GeForce RTX 3080 Ti e GeForce RTX 3070 Ti ufficiali: specifiche e prezzi



Nvidia ha annunciato ufficialmente le nuove schede video GeForce RTX 3080 Ti e GeForce RTX 3070 Ti che vanno a rimpolpare la pattuglia di soluzioni Ampere. La RTX 3080 Ti si presenta con specifiche non molto differenti rispetto alla RTX 3090, ma con metà della memoria, mentre la RTX 3070 Ti si frappone tra la RTX 3070 e la RTX 3080 sfruttando al massimo la GPU GA104.

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I prezzi di listino indicati da Nvidia per le due schede sono rispettivamente di 1199 e 599 dollari, con disponibilità rispettivamente dal 3 e 10 giugno. Ricordiamo che i prezzi di listino della RTX 3090 e RTX 3080 sono pari a 1499 e 699 dollari, mentre quello della RTX 3070 è 499 dollari. Ovviamente, a causa della ben nota crisi dei chip, questi listini non sono mai stati avvicinati da questi prodotti, e così sarà anche per le nuove arrivate.

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La RTX 3080 Ti è dotata di una GPU GA102 con 10240 CUDA core attivi, 320 Tensor core, 80 RT core, 320 texture unit e 112 ROPs. Rispetto alla RTX 3090, osserviamo un calo di circa il 2,5% delle risorse al livello della GPU, mentre l'incremento nei confronti della RTX 3080 è di circa 17%. La GPU è affiancata da 12 GB di memoria GDDR6X a 9500 MHz (19 Gbps) su bus a 384 bit per una bandwidth di 912 GB/s.

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La RTX 3090 ha il doppio della memoria GDDR6X, il bus è lo stesso e la memoria è impostata a 19,5 Gbps per una bandwidth di 936,2 GB/s. La RTX 3080 conta invece su 10 GB di memoria GDDR6X a 19 Gbps su bus a 320 bit per una bandwidth di 760,3 GB/s. Il TGP della RTX 3080 Ti è identico a quello della RTX 3090, 350W, 30W in più dei 320W della RTX 3080. Infine, al pari della 3080 e diversamente dalla 3090, questa scheda è priva di qualsivoglia connettore NVLink.

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Per quanto concerne invece la GeForce RTX 3070 Ti, la scheda è equipaggiata con una GPU GA104 con 6144 CUDA core attivi, 192 Tensor core, 48 RT core, 192 TMU e 96 ROPs. Contiamo quindi un 4% in più di CUDA core rispetto alla RTX 3070 e circa un 30% in meno rispetto alla RTX 3080. La scheda è accompagnata da 8 GB di memoria GDDR6X a 19 Gbps su bus a 256 bit per una bandwidth di 608 GB/s. Il TGP è di 290W, 70W in più rispetto ai 220W della RTX 3070. Queste specifiche dovrebbero permettere alla scheda di offrire prestazioni fino al 50% in più rispetto alla RTX 2070 Super, secondo quanto dichiarato da Nvidia.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 24/4/2021, 21:47     +1problemi con jdownloader..mi si blocca!!!help - SUPPORTO JDOWNLOADER
CITAZIONE (giulianoprs @ 24/4/2021, 10:36) 
Ciao a tutti, ho un problema, ho 2 file che non riesco a scaricare, con easybitez su jd2 arriva a una certa percentuale e poi si blocca, dei part RAR restano a zero percentuale scaricata, il fatto che ho provato vari fonti, 1080p ,720p, hevc, ma niente, questi file non vanno o per lo meno vanno fino ad un certo punto, ho provato con mipony ma è la stessa cosa, non capisco dove sta il problema, easybitez ce l ho premium e con altri file va tranquillo. bho bho?

Penso sia più un problema lato server di easybytez, quindi eventualmente aspetta qualche giorno e riprova a scaricarli... altrimenti se fossero presenti i file ".rev" scaricane tanti quante sono le parti mancanti, poi ricostruisci il tutto. Se i ".rev" non ci fossero allora devi per forza aspettare qualche giorno
view post Posted: 6/4/2021, 14:46     +2Addio Yahoo Answers: il sito chiuderà il prossimo 4 maggio - TECH NEWS

Addio Yahoo Answers: il sito chiuderà il prossimo 4 maggio

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Yahoo Answers chiuderà il prossimo 4 maggio. A ognuno di noi sarà capitato, anche solo per sbaglio, di avere a che fare con Yahoo Answers, la nota piattaforma di domanda e risposta (Q&A) che in un qualche modo ha anticipato, seppur di poco, la moda dei social network.

Dopo 16 anni, alcuni anche di grande successo, Yahoo Answers deve scontrarsi con la dura realtà e alzare bandiera bianca: gli utenti le informazioni le cercano altrove, su piattaforme più moderne e popolate. La notizia lascia un po' di dispiacere, specie tra i più nostalgici, che spesso sono ricorsi a Yahoo Answers per informarsi, interagire con le altre persone o semplicemente farsi due risate: alcune domande e le successive risposte erano proprio spassose.

La piattaforma di Yahoo chiuderà definitivamente tra un mese e c'è tempo fino al 20 aprile per inviare nuovi quesiti o rispondere alle domande. Gli utenti avranno inoltre tempo fino al 30 giugno per richiedere i propri dati, incluso l'elenco delle domande e delle risposte e i propri contenuti generali, prima che vengano eliminati per sempre. Dal 4 maggio tutti i link di Yahoo Answers convergeranno sulla homepage di Yahoo.

Come riporta The Verge, negli ultimi tempi la piattaforma era diventata un posto poco sicuro e invaso da contenuti cospiratori di estrema destra.

"Sebbene Yahoo Answers fosse una volta una parte fondamentale dei prodotti e dei servizi di Yahoo, ha perso popolarità nel corso degli anni poiché le esigenze dei nostri membri sono cambiate. Così, abbiamo deciso di deviare le risorse dedicate a Yahoo Answers per investire in prodotti che meglio servano i nostri membri e che soddisfino l'impegno di Yahoo nel fornire contenuti affidabili e di prima qualità".

Yahoo ha infine concluso il comunicato ringraziando i propri utenti che hanno interagito con la piattaforma dal 2005 ad oggi: "Grazie per il vostro contributo a Yahoo Answers. Siamo orgogliosi e onorati di avervi aiutato a connettervi e ad imparare dalla comunità di Yahoo negli ultimi sedici anni".

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 4/4/2021, 15:23     +1Tanti... - BAR ZONE
Auguri, buona Pasqua a tutti!
view post Posted: 31/3/2021, 12:16     +2Intel Core i9-11900K, i7-11700K e i5-11600K: Rocket Lake in test - TECH NEWS

Intel Core i9-11900K, i7-11700K e i5-11600K: Rocket Lake in test



I nuovi processori Intel Core di undicesima generazione per sistemi desktop, indicati con il nome in codice di Rocket Lake, debuttano ufficialmente.

Qui riassumeremo i principali elementi, puntando invece l'attenzione sulle prestazioni dei modelli Core i9-11900K, Core i7-11700K e Core i5-11600K:

  • Tecnologia produttiva a 14 nanometri, la stessa adottata dai processori Core di precedente generazione;

  • Nuova architettura, indicata con il nome in codice di Cypress Cove. Si tratta, è bene ricordarlo, della trasposizione su processo a 14 nanometri di quella Sunny Cove (Ice Lake) proposta da Intel con le CPU Core di decima generazione per sistemi notebook presentata dall'azienda nella seconda metà del 2019;

  • GPU della famiglia Intel Xe, con un massimo di 32 Execution Unit incrementate quindi sino del 33% circa rispetto alla GPU integrata nei processori Core desktop di precedente generazione;

  • Controller PCI Express Gen 4.0 sino a 20 linee;

  • Controller memoria DDR4 dual channel compatibile ufficialmente con lo standard DDR4-3200;

  • Sono processori compatibili con le schede madri basate su chipset Intel 500, oltre che con le schede madri dotate di chipset Intel della serie 400 (salvo H410 e B460) che abbiano ricevuto adeguato aggiornamento del BIOS.


Per valutare la portata dei benefici introdotti da Intel con la nuova architettura integrata nei processori Core della famiglia Rocket Lake abbiamo eseguito un confronto a parità di frequenza di clock tra Comet Lake e Rocket Lake, impostando la stessa frequenza di clock e lo stesso numero di core attivo.

Nello specifico abbiamo utilizzato i processori Core i7-10700K e Core i7-11700K, entrambi con 8 core e 16 thread alla frequenza di clock di 4GHz fissa su tutti i core disabilitando la tecnologia Turbo. Di seguito sono riportati i margini di incremento registrati in questo confronto per le differenti tipologie di applicazioni utilizzate nei nostri test:

  • Multimedia: 22,9%

  • Compressione: 18,9%

  • Calcolo: 20,8%

  • Scientifico: 18,6%

  • Produttività personale: 13,3%

  • Giochi totale: 18,2%

  • Giochi 1920: 17,6%

  • Giochi 2560: 18,7%

  • Media:18,8%

Il dato medio ottenuto è allineato all'indicazione di massima di un IPC in crescita del 19% dichiarato da Intel: si tratta di un balzo in avanti delle prestazioni netto a parità di frequenza di clock e il margine più elevato registrato dai processori Intel sin dal debutto delle proposte della serie Core 2000.

Prima di passare all'analisi prestazionale, passiamo in rassegna i 3 nuovi processori oggetto di questa analisi misurandone frequenza di clock, consumo e temperatura di funzionamento. Abbiamo rilevato questi dati durante uno stress test di 30 minuti con il benchmark Cinebench R23, sfruttando tutti i core al 100% delle loro possibilità, in abbinamento a un sistema di raffreddamento a liquido MSI Coreliquid K360 e monitorando i valori con l'utility HWInfo. Con i processori Core i5-11600K e Core i7-11700K abbiamo eseguito misurazioni sia con impostazioni di BIOS di default sia abilitando la modalità Enhanced Turbo da scheda madre: quest'ultima, quando abilitata, spinge la frequenza di clock del processore a valori superiori rispetto a quelli massimi di default quando tutti i core sono occupati al 100% delle loro capacità.

Core i5-11600K


Con il processore Core i5-11600K la frequenza di clock all core passa da 4,6GHz sino a 4,9GHz, con un conseguente incremento tanto della temperatura come del consumo complessivo: quest'ultimo passa dai circa 150 Watt misurati con impostazioni di default sino a poco meno di 200 Watt con l'impostazione Enhanced Turbo abilitata da BIOS.

Core i7-11700K

Passando al processore Core i7-11700K, il comportamento che abbiamo registrato è speculare a quanto visto con il modello Core i5-11600K, il tutto traslato verso l'alto per via del maggior numero di core (da 6 a 8): la frequenza di clock anche in questo caso aumenta da 4,6GHz sino a 4,9GHz abilitando da BIOS l'Enhanced Turbo, con un diretto impatto sulla temperatura della CPU che cresce di parecchio passando da 60° a circa 75° pur con raffreddamento a liquido. Il consumo aumenta sensibilmente dai 180 Watt delle impostazioni di default sino a 250 Watt con l'impostazione per le massime prestazioni abilitata da BIOS.

Core i9-11900K

I dati per il Core i9-11900K sono differenti in quanto abbiamo avuto a disposizione due campioni di questo processore, con nessuno dei quali l'abilitazione dell'Enhanced Turbo ha permesso di mantenere un funzionamento stabile a pieno carico su tutti i core anche solo per pochi secondi.

Nei due grafici notiamo quindi le lievi differenze di comportamento tra le due CPU, con un livello di consumo con impostazioni di default che si mantiene stabilmente sulla soglia di 200 Watt, frequenza di clock di 4,8GHz per tutti i core e una temperatura che si stabilizza attorno ai 70°.

bios_cooler_s



Dobbiamo segnalare come il BIOS della scheda madre MSI utilizzata nei test (Z590 ACE) chieda di identificare il sistema di raffreddamento utilizzato in abbinamento con il processore, così da configurare alcuni dei parametri di funzionamento della CPU in modo più spinto.

Optando per un kit a liquido, cosa che abbiamo fatto nei nostri test, la scheda madre forza l'abilitazione delle impostazioni per le massime prestazioni: resta poi da verificare se lo specifico sample di CPU utilizzata sia in grado di supportare queste impostazioni garantendo un funzionamento stabile, cosa che ad esempio non è successa con nessuno dei due campioni di Core i9-11900K a nostra disposizione. In questo caso, è bene segnalarlo, il sistema ha proceduto forzando a 5,1GHz di clock la frequenza di tutti i core quando spinti a pieno carico, un obiettivo troppo ambizioso senza procedere con un overvolt massiccio della CPU.

Configurazioni di prova
    - Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    - SSD M.2: Silicon Power P34A80 1TB
    - Scheda video: Nvidia GeForce RTX 3080 Founders Edition
    - Alimentatore: Cooler Master V850 Platinum
    - Scheda madre socket AM4: Asus Crosshair VIII Hero Wi-Fi
    - Scheda madre socket LGA 1151: Asus ROG Strix Z390-F Gaming
    - Scheda madre socket LGA 1200: MSI MEG Z590 ACE
    - Scheda madre socket LGA 2066: ASRock X299 Taichi CLX
    - Scheda madre socket TR4: Asus ROG Strix TRX40-E Gaming
    - Memoria scheda madre socket LGA 2066: 2x8 GB DDR4-2933 15-15-15-36 2T
    - Memoria scheda madre socket LGA 1200: 2x8 GB DDR4-2933/2667 (a seconda del modello) 15-15-15-36 2T
    - Memoria scheda madre socket LGA 1200: 2x8 GB DDR4-3200 (cpu Core Gen 11) 15-15-15-36 2T
    - Memoria scheda madre socket LGA 1151: 2x8 GB DDR4-2667 15-15-15-36 2T
    - Memoria scheda madre socket AM4 (Ryzen 3000/5000): 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T
    - Memoria scheda madre socket TR4: 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T

BENCHMARK


GPU integrata: un bel balzo in avanti
Le nuove CPU Intel Core di undicesima generazione integrano al proprio interno una GPU della famiglia Xe Graphics, fatta eccezione per i modelli che adottano la lettera F nel nome e che sono del tutto sprovvisti di GPU. Abbiamo voluto mettere a confronto le potenzialità della GPU UHD Graphics 750 del processore Core i9-11900K con quella UHD Graphics 630 integrata nel processore Core i9-10900K, utilizzando quale riferimento la scheda video NVIDIA GeForce GT 1030 che è la proposta d'ingresso dell'azienda americana nella famiglia GeForce 1000 (architettura Pascal).



I 4 titoli utilizzati nel confronto permettono di evidenziare un balzo in avanti delle prestazioni ottenuto con la nuova GPU integrata, pur restando molto lontani da quanto ottenibile con la più semplice delle schede video NVIDIA in commercio.

L'aumento nel numero di execution unit, passate dalle precedenti 24 alle attuali 32, unito alla superiore bandwidth della memoria di sistema (DDR4-3200 vs DDR4-2933) e alle innovazioni architetturali, hanno permesso alla nuova GPU Intel di incrementare ulteriormente le prestazioni pur restando all'interno dell'ambito di quello che è accessibile con una GPU integrata in un processore. Difficile in ogni caso immaginare che un processore che costa oltre 500 dollari possa venir abbinato alla sola GPU integrata e non affiancato da una scheda video dedicata.

Overclock
In virtù dell'utilizzo di tecnologia produttiva a 14 nanometri e dei consumi elevati non ci attendiamo margini particolarmente elevati nell'overclock dei processori Core Gen 11. Abbiamo ottenuto con il processore Core i9-11900K una frequenza di clock massima di 5,1GHz con tutti i core al 100%, per una temperatura di 98° e un consumo di picco al package che ha toccato i 307 Watt con una tensione di 1,340V. Un consumo di questo tipo è molto elevato, superiore ai 250 Watt indicati da Intel come PL2 per questo processore: in tutta onestà non è un'impostazione che consiglieremmo di utilizzare stabilmente nel lungo periodo.

Passando al processore Core i7-11700K, sempre a 8 core, il nostro sample ha operato stabilmente a 4,9GHz di clock su tutti i core con un consumo di 261 Watt alla tensione di 1,392V per una temperatura di funzionamento di 85°. Anche in questo caso si tratta di impostazioni spinte, meno però dell'overclock precedente sia in termini di consumi sia di temperatura della CPU.

Conclusioni
Al termine di questa analisi sono due le considerazioni che emergono. La prima riguarda le migliorie introdotte da Intel a livello di architettura con i processori Rocket Lake di undicesima generazione, capaci di portare in dote un balzo in avanti dell'IPC particolarmente sostenuto soprattutto in considerazione dei limitati incrementi introdotti dai processori Intel Core delle generazioni precedenti.

L'architettura Cypress Cove, quindi, si rivela un successo per questi processori permettendo di distanziare in misura netta i predecessori di decima generazione a parità di numero di core e di frequenza di funzionamento.

La seconda considerazione riguarda invece la tecnologia produttiva utilizzata, ancora quella a 14 nanometri per i ben noti problemi legati alla produzione di CPU a 10 nanometri da parte di Intel. Non possiamo parlare di una decisione dell'azienda americana di integrare 8 e non 10 core nella proposta top di gamma Core i9-11900K, ma di obbligo: non è stato possibile per Intel adattare questo progetto, inizialmente previsto a 10 nanometri, ai 14 nanometri senza dover rinunciare ai 2 core aggiuntivi così da mantenere il die entro dimensioni accettabili per la produzione.

E' per questo motivo che diciamo quel "ci vorrebbero i 10 nanometri" perché questa tecnologia produttiva avrebbe permesso di integrare un maggior numero di core con le proposte Rocket Lake, magari anche più dei 10 del Core i9-10900K di precedente generazione. Quanto di buono è stato quindi fornito in dote con la nuova architettura è in parte vanificato, soprattutto nella CPU top di gamma, dai limiti del processo produttivo a 14 nanometri.

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Il quadro che emerge premia le CPU AMD della famiglia Ryzen 5000, in grado a parità di numero di core di fare meglio di quelle Intel Core di nuova generazione. Le proposte AMD, inoltre, vengono offerte anche in versioni con numero di core pari a 12 oppure 16 che meglio si adattano agli ambiti di utilizzo nei quali il numero di core elevato viene sfruttato al meglio dalle applicazioni.

Difficile quindi consigliare questi processori, visti i listini ufficiali consigliati da Intel che sono di fatto allineati a quelli AMD a parità di numero di core. Resta in ogni caso da vedere quante di queste CPU saranno disponibili sul mercato. In sintesi: molto bene per l'incremento medio dell'IPC che da lungo tempo non vedevamo di tale portata tra i processori Intel Core, meno per i limiti che la necessità di restare ancora con tecnologia produttiva a 14 nanometri porta in dote, non solo quanto a numero di core ma anche pensando ai consumi complessivi.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 31/3/2021, 11:59     +1Intel cambierà il nome dei processi produttivi per sfidare TSMC? - TECH NEWS

Intel cambierà il nome dei processi produttivi per sfidare TSMC?



Si discute da anni dei nomi dei processi produttivi scelti dai diversi produttori e di come paragonare i 7 nanometri di TSMC con quelli di Intel non sia sensato fermandosi al solo numero indicato. Il nanometro, in teoria, si riferisce alla dimensione del gate di un transistor contenuto nel processore e in genere un numero più piccolo ci dice che si possono stipare più transistor nello stesso spazio per raggiungere prestazioni maggiori, minori consumi o una combinazione di entrambi.

Nel corso del tempo è però diventato sempre più evidente che il processo produttivo di un chip non è caratterizzato solo da quel valore, ma anche da altre variabili come la densità. Il processo produttivo a 14 nanometri di Intel (14++), ad esempio, offre una densità di transistor di 37,5 megatransistor (MTr) per millimetro quadrato, che sale a 100,8 MTr con i 10 nanometri di prima generazione. I 7 nanometri di TSMC, dal canto loro, si fermano a 91 MTr. Insomma, è evidente che la convenzione numerica è andata a farsi benedire.

La stessa TSMC ha parlato più volte di puro "marketing" e Intel ha cercato di spingere il settore a trovare uno standard comune per definire i processi produttivi. Una possibile "via" è stata tracciata da un gruppo di nove ricercatori di Berkeley, Stanford, MIT, dell'Università di Colonia e TSMC.

Si parla tanto, ma si quaglia poco: ancora non si è arrivati a un punto d'incontro e così Intel potrebbe rivedere il nome dei propri processi produttivi per adeguarli a quelli della concorrenza. Secondo The Oregonian (Oregon Live), l'azienda statunitense avrebbe comunicato ai dipendenti, tramite Ann Kelleher (GM della divisione Technology Development), l'intenzione di "cambiare le sue convenzioni numeriche per rispecchiare lo standard industriale". Dopo anni di "+" e la presentazione di "SuperFin", l'azienda potrebbe essere pronta a un nuovo ribaltone.

L'argomento sembra di poco peso, quasi da nerd, ma per un'azienda che ha annunciato la scorsa settimana l'intenzione di "mettersi sul mercato" della produzione di chip per conto terzi, far passare il messaggio che i suoi 10 nanometri sono uguali o migliori dei 7 nanometri di TSMC non è così semplice, quindi è del tutto comprensibile che Intel stia vedendo il da farsi, soprattutto quando dopo anni di ritardi dei 10 nanometri e di scalata da parte di TSMC e Samsung vieni visto come un inseguitore.

Non è chiaro come e quando avverrà questo cambiamento. Intel, alle richieste dell'Oregonian, ha semplicemente reiterato la convinzione per cui i suoi chip siano più avanzati rispetto a quanto suggerisca l'attuale convenzione numerica. "È ampiamente riconosciuto nel settore che c'è incoerenza e confusione nella nomenclatura dei nanometri, e non riflette le ultime innovazioni a livello di transistor", ha affermato la portavoce di Intel Chelsea Hughes.

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Alcuni analisti di recente hanno "stimato" l'equivalenza dei vari processi processi produttivi di Intel e TSMC, asserendo ad esempio che i 7 nanometri di Intel potrebbero effettivamente posizionarsi tra i 5 e i 3 nanometri di TSMC, con un rating EN (Equivalent Node) di 4,1 nm.

In attesa di eventuali evoluzioni, questa possibile svolta riporta alla mente quando AMD e altre aziende concepirono i "performance rating", con i quali indicavano ai consumatori che i loro chip, pur funzionando a frequenze inferiori rispetto a quelli di Intel, restituivano prestazioni simili a un determinato Pentium (allora la serie top di gamma dell'azienda, prima dell'avvento dei Core).

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 27/1/2021, 10:55     +1AMD chiude un 2020 da record, cresce ovunque e il 2021 sarà persino migliore - TECH NEWS

AMD chiude un 2020 da record, cresce ovunque e il 2021 sarà persino migliore



AMD ha chiuso un 2020 da record, con vendite nel quarto trimestre per 3,24 miliardi di dollari, in aumento del 53% sullo stesso periodo del 2019. L'utile operativo ha toccato quota 570 milioni (+64%), mentre l'utile netto si è assestato a 1,78 miliardi grazie a un beneficio di carattere fiscale, altrimenti sarebbe stato sì in crescita di oltre il 60%, ma poco oltre i 600 milioni di dollari.

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Tutte le divisioni di AMD hanno fatto registrare un ottimo andamento, con il comparto "Computing and Graphics" che ha raggiunto un fatturato di 1,96 miliardi di dollari (+18%) spinto principalmente dalle forti vendite di CPU Ryzen. L'azienda sottolinea l'aumento delle vendite di processori desktop sia nel trimestre che sull'intero anno, ma soprattutto "consegne record" di CPU mobile Ryzen 4000. Per quanto concerne le GPU, AMD indica un aumento delle vendite rispetto al terzo trimestre in virtù del debutto delle prime soluzioni Radeon RX 6000, senza tuttavia fornire maggiori informazioni.

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Il comparto "Enterprise, Embedded and Semi-Custom" ha incrementato le vendite del 176% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando a 1,28 miliardi di dollari grazie alla richiesta di chip custom per le console di Microsoft e Sony (che si dovrebbe tenere piuttosto alta anche nella prima metà 2021) e quelle delle CPU server EPYC.

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A tal proposito, AMD ha registrato un fatturato record nel comparto server spinta dalle maggiori vendite rispetto al Q3 dal settore cloud e dalle imprese. AMD è pronta a rilanciare con l'arrivo sul mercato degli EPYC di terza generazione "Milan" a marzo. Il quarto trimestre va a incastonarsi in quadro annuale già fortemente positivo, portando il fatturato totale di AMD nel 2020 a 9,76 miliardi di dollari, in crescita del 45% rispetto al 2019.

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"Abbiamo accelerato significativamente il nostro business nel 2020, raggiungendo un fatturato annuo record, migliorando il margine lordo e più che raddoppiando l'utile netto rispetto al 2019", ha commentato il CEO e presidente Lisa Su. "La nostra previsione finanziaria per il 2021 evidenzia la forza del nostro portfolio di prodotti e la grande domanda di prestazioni di calcolo elevate nei settori PC, gaming e datacenter. Siamo entusiasti delle opportunità che abbiamo davanti a noi e molto fiduciosi nella nostra strategia a lungo termine mentre continuiamo a lavorare per concretizzare le nostre roadmap".

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L'azienda prevede per il primo trimestre fiscale 2021 un fatturato tra 3,1 e 3,3 miliardi di dollari (+79% sul Q1 2020) e una crescita delle vendite annuali stimata in un +37% rispetto al 2020, sulla scia di una crescita in tutti i settori di mercato.

Le previsioni tengono conto anche delle attuali problematiche del partner produttivo TSMC, che fatica ad assicurare una produzione di CPU, GPU e chip per console adeguata alla domanda da parte dei consumatori. Secondo AMD, questa difficoltà ("shortage") si protrarrà per tutta la prima metà dell'anno, in particolare nella fascia bassa del settore PC e nel gaming. Si confermano quindi le brutte notizie delle scorse settimane in merito alla disponibilità delle nuove schede video.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 19/1/2021, 15:16     +1Occhio a questi vecchi router Cisco: hanno 74 bug di vulnerabilità, che non verranno corretti - TECH NEWS

Occhio a questi vecchi router Cisco: hanno 74 bug di vulnerabilità, che non verranno corretti



Cisco ha diramato un avviso dedicato ai possessori di una serie di router prodotti dall'azienda sui quali sono state rilevate numerose vulnerabilità, 74 per la precisione. Si tratta di modelli destinati alle PMI, che però hanno raggiunto la End of Life fra il 2017 e il 2018: l'ultimo aggiornamento è del 1° dicembre 2020, e non copre questi bug. Il consiglio di Cisco è di sostituirli al più presto con dispositivi più recenti.

Cisco ha diramato tre avvisi di sicurezza (QUI, QUI, QUI) relativi ai router RV110W, RV130, RV130W e RV215W. Questi modelli sono afflitti da un totale di 74 bug, che spaziano da semplici crash a più gravi problemi di sicureza, che potrebbero portare un attaccante a prendere il controllo dei sistemi e anche a dirottarne il traffico. In poche parole, sono insicuri.

Il supporto per questi prodotti è cessato definitivamente il 1° dicembre 2020, quando è stata pubblicata l'ultima patch di sicurezza, e non è previsto il rilascio di ulteriori firmware. L'azienda, di conseguenza, consiglia di passare a modelli più recenti, che non sono vulnerabili e sono ancora supportati attivamente.

Per quanto suggeriamo di cambiarli al più presto, va detto che le vulnerabilità riscontrate non sono semplici da sfruttare: per riuscirci, un attaccante dovrebbe infatti avere delle credenziali di accesso, fatto che farà tirare un respiro di sollievo ai team IT che potranno pianificare con un po' più tranquillità la loro sostituzione, che in ogni caso è caldamente consigliata.

Fonte: hwupgrade

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