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view post Posted: 12/1/2021, 21:07     +1AMD Ryzen 5000 anche sui notebook, alte prestazioni e autonomia grazie a Zen 3 - TECH NEWS

AMD Ryzen 5000 anche sui notebook, alte prestazioni e autonomia grazie a Zen 3



AMD ha presentato al CES 2021 i nuovi microprocessori mobile Ryzen 5000, una gamma completa di chip dedicati ai notebook ultrasottili (serie U da 15W) oppure ai notebook più potenti, votati al gaming o a compiti di produttività più gravosi (serie H da 35 e 45W+). Asus, HP e Lenovo porteranno sul mercato alcuni modelli già nel corso del primo trimestre, a partire da febbraio. AMD si aspetta un totale di 150 nuovi progetti quest'anno, 50 in più rispetto a quanto visto con i Ryzen 4000 lo scorso anno.

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La nuova offerta dell'azienda guidata da Lisa Su si compone di otto modelli della serie H e cinque soluzioni della serie U, tutti realizzati con processo produttivo a 7 nanometri. Il modello più potente della serie H è il Ryzen 9 5980HX, un processore con 8 core e 16 thread che operano a 3,3 - 4,8 GHz e 20 MB di cache totali (L2+L3). Tutti i processori della serie H sono basati sulla più recente architettura Zen 3 che abbiamo già imparato ad apprezzare sulle CPU desktop Ryzen 5000 uscite sul finire dello scorso anno, mentre non tutti i processori della serie U sono Zen 3, tre modelli su cinque sono basati su core Zen 2. In questo caso il top di gamma è il Ryzen 7 5800U, anch'esso dotato di 8 core e 16 thread che funzionano a 1,9 - 4,4 GHz. Per quanto riguarda la grafica, tutti i nuovi chip di AMD integrano una GPU Vega come i chip della serie 4000 (al momento non abbiamo i dettagli precisi, ma il tetto massimo rimane 8 Compute Unit). Nella seguente tabella trovate il quadro complessivo delle specifiche e i nomi di tutti i modelli:

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Per quanto riguarda i processori della serie U, AMD pone l'accento sul miglioramento delle prestazioni a tutto tondo rispetto ai modelli 4000. La nuova architettura Zen 3 consente a un chip come il Ryzen 7 5800U di sopravanzare la concorrenza di Intel (Core i7-1165G7) fino al 23% in PCMark 10 e con risultati variabili in altri casi d'uso come Excel (+22%). Tutto questo garantendo un'autonomia fino a 17,5 ore in uso generale o 21 ore in riproduzione continua di video.

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Passando alla serie H, AMD sembra voler puntare più che in passato sui modelli HS, con TDP di 35W in modo da coniugare alte prestazioni in design compatti e con una buona autonomia. Il Ryzen 9 5980HS offre, secondo AMD, prestazioni sia single-thread che multi-thread superiori a qualsiasi CPU Intel, anche il Core i9-10980HK.

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L'offerta HX indica invece dei chip con moltiplicatore sbloccato per l'OC (ma sarà discrezione dei produttori permetterlo) e un TDP che può spingersi oltre i 45W per offrire il massimo delle prestazioni. Il Ryzen 9 5900HX, secondo l'azienda, è il "miglior processore per i notebook gaming del 2021" con prestazioni nettamente superiori al Core i9-10980HK di Intel. Ricordiamo tuttavia che Intel è attesa nel trimestre al rinnovo dell'offerta mobile con i chip Tiger Lake H da 45W fino a 8 core.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 12/1/2021, 21:02     +1GeForce RTX 3080, 3070 e 3060 anche sui notebook per prestazioni senza precedenti - TECH NEWS

GeForce RTX 3080, 3070 e 3060 anche sui notebook per prestazioni senza precedenti



Nvidia ha presentato al CES 2021 la nuova gamma di GPU GeForce RTX 3000 "Ampere" dedicata al mondo dei notebook. I portatili equipaggiati con le nuove GPU saranno disponibili dal 26 gennaio con prezzi a partire da 1099 euro, per un totale di oltre 70 modelli previsti al lancio.

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L'azienda statunitense ha messo a punto tre modelli di GPU mobile che prendono il nome di GeForce RTX 3060 6 GB, GeForce RTX 3070 8 GB e GeForce RTX 3080 8/16 GB. In attesa di toccare con mano le capacità di questi nuovi chip grafici, Nvidia ci fa sapere che "la GeForce RTX 3060 garantisce 90 frame al secondo nei giochi ad impostazioni ultra a 1080p. I laptop RTX 3060 partono da 1099 euro e sono più veloci dei laptop con la precedente GPU di punta di Nvidia, la GeForce RTX 2080 SUPER venduti a partire da 2500 euro".

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La GeForce RTX 3070, come l'omonima soluzione desktop, punta invece a offrire "90 frame al secondo con impostazioni ultra a 1440p. I laptop con RTX 3070 partono da 1499 euro e sono il 50% più veloci di quelli con RTX 2070", sottolinea Nvidia.

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Infine, ecco la GeForce RTX 3080 mobile, la nuova GPU Nvidia di punta per i portatili. "Offrendo fino a 16 GB di memoria GDDR6, alimenta i laptop più veloci al mondo per giocatori e creator. Garantisce oltre 100 frame al secondo con impostazioni ultra a 1440p. I laptop dotati di RTX 3080 partono da 2299 euro". Secondo Nvidia, la GeForce RTX 3080 permette di giocare a 240 fps con titoli come Overwatch, Rainbow Six, Valorant e Fortnite.

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Di questi chip grafici saranno disponibili sia la versione Max-P pensate per le massime prestazioni che quelle Max-Q, ottimizzate per garantire comunque alte prestazioni, ma all'interno di notebook più compatti della media. Questo è possibile grazie a una serie di tecnologie come Dynamic Boost 2.0 e WhisperMode 2.0 per controllare sia il clock della GPU in ogni momento che il funzionamento del sistema di raffreddamento.

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In modo simile alle GPU per il comparto desktop, anche le soluzioni mobile sfrutteranno la funzionalità Resizable BAR del protocollo PCI Express per consentire alla CPU di accedere all'intera memoria grafica immediatamente, in modo da incrementare ulteriormente le prestazioni. Oltre ai portatili gaming, sul mercato arriverà una nuova generazione di soluzioni Nvidia Studio (sono previsti modelli di Asus, Gigabyte, MSI e Razer) per la produttività, rivolte in particolare a chi fa editing video e ha bisogno non solo di potenza ma anche della flessibilità garantita dalle funzionalità di IA delle nuove GPU.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 31/12/2020, 20:05     +1Cybenetics, nuove certificazioni per efficienza e rumorosità degli alimentatori - TECH NEWS

Cybenetics, nuove certificazioni per efficienza e rumorosità degli alimentatori



Cybenetics, la società responsabile dell’omonimo sistema di classificazione degli alimentatori, ha introdotto un nuovo metodo di certificazione che rende molto più semplice verificare l’efficienza e il rumore di un determinato componente prima di procedere al suo acquisto. Infatti, a differenza dei servizi concorrenti, Cybenetics non utilizza solo l’efficienza di commutazione bruta a 12V per misurare la qualità di un alimentatore, ma tiene conto anche di quella dei singoli domini di tensione, della correzione del fattore di potenza, delle perdite, ed altro ancora, per presentarne una misura più completa.

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Inoltre, la compagnia offre anche un programma per misurare la rumorosità di un alimentatore, in modo da verificare se un dato prodotto sta sacrificando la silenziosità per l’efficienza, o viceversa, o se possiede un dissipatore adeguato a raffreddare l’apparato per l’uso di una ventola più silenziosa. I gradi del badge Cybenetics Efficiency richiamano metalli preziosi e gemme, così come le medaglie sportive. Si inizia con “Standard” e si passa successivamente a “Bronzo“, “Argento“, “Oro“, “Platino“, “Titanio” e “Diamante“. Per ulteriori dettagli, vi inviamo a consultare la tabella seguente in modo da verificare i vari requisiti di ciascun grado.

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Facciamo presente che il sistema di classificazione tiene conto della tensione CA in ingresso (110-120 V o 220-240 V CA) e ci sono parametri diversi per ogni tipo di tensione in ingresso. Per gli alimentatori che supportano sia un ingresso da 110V che da 220V CA (a commutazione automatica), è probabile che vengano forniti due badge distinti. Fino ad ora, Cybenetics ha testato e certificato oltre 770 modelli di alimentatori e sta lavorando duramente per aggiungere continuamente ulteriori prodotti.

Fonte: tomshw

view post Posted: 2/12/2020, 11:58     +1Recensione GeForce RTX 3060 Ti, veloce come una RTX 2080 Super - TECH NEWS

Recensione GeForce RTX 3060 Ti, veloce come una RTX 2080 Super

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L'architettura Ampere rappresenta un importante passo in avanti rispetto al precedente progetto Turing, tanto da portare Nvidia a parlare del salto avanti generazione più grande mai compiuto. GeForce RTX 3080 e GeForce RTX 3090 (QUI) alzano l'asticella delle prestazioni mentre GeForce RTX 3070 (QUI) si è dimostrata grossomodo in grado di posizionarsi allo stesso livello della precedente ammiraglia, la scheda GeForce RTX 2080 Ti. Tutto questo condito da prezzi, almeno se si rimane ai listini comunicati, decisamente più contenuti.

Il valore indubbio dell'offerta di Nvidia ha portato a una domanda superiore alle previsioni, legata in parte al confinamento forzato di molte persone a causa della pandemia. Molti in questo periodo stanno aggiornando il proprio PC, che sia per motivi di svago o lavoro. Il problema è che a causa dei precedenti mesi di lockdown e le tante novità tecnologiche in arrivo, la filiera produttiva stenta ad assicurare una produzione adeguata. Di conseguenza le schede di Nvidia sono introvabili, tanto che la situazione potrebbe migliorare solo nel 2021 inoltrato.

Questa situazione però non sembra influenzare più di tanto i piani dell'azienda statunitense, che svela ufficialmente la GeForce RTX 3060 Ti, quarta soluzione Ampere che punta a posizionarsi su una fascia prestazionale finora garantita solo dalla GeForce RTX 2080 Super. Il punto è che mentre GeForce RTX 2080 Super introdotta nell'estate 2019 costava 759 euro al lancio, la scheda GeForce RTX 3060 Ti è proposta a 348 euro più IVA, ossia meno di 430 euro, un calo di oltre il 40%. La GeForce RTX 3060 Ti è ufficialmente disponibile da oggi, 2 dicembre.

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Guardando la versione Founders Edition che ci è giunta in redazione, se non fosse per il colore del dissipatore (grigio chiaro rispetto a un grigio più scuro) non sarebbe distinguibile dalla GeForce RTX 3070. Il dissipatore è lo stesso: anche la RTX 3060 Ti ha un PCB molto denso e corto rispetto ai progetti di precedente generazione, e questo ha portato a una riprogettazione del sistema di raffreddamento in modo da far fluire quanta più aria fresca possibile senza compromettere il profilo acustico. Nvidia parla di design "flow through", cioè con l'aria che fluisce lungo il PCB, e che lavora di concerto con il sistema di dissipazione della maggioranza dei case odierni che immettono aria fresca dalla parte frontale e soffiano fuori l'aria calda dal retro o dall'alto.

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Ci sono due ventole assiali posizionate sulla stessa faccia della scheda, del tutto indipendenti e in grado di immettere aria fresca (push) all'interno del corpo del dissipatore. La ventola di sinistra spinge l'aria calda fuori dalla parte posteriore della scheda, dove ci sono le feritoie: questo è possibile anche grazie al radiatore esposto con alette pensate per incanalare il flusso d'aria nella direzione corretta. La ventola di destra, invece, spinge aria calda attraverso la scheda e soprattutto verso la parte alta del case (grazie al passaggio posteriore), in modo che venga catturata dalle ventole poste nella parte superiore e posteriore del case così da espulsa rapidamente.

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Anche la GeForce RTX 3060 Ti è dotata di un connettore PCIe a 12 pin - da collegare all'alimentatore mediante un singolo adattatore da 12 a 8 pin: di conseguenza le schede video custom avranno un connettore PCIe tradizionale a 8 pin. Allo stesso modo, anche in questo caso la parte posteriore è dotata di tre DisplayPort 1.4a e una porta HDMI 2.1.

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Configurazione di test
    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    Processore: Intel Core i9-10900K
    Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
    Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB

BENCHMARK

Prestazioni senza ray tracing

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Prestazioni con ray tracing

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Prestazioni con ray tracing e DLSS

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Consumi, temperature, rumorosità e analisi termica

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Conclusioni

GeForce RTX 3060 Ti offre le stesse prestazioni della soluzione GeForce RTX 2080 Super, anzi in diversi casi è persino leggermente migliore. Tirando le somme, le due schede sono praticamente appaiate, anche perché nella nostra suite di test c'è qualche titolo che punisce oltremodo le GPU Ampere, come Hitman 2, senza un evidente motivo.

L'elemento più interessante è che la nuova proposta di Nvidia si presenta con un listino (a partire da) circa 430 euro e quindi ha un valore assolutamente interessante, in attesa di vedere cosa sfornerà AMD in quella fascia di prezzo. Sorella minore della GeForce RTX 3070, vediamo che il calo delle risorse attive (CUDA core, RT core, Tensor core, ecc.) si riflette in modo quasi lineare sulle prestazioni e sul prezzo.

Nvidia ci ha parlato di una disponibilità di schede al lancio doppia rispetto alla RTX 3070, ma la realtà di mercato andrà vista concretamente nelle prossime ore e settimane e temiamo che le scorte svaniranno rapidamente, visto il valore della proposta.

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Se confrontiamo la RTX 3060 Ti con la migliore soluzione della linea 60 di generazione precedente, la RTX 2060 Super, vediamo un miglioramento prestazionale tra il 30% e il 40% a seconda della risoluzione, numeri che confermano grossomodo le proiezioni di Nvidia. La RTX 2060 Super venne presentata nell'estate 2019 proprio a 430 euro, quindi se vogliamo dirla in modo diverso, la RTX 3060 Ti offre circa il 40% di prestazioni in più allo stesso prezzo della 2060 Super.

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La nuova proposta di casa Nvidia conferma il passo avanti dell'architettura Ampere rispetto alle proposte RTX 2000, un bel balzo che posiziona la serie 60 sul livello dalla precedente famiglia 80. La RTX 3060 Ti è oggi la scheda Ampere meno costosa di tutte ed è molto interessante specie per chi gioca con uno schermo dalla risoluzione 1440p con frame rate elevato. Anche se potrebbe fare gola a chi possiede una RTX 2060 o una 2060 Super, questa proposta mira decisamente a conquistare tutta quella platea di persone ancora ferme alla serie GTX 1000 che attendevano l'arrivo delle console next-gen e una maggiore diffusione del ray tracing per aggiornare i propri sistemi.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 25/11/2020, 17:46     +2Diego Maradona è morto dopo un arresto cardiorespiratorio - CALCIO

Diego Maradona è morto dopo un arresto cardiorespiratorio

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Diego Maradona è morto. Lo ha annunciato il 'Clarin'. Il quotidiano argentino riferisce che l'ex Pibe de oro è deceduto in seguito a un attacco cardiorespiratorio mentre si trovava nella sua casa nel quartiere San Andres nella periferia di Buenos Aires, dove viveva dopo essere stato dimesso dalla clinica dov'era stato operato al cervello. Sul posto sono sopraggiunte sei ambulanze nel tentativo di rianimarlo. "E' successo l'inevitabile", scrive il giornale. Con Maradona c'era la figlia Giannina. Diego aveva compiuto 60 anni il 30 ottobre scorso. Anche 'La Nacion', quotidiano vicino all'entourage di Maradona, riporta la notizia della morte del 'calciatore del secolo', precisando che sul posto, dopo che l'ex fuoriclasse si è sentito male, sono accorse alla fine ben nove ambulanze. Secondo quanto riporta Tyc Sports Maradona è morto alle 13.02 (ora argentina).

L'11 novembre Maradona aveva lasciato la clinica Olivos di Buenos Aires dove era stato operato alla testa il 4 novembre per un ematoma subdurale. Leopoldo Luque, medico dell'argentino, aveva diffuso la prima foto dopo l'intervento chirurgico: il Pibe de Oro appariva sorridente, sul letto e con una benda in testa. "Diego è incredibile". "Vivo per miracolo", aveva detto il suo avvocato, Matías Morla. Oggi la notizia più brutta.

SACCHI: "SE NE VA UN FENOMENO, L'AVREI ALLENATO VOLENTIERI"
"Ho stentato a crederci, sapevo che era stato dimesso. Se ne va un fenomeno, una buona persona, generosa, che amava il calcio. Maradona è stato uno straordinario protagonista di questo sport, il più grande in assoluto". E' un Arrigo Sacchi commosso quello che ricorda Diego Armando Maradona, che tante volte aveva incrociato in sfide decisive e al quale 'soffio'' lo scudetto nel 1988. "Ho tre firme con dedica su un pallone: sono quelle di Pelè, Di Stefano e Maradona - dice ancora l'ex allenatore del Milan e ct dell'Italia -. Diego ha fatto sognare milioni di persone, le sue giocate erano delle imprese per altri. Giocare contro di lui era difficile, è stato un giocatore che ha evoluto il calcio". "Non lo ho mai considerato un individualista, se avessi potuto l'avrei allenato volentieri",

INTER, ZANETTI: "DIEGO ERA UNICO, TUTTO IL MONDO DEL CALCIO E' TRISTE"
"Maradona è unico per tutto quello che ha fatto, per come ci ha reso felici in un campo di calcio". Lo ha detto Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, commentando la morte di Diego Maradona prima della partita di Champions League contro il Real Madrid. "Dribblava le difficoltà nella vita come in campo, ancora non riesco a crederci. Diego se ne è andato e c'è tristezza per tutti quelli che amiamo questo sport",

ADL: "POSSIAMO INTITOLARGLI LO STADIO"
"Potrebbe essere un'idea chiamare lo stadio di Napoli San Paolo-Maradona". Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a Radio Montecarlo dopo la morte di Diego Armando Maradona. Il patron azzurro ha detto che per ricordarlo vorrebbe "trasmettere domani le immagini di Maradona per tutta la partita".

FIGC, 1' DI SILENZIO SU TUTTI I CAMPI
La notizia della improvvisa scomparsa di Diego Armando Maradona ha sconvolto tutto il mondo e in particolare quello del calcio. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, per onorare la memoria del grande campione, ha disposto un minuto di raccoglimento, prima dell'inizio delle gare di tutti i campionati programmate nel prossimo fine settimana.

LUCI DEL SAN PAOLO ACCESE TUTTA LA NOTTE
Le luci del San Paolo resteranno accese tutta la notte in ricordo di Diego Armando Maradona . Lo ha disposto il Sindaco Luigi de Magistris

A NAPOLI TIFOSI ACCENDONO LUMINI DAVANTI AL MURALES
I tifosi del Napoli hanno acceso decine di lumini votivi nella piazzetta ai Quartieri Spagnoli davanti al murales di Diego Maradona. Nella piazzetta c'e' un piccolo bar con decine di foto e magliette di Maradona, davanti al quale I tifosi si raccolgono. Il bar ha acceso in proiettore su cui scorrono le immagini dei gol. Nella piazzetta, un donna al primo piano ha appeso allo stenbdipanni al balconcino una maglia del Boca Juniors con il numero 10, la prima maglia di Maradona.

UN MINUTO DI SILENZIO SUI CAMPI DI SERIE A
"E' una giornata tristissima per il mondo del calcio, oggi ci ha lasciati un mito e una leggenda del nostro sport, che ha fatto sognare ed emozionare i tifosi di tutto il pianeta. Nel prossimo turno di campionato lo ricorderemo con un'iniziativa speciale". Così il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino sulla morte di Maradona. Verrà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi.

TRE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE IN ARGENTINA
Il Governo argentino ha ufficializzato poco fa l'istituzione di tre giorni di lutto Nazionale per commemorare Diego Armando Maradona. Una vera e propria leggenda del calcio mondiale e soprattutto l'argentino più famoso del mondo.

PROCLAMATO LUTTO CITTADINO A NAPOLI
Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha proclamato il lutto cittadino per la morte di Diego Armando Maradona. Lo rende noto il Comune partenopeo.

SINDACO DE MAGISTRIS: "INTITOLIAMOGLI LO STADIO SAN PAOLO"
"Intitoliamo lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona". È il tweet del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

UN MINUTO DI SILENZIO SUI CAMPI DI CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE
Un minuto di silenzio prima delle partite di Champions League ed Europa League per rendere omaggio a Diego Armando Maradona, morto oggi. Lo ha comunicato la Uefa.

IL BOCA NON GIOCHERA' STASERA IN COPA LIBERTADORES
La partita di Copa Libertadores tra Internacional e Boca Juniors, in programma questa notte, è stata rinviata per lutto dopo la morte di Diego Armando Maradona. Lo riporta la stampa argentina.

PLATINI: "E' IL NOSTRO PASSATO CHE SE NE VA"
"E' il nostro passato che se ne va": e' stato il primo commento di Michel Platini alla morte di Diego Armando Maradona ai microfoni della radio francese RTL. "Con Diego - ha detto Platini - ci siamo visti, affrontati tante volte. Avevo una grande ammirazione per lui, poi - certamente - c'era la rivalità. Non si può essere al vertice entrambi, giocare coppe del mondo per vincerle, giocarsi i campionati con Juve e Napoli e non essere rivali. La prima parola che imparai arrivando in Italia fu la parola 'sfida': Maradona sfida Platini, Platini sfida Zico...negli anni Ottanta vivevamo di rivalità". "Questa sera sono molto, molto triste - continua Michel - c'è la nostalgia di un'epoca che è stata bella. E' morto Cruyff, è morto Di Stefano, e' morto Puskas, tanti grandi giocatori che hanno segnato la mia giovinezza e la mia vita. Si arriva a un'età in cui vedi tanta gente andarsene"

FERLAINO: "C'E' SOLO MOLTO DOLORE"
"C'è solo molto dolore, mio e di tutti i napoletani. Maradona non era solo un giocatore ma ha rappresentato lo spirito di Napoli per anni". Così Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli negli anni '80.

FRANCO BARESI: "MI PIANGE IL CUORE"
"E' una notizia che mi ha sconvolto, mi piange il cuore. E' una leggenda, un mito, uno dei più grandi della storia del calcio o, possiamo dirlo, il più grande di tutti". Un commosso Franco Baresi fatica a trovare le parole dopo la morte di Diego Armando Maradona, suo avversario di epiche sfide fra Milan e Napoli negli anni '80. "Ci ha fatto soffrire, ci ha fatto un sacco di gol - ricorda all'ANSA l'ex capitano rossonero -. A volte gli si faceva fallo, lui prendeva le botte ma senza mai lamentarsi. In campo era leale. Era amato dai suoi compagni, perché non faceva pesare la sua grandezza, e dalla gente, che andava allo stadio per le emozioni che regalava".

OTTAVIO BIANCHI: "SONO SCONVOLTO"
"Sono veramente sconvolto, non riesco a parlare". Lo ha detto a LaPresse Ottavio Bianchi, allenatore del primo scudetto del Napoli, commentando la morte di Diego Armando Maradona.

SPADAFORA: "NAPOLI PIANGE, ERA PIU' DI UN CAMPIONE"
"La morte di Maradona è una notizia terribile. Era più di un campione, era un genio del calcio, un fuoriclasse assoluto". E' il commento del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, alla notizia della morte di Diego Armando Maradona. "Ha rappresentato in una stagione irripetibile i sogni e le speranze del popolo della mia città. Napoli piange, stasera" scrive il ministro.

CANNAVARO: "NON MI SEMBRA VERO"
"Sono senza parole, non mi sembra vero". Così l'ex Napoli Fabio Cannavaro commenta la morte di Maradona.

Fonte: sportmediaset



Edited by keysersoze86 - 25/11/2020, 20:54
view post Posted: 20/11/2020, 14:27     +1Recensione Radeon RX 6800 XT e 6800, le prime schede video AMD per il 4K e il ray tracing - TECH NEWS

Recensione Radeon RX 6800 XT e 6800, le prime schede video AMD per il 4K e il ray tracing

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Radeon RX 6800 XT e 6800 alla prova: le prime schede video di AMD dedicate al gaming in 4K e con supporto al ray tracing puntano a sfidare le GeForce RTX 3000 di Nvidia, in particolare la RTX 3080 e la RTX 3070.

Partiamo con la premessa che i videogiochi non sono renderizzati totalmente usando il ray tracing, infatti si parla di "rendering ibrido", perché alla tradizionale rasterizzazione si aggiunge appunto la nuova tecnica. Questo è dovuto al fatto che renderizzare una scena totalmente in ray tracing sarebbe un compito eccessivamente gravoso per le attuali GPU e quindi è necessaria una "via di mezzo". Ciò non significa che il ray tracing attuale sia facile da calcolare, anzi, e infatti in modo simile a quanto fatto da Nvidia con le GPU GeForce RTX 2000 e 3000, anche AMD ha dotato l'architettura RDNA 2 alla base delle nuove schede video di unità specializzate chiamate Ray Accelerator. Ogni Compute Unit (CU) di RDNA 2 offre una RA (Ray Accelerator).

Architettura RDNA 2, alte frequenze e bassi consumi
Dopo aver introdotto l'architettura RDNA con le GPU Navi della serie 5000, AMD ha lavorato duramente per mettere a punto RDNA 2, un radicale passo avanti rispetto alle proposte di precedente generazione. A distanza di poco più di un anno dall'arrivo sul mercato delle schede Radeon RX 5700 XT e 5700, l'azienda statunitense ha lavorato con alcuni obiettivi chiari in mente: raddoppiare le prestazioni rispetto alla RX 5700 XT, migliorare di almeno il 50% le prestazioni per watt rispetto a RDNA a parità di processo produttivo e supportare al massimo livello le DirectX 12 Ultimate, ossia garantire il pieno supporto al ray tracing, al Variable Rate Shading e molto altro ancora.

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La GPU Navi alla base di queste due schede video che ci apprestiamo ad analizzare ha una superficie di 519,8 millimetri quadrati e integra 26,8 miliardi di transistor. Al suo interno troviamo 128 MB di Infinity Cache, 16 linee PCIe 4.0 e capacità multimediali al passo con i tempi: si parla di supporto 8K a 120 Hz, capacità di decodificare contenuti AV1 e molto altro ancora per la gestione dei contenuti moderni.

Secondo AMD, i risultati ottenuti sono persino superiori a quanto prefissato, con un progresso delle prestazioni per watt del 54% rispetto alle GPU RDNA di prima generazione. Un passo avanti che può essere spacchettato in tre tronconi, con la prima parte che fa capo al team che ha progettato l'architettura Zen e le successive versioni nell'ambito dei microprocessori. La divisione grafica di AMD ha bussato alla porta di chi progetta le CPU Ryzen per apprendere alcuni "segreti" su come rendere più efficiente un'architettura, aumentando le frequenze senza necessariamente far schizzare troppo in alto i consumi.

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Questo scambio di idee ha portato l'architettura RDNA 2 a garantire un aumento delle frequenze fino al 30% rispetto a RDNA, fermo restando lo stesso consumo per CU del progetto precedente. Vista "dall'altra parte", si parla di un miglioramento dei consumi fino al 50% per ogni CU alla medesima frequenza operativa.

A partecipare a questa serie di progressi troviamo una lunga serie di modifiche, dalla gerarchia della cache che ora prevede una cache L2 di 4MB a quattro vie collegata a 128 MB di Infinity Cache, a una riprogettazione della stessa Compute Unit affinché sia in grado non solo di operare a frequenza superiore con consumi inferiori, ma anche di far spazio ai Ray Accelerator per la gestione di tutti i calcoli coinvolti dal ray tracing.

Infinity Cache, l'esperienza delle CPU Ryzen applicata alle GPU
Infinity Cache è forse la novità più grande dell'architettura RDNA 2, e ricorda da vicino la grande cache L3 delle più recenti CPU Ryzen ed EPYC: possiamo vederla come un livello di cache che altera il modo in cui i dati sono forniti alle GPU. Questa sorta di cache globale che permette un accesso veloce ai dati e agisce come un amplificatore di bandwidth, garantendo una banda elevata e una grande efficienza energetica. È un tassello importante che ha consentito ad AMD di aumentare anche le frequenze di clock.

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Secondo quanto ci ha spiegato l'azienda, abbiamo 16 canali a 64 bit fino a 1,94 GHz che forniscono fino a 3 volte la bandwidth di picco di una tradizionale memoria GDDR6 su bus a 256 bit; Infinity Cache comunica con le Compute Unit tramite Infinity Fabric di seconda generazione, l'interconnessione ad alta velocità di AMD.

Progettando RDNA 2, AMD si è scontrata con un problema: come raddoppiare il numero delle unità CU e le frequenze del 30% senza finire a corto di bandwidth? È qui che il team Zen è corso in aiuto della parte grafica. Tradizionalmente le cache all'interno delle GPU si concentrano nel supportare una domanda di bandwidth elevata da parte delle unità di calcolo, ma le capacità sono ridotte, nell'ordine di 4-5 MB. Aumentare la dimensione di questa cache conferisce un chiaro vantaggio, ma come farlo senza occupare troppo spazio nel chip?

Le CPU EPYC di AMD hanno cache ottimizzate ad alta densità, ben quattro volte la densità della cache L2 delle GPU RDNA di prima generazione. E poiché i requisiti di bandwidth in ambito server rispecchiano quelli di una LLC in una GPU, AMD ha deciso di implementare una soluzione simile in RDNA 2, chiamandola Infinity Cache.

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Il risultato finale è che AMD ha potuto implementare un bus di memoria a soli 256 bit verso la VRAM (ben 16 GB), in quanto garantisce una bandwidth fino a 3,25 volte superiore a quella di un puro bus a 256 bit e, quando si tiene conto del consumo, si arriva a una bandwidth per watt migliore di 2,4 volte rispetto a un bus a 256 bit standard. Durante l'annuncio delle nuove GPU, AMD ha dichiarato un incremento di 2,17 volte della bandwidth garantita da un bus a 384 bit malgrado il bus di collegamento a soli 256 bit, con un consumo persino inferiore, pari al 90%.

Infinity Cache, che può quindi essere visto come un "amplificatore di banda", consente una latenza di accesso inferiore alla memoria ed è utile anche nelle prestazioni di calcolo delle intersezioni dei raggi in fatto di ray tracing. Altro punto su cui il team dei Ryzen ha dato una mano è l'aumento delle frequenze senza impattare eccessivamente sui consumi, e visto che le GPU operano agevolmente oltre i 2 GHz, l'obiettivo è stato sicuramente centrato.

Ray Accelerator, la risposta agli RT core
Oltre alle tradizionali unità di calcolo che abbiamo imparato a conoscere negli anni, all'interno delle nuove Compute Unit di RDNA 2 troviamo i Ray Accelerator (RA), unità dedicate all'accelerazione del ray tracing. Il ray tracing, come abbiamo verificato dall'introduzione due anni fa con le GPU GeForce RTX 2000 di Nvidia, è un'operazione pesante da gestire, in quanto sono necessari molti calcoli per tracciare le intersezioni dei raggi al fine di ottenere una riproduzione realistica degli effetti all'interno di una scena geometrica molto complessa.

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Ogni Ray Accelerator - uno per Compute Unit - è grado di calcolare fino a 4 intersezioni di raggi per box oppure un'intersezione tra raggio / triangolo per ogni ciclo di clock. Il compito degli RA è calcolare in modo efficiente l'intersezione dei raggi con la geometria della scena come rappresentato in un BVH (Bounding Volume Hierarchy), ordinarli e riportare l'informazione agli shader per ulteriori calcoli o completare lo shading.

Super Resolution, la risposta al DLSS è in sviluppo
Nvidia ha implementato il ray tracing nelle proprie GPU accompagnandolo a una tecnologia chiamata Deep Learning Super Sampling, in breve DLSS, un ausilio per il calcolo della scena in modo da garantire un'elevata qualità dell'immagine e alte prestazioni.

Il ruolo del DLSS è quello di andare a sostituire tecniche di anti-aliasing come il TAA per garantire immagini con una migliore nitidezza e definizione, garantendo al tempo stesso prestazioni superiori. Il DLSS sfrutta delle unità dedicate chiamate Tensor core, cosa che non ritroviamo nelle GPU di AMD. Al momento AMD non ha una tecnologia analoga al DLSS o qualcosa di simile, ma l'azienda ha fatto sapere che sta lavorando su Super Resolution, una soluzione nell'orbita delle tecnologie FidelityFX e che dovrebbe essere basata sull'API DirectML di Microsoft.

Smart Access Memory
Presentando le nuove schede video, AMD ha parlato di una funzionalità chiamata Smart Access Memory (SAM) che richiede i processori Ryzen 5000, una piattaforma della serie 500 con un firmware aggiornato all'AGESA 1.1.0.0 e ovviamente una nuova scheda video (6800, 6800 XT o 6900 XT al momento). Smart Access Memory dà alla CPU accesso all'intera memoria VRAM della scheda video (nel caso specifico 16 GB), mentre in precedenza l'accesso era limitato a 256 MB.

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Questa soluzione deriva dalla funzionalità Base Address Register (BAR) al centro della tecnologia PCI Express, che consente di definire quanto spazio di memoria della GPU è mappabile. Mappando l'intera memoria, si toglie un limite (e quindi un'inefficienza), sbloccando ulteriori prestazioni. Questo è dovuto al fatto che mappando solo 256 MB, i giochi devono fare continui viaggi "avanti e indietro" tra la CPU e la RAM nel caso i dati superino tale dimensione, creando così un cosiddetto collo di bottiglia.

L'incremento prestazionale legato all'attivazione di Smart Access Memory, secondo quanto dichiarato da AMD, arriva fino all'11%, con un miglioramento medio del 5-6% con diversi titoli. Faremo qualche test, ma sappiate che anche Nvidia sta lavorando a una soluzione simile per le schede video RTX 3000 e sarà attivabile sia su piattaforme Intel che AMD.

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Dal punto di vista del sistema di raffreddamento e del PCB, AMD ha dovuto rivedere totalmente il progetto rispetto alle proposte Radeon RX 5000, e per questo propone delle schede dotate di tre ventole - come la Radeon VII, ma ve lo diciamo subito, con una rumorosità decisamente molto più contenuta. Le tre ventole assiali immettono aria fresca all'interno della scheda, senza produrre una grande rumorosità. Sono inoltre dotate di una modalità 0dB, il che significa che con bassi carichi grafici non girano. Le ventole sono circondate da una struttura in alluminio, aperta solo sui lati della scheda, da cui fuoriesce il calore. Tale calore, secondo AMD, viene poi catturato dalla ventola posteriore presente nel case ed espulso.

È proprio guardando lateralmente che si scorge il cuore del sistema di raffreddamento, un voluminoso radiatore con camera di vapore sotto cui c'è un'interfaccia termica in grafite sulla GPU e una struttura di alluminio che conferisce rigidità strutturale. Su MOSFET e GDDR6 gli ingegneri di AMD hanno posizionato pad termici per favorire lo scambio di calore.

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Il PCB a 14 strati (quattro con 2 once di rame per una conducibilità migliore) prevede 15 fasi di alimentazione e vede la presenza su entrambe le schede di due classici connettori PCIe a 8 pin per l'alimentazione. Due fasi sono dedicate alle memorie (8 chip da 16 Gbit) GDDR6, e AMD sottolinea che questa netta differenza di efficienza rispetto a Nvidia, che sulla RTX 3080 dedica 3 fasi a 10 chip di memoria e sulla 3090 ben quattro per 24 chip, è legata a Infinity Cache.

Quanto a dimensioni complessive, entrambe le schede sono lunghe 26,7 centimetri e profonde 12 cm, mentre la RX 6800 occupa 2,5 slot a differenza dei 2 slot della 6800 "liscia". AMD consiglia un alimentatore da 750W per i sistemi con 6800 XT e da 650W per quelli con 6800.

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Nella parte posteriore delle schede abbiamo due connettori DisplayPort 1.4 e uno HDMI 2.1, insieme a una porta USB C che può essere usata per alimentazione o per gestire display dotati di questa porta, oppure visori di realtà virtuale.

Di seguito una tabella riepilogativa delle specifiche delle schede:

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Configurazione di prova
    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    Processore: Intel Core i9-10900K
    Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
    Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB
    Driver video NVIDIA: GeForce 457.30
    Driver video AMD: Driver per la stampa compatibili con le nuove Radeon

BENCHMARK

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clock_gpu_hitman_2

consumo_gpu_hitman_2

rumore


Radeon RX 6800


Radeon RX 6800 XT

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borderlands_3

dirt_5-2

doom_eternal

f1_2020

far_cry_5

ghost_recon

godfall-2

hitman_2

metro_exodus

rdr_2

sottr

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Prestazioni con ray tracing e con DLSS di Nvidia


Prestazioni con Smart Access Memory
    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    Processore: AMD Ryzen 9 5900X
    Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    Scheda madre: ASUS ROG Crosshair VIII Hero Wi-Fi
    Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    SSD: Samsung 960 EVO 1TB
    Driver video NVIDIA: GeForce 457.30
    Driver video AMD: Driver per la stampa compatibili con le nuove Radeon



Overclock automatico con Rage Mode
All'interno del pannello di controllo dei driver, AMD ha implementato quella che ha definito "Rage Mode". Rage è un omaggio al primo acceleratore 3D sviluppato da ATi Technologies, l'azienda canadese acquisita da AMD nel 2006 e da cui sono nate le GPU a marchio AMD.

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Rage Mode, più precisamente, è uno di tre profili che permettono con un click di cambiare il profilo prestazionale della GPU, accanto a Quiet e Balanced. Questa modalità - disponibile solo per la RX 6800 XT - aumenta il power limit e la velocità della ventola affinché la GPU possa produrre maggiori prestazioni. Il margine cambia ovviamente da un chip all'altro e in base al sistema di raffreddamento. Tale modalità, ci ha assicurato AMD, non ha ripercussioni in termini di garanzia.

Sempre nel pannello dei driver c'è anche la possibilità di overcloccare in modo automatico con un click sia la GPU che la VRAM. Ad esempio, sulla RX 6800 XT in nostro possesso il boost clock della GPU è stato spinto a 2509 MHz, mentre il chip grafico della RX 6800 è stato portato a un boost clock di 2344 MHz. In ambedue i casi la VRAM è stata portata da 2000 a 2150 MHz.

Conclusioni
AMD ci ha favorevolmente stupito. A distanza di poco più di un anno dalla serie RX 5700 votata al gaming a 1440p, l'azienda si presenta sul mercato con soluzioni dedicate finalmente al 4K e centra l'obiettivo prefissato: le nuove schede video Radeon RX 6800 XT e 6800 sono ottime proposte per il gaming a tale risoluzione con i massimi dettagli.

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Nvidia ha dalla sua il DLSS (Deep Learning Super Sampling), una tecnologia che consente di mantenere alte prestazioni soprattutto in presenza del ray tracing: è un indubbio vantaggio e non sappiamo al momento se e quando AMD riuscirà a colmarlo. Di certo il DLSS permette di giocare in ray tracing e risoluzione 4K con le schede top di gamma di Nvidia, cosa non possibile al momento con le proposte AMD ma restiamo in attesa del debutto della funzionalità Super Resolution.

Per quanto concerne i prezzi, AMD ci ha comunicato i seguenti listini ufficiali: la Radeon RX 6800 XT si presenta sul mercato a 669,99€, mentre la Radeon RX 6800 a 599,99€. Fermo restando che i prezzi di listino potrebbero essere totalmente stravolti per settimane a causa di una disponibilità che non ci aspettiamo elevata, è interessante ricordare come queste schede di riferimento non saranno commercializzate solo da AMD, ma anche dai partner, e quindi i prezzi retail dovrebbero essere più aderenti ai listini ufficiali rispetto a quelli di Nvidia.

Quest'ultima ha fissato il prezzo delle Founders Edition a 719€ per la RTX 3080 e 519€ nel caso della RTX 3070, ma queste schede sono praticamente introvabili e le proposte custom dei partner hanno listini di partenza rispettivamente più vicino a 800€ e 600€ al momento.

Sulla carta AMD ha quindi messo in campo anche un listino competitivo, ma è appunto un discorso ipotetico che dovremo valutare nei fatti prossimamente. Dovesse confermarsi, diventerebbe particolarmente interessante la Radeon RX 6800, in quanto offre grandi prestazioni in 4K a un prezzo a cui oggi troviamo una RTX 3070 custom.

In conclusione, se volete subito (disponibilità permettendo) una scheda video pronta per il 4K capace di gestire il ray tracing ad alte prestazioni, allora puntate sulla RTX 3080. Se invece il ray tracing non è in cima alle vostre priorità, allora avete di fronte finalmente una scelta, cosa che non avveniva da tempo, con la RX 6800 XT prestazionalmente al livello della top di gamma gaming di Nvidia.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 12/11/2020, 12:47     +1Recensione Ryzen 5 5600X e Ryzen 7 5800X, la coppia vincente di AMD - TECH NEWS

Recensione Ryzen 5 5600X e Ryzen 7 5800X, la coppia vincente di AMD



Dopo aver provato i Ryzen 9 5950X e 5900X (QUI), vediamo come si comportano il Ryzen 5 5600X e il Ryzen 7 5800X, rispettivamente il nuovo 6 core e 8 core di casa AMD. Basati su architettura Zen 3, migliorano le prestazioni in gaming rispetto alla serie 3000 e sopravanzano le proposte della concorrenza su un terreno finora ostico per le CPU Ryzen.

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Configurazione di prova
    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    SSD M.2: Silicon Power P34A80 1TB
    Scheda video: Nvidia GeForce RTX 3080 Founders Edition
    Alimentatore: Cooler Master V850 Platinum
    Scheda madre socket AM4: Asus Crosshair VIII Hero Wi-Fi
    Scheda madre socket LGA 1151: Asus ROG Strix Z390-F Gaming
    Scheda madre socket LGA 1200: Asus ROG Maximus XII Hero Wi-Fi
    Scheda madre socket LGA 2066: ASRock X299 Taichi CLX
    Scheda madre socket TR4: Asus ROG Strix TRX40-E Gaming
    Memoria scheda madre socket LGA 2066: 2x8 GB DDR4-2933 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket LGA 1200: 2x8 GB DDR4-2933/2667 (a seconda del modello) 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket LGA 1151: 2x8 GB DDR4-2667 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket AM4 (Ryzen 3000/5000): 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T
    Memoria scheda madre socket TR4: 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T

BENCHMARK


Conclusioni
Dopo aver messo le mani sui due Ryzen 9, completiamo il quadro con le proposte Ryzen 7 5800X e Ryzen 5 5600X, rispettivamente con 8 e 6 core. Complice l'esperienza maturata con i Ryzen 3000 e i due nuovi top di gamma, sapevamo cosa attenderci: migliori prestazioni a tutto tondo, con un balzo in avanti anche nel gaming, ultimo feudo di casa Intel.

Il gaming è di particolare importanza nella valutazione di queste due CPU, più che nel caso dei due Ryzen 9 che grazie ai 12 e 16 core puntano a un pubblico "misto", che con il PC soprattutto lavora e poi si diletta giocando, ed è per questo che ne parliamo subito.

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In termini di prezzi, AMD ha ritoccato i listini verso l'alto e soffermandoci solo sui prezzi indicati, la differenza di prezzo tra Ryzen 5 5600X / 3600XT e Ryzen 7 5800X / 3800XT è superiore rispetto al gap prestazionale tra i due modelli. I Ryzen 5000 non puntano però agli utenti con Ryzen 3000, o almeno solo in parte, bensì a quelli con vecchie piattaforme e i possessori di motherboard X470 / B450 e CPU della serie 2000, anche se a partire dal nuovo anno. Vi è tuttavia da dire che stiamo confrontando un listino sulla carta e prezzi figli dell'andamento di mercato di diversi mesi, quindi è un po' un confronto tra pere e mele. Il discorso poi decade del tutto in questi giorni post lancio, con le CPU Ryzen 5000 poco disponibili e sovrapprezzate.

Anche questi due Ryzen 5000 si riconfermano ottimi prodotti e un bel balzo avanti rispetto ai predecessori, usciti poco più di un anno fa. Il Ryzen 5 5600X è la CPU gaming ideale dell'intero lotto, ma al momento il prezzo rimane la discriminante principale.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 5/11/2020, 20:47     +2Recensione Ryzen 9 5950X e Ryzen 9 5900X: con Zen 3 AMD vince anche nel gaming - TECH NEWS

Recensione Ryzen 9 5950X e Ryzen 9 5900X: con Zen 3 AMD vince anche nel gaming

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Lo scorso 8 ottobre AMD ha annunciato le nuove CPU basate sulla nuova architettura Zen 3. L'azienda ha presentato quattro modelli, con altri che dovrebbero aggiungersi in futuro. I nuovi processori vanno a prendere il posto degli acclamati Ryzen 3000, saltando a piè pari il nome Ryzen 4000 per uniformare il nome dei chip con le future APU Ryzen 5000 mobile in arrivo nel 2021, basate anch'esse sull'architettura Zen 3.

Nomi a parte, la nuova serie di CPU si presenta con un numero invariato di core e frequenze di boost più alte rispetto ai Ryzen 3000. L'architettura profondamente rinnovata rispetto a Zen 2, unitamente a un migliorato processo produttivo a 7 nanometri già usato per i Ryzen 3000XT, sono le principali novità di questi Ryzen 5000 che promettono di battere Intel su ogni fronte, anche per quanto concerne le prestazioni single-thread tanto importanti in determinati ambiti, come il gaming.

Tutta la gamma Ryzen 5000 ha il controller DDR4-3200, il supporto al PCI Express 4.0 e un moltiplicatore sbloccato per favorire l'overclock.

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Di seguito potete vedere i prezzi comunicati da AMD per l'Italia: l'azienda ci ha dato i prezzi dei modelli in euro senza IVA. La seconda colonna mostra i prezzi finali con l'IVA al 22%, mentre la terza è il riferimento dato da AMD per gli Stati Uniti (prezzi esentasse, come sempre accade per i listini USA). Il prezzo di lancio della nuova serie Ryzen 5000 è 50 dollari superiore alla gamma Ryzen 3000:

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In concomitanza con le nuove CPU Ryzen 5000, AMD ha scelto di non presentare una nuova famiglia di chipset: le nuove CPU continuano a essere compatibili con il socket AM4 e pertanto si possono installare sulle motherboard della serie 400 (B450, X470) e 500 (B550, X570) previo aggiornamento del BIOS. Nel caso delle schede madre AMD 500 il firmware è disponibile da subito, mentre i possessori di B450 o X470 potranno installare i nuovi microprocessori solo da gennaio 2021, quando arriverà un BIOS beta.

AMD Zen 3, come cambia l'architettura
Il dato sul quale AMD ha battuto maggiormente il chiodo parlando dei Ryzen 5000 è l'incremento dell'IPC, ossia delle istruzioni calcolate per ogni ciclo di clock. Secondo l'azienda abbiamo un +19% nel passaggio da Zen 2 a Zen 3, mentre il salto da Zen/Zen+ a Zen 2 fu pari al 15%. Ovviamente nulla di paragonabile al passaggio da Steamroller (gli ultimi AMD FX) e Zen, con un +52% frutto di anni di completo immobilismo.

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L'IPC rappresenta un dato importante, che permette di capire la velocità di un'architettura e soprattutto dà un'idea di come potrebbe comportarsi in carichi single-thread o dove comunque è richiamato un basso numero di thread, come in genere l'ambito del gaming. Se ne deduce quindi che AMD, già coinvolta in un testa a testa con Intel per le prestazioni di gioco con i Ryzen 3000, punta al dominio dell'intera scena prestazionale, dopo aver ampiamente conquistato lo scettro in multi-threading.

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Com'è riuscita AMD a raggiungere questo obiettivo? Aumentando le frequenze? Il clock ha sempre la sua rilevanza, ma la vera novità è l'architettura Zen 3, con miglioramenti a 360 gradi che riguardano il front-end, l'esecuzione e le capacità di load / store delle informazioni. Per quanto concerne il front-end, l'architettura Zen 3 prevede un branch predictor più veloce e accurato, capacità di ripristino migliori in caso di "predizioni" errate e un fetching (prelevamento delle istruzioni dalla memoria) più rapido.

Il miglioramento nella branch prediction si deve in parte a cambiamenti per quanto riguarda il TAGE (Tagged Geometry) Branch Predictor, ma anche una cache L1 istruzioni a otto vie ottimizzata per un prefetching e un uso effettivo migliori. AMD ha lavorato anche sulle unità integer e floating point, al fine di ridurre le latenze e alimentare i core più rapidamente, senza perdere di vista l'efficienza energetica.

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Non è però il solo funzionamento intrinseco dell'architettura a cambiare: anche il progetto stesso del chiplet è stato modificato con l'obiettivo di limitare gli accessi alla RAM, ridurre la latenza tra i core e quella tra i core e la cache. Tutto questo, secondo AMD, è utile nei giochi che in genere hanno un thread preferito che fa uso frequente della cache L3. Nel caso della serie Ryzen 3000, i chiplet usati per creare i processori AMD sono basati su un CCD (Core Complex Die) a 8 core composto da due CCX (CPU Complex o Core Complex) quad-core collegati dall'interconnessione Infinity Fabric.

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Le CPU con più di 8 core, e quindi dotate di due chiplet sul package, hanno perciò due CCD, collegati da Infinity Fabric. Con l'architettura Zen 2 dei Ryzen 3000, ogni CCX ha a disposizione 16 MB di cache L3 condivisa tra i quattro core, per un totale di 32 MB in ogni CCD. Di conseguenza un processore come il Ryzen 9 3950X con 16 core è formato da 2 CCD e quindi offre 64 MB di cache L3.

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Con i nuovi Ryzen 5000 basati su architettura Zen 3 la quantità di cache L3 non cambia ma non è più divisa in due: si tratta di un unico insieme da 32 MB accessibile dagli 8 core di un CCD. In un CCD c'è quindi un solo CCX. In breve, ogni core accede al doppio della cache L3. Secondo AMD questa novità riduce la latenza e consente di alimentare i core più velocemente migliorando l'IPC. La cache L2 rimane pari a 512 KB per core e l'/O die che affianca i chiplet è invariato rispetto alle CPU precedenti, anche dal punto di vista del processo produttivo (12 nm).

Tra gli altri dettagli tecnici interessanti, ecco qualche dato squisitamente numerico: ogni CCD prodotto a 7 nanometri occupa 80,7 mm2 sul package e contiene 4,15 miliardi di transistor. L'I/O invece è da 125 mm2 e contiene 2,09 miliardi di transistor.

AMD Zen 3: sicurezza e nuove istruzioni
AMD ha lavorato molto per rendere Zen 3 un'architettura veloce a tutto campo, ma l'azienda ha ulteriormente rafforzato le misure per rendere i suoi chip sicuri. Rispetto a Zen 2, Zen 3 offre la Control-flow Enforcement Technology (CET), una misura peraltro integrata per la prima volta da Intel nei processori Tiger Lake.

Di cosa si tratta? Protegge i PC da comuni metodi di attacco malware che sono tipicamente complessi da mitigare via software. CET impedisce l'uso scorretto di codice legittimo tramite attacchi di control-flow hijacking, comunemente utilizzati da molti tipi di malware.

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CET, nel caso delle CPU AMD Zen 3, offre agli sviluppatori una funzionalità chiamata shadow stack che protegge gli indirizzi di ritorno dai metodi di attacco basati su return-oriented programming (ROP). Return Oriented Programming (ROP) è una tecnica di attacco che sta guadagnando popolarità. Si tratta di attacchi particolarmente difficili da rilevare e prevenire perché i malintenzionati usano codice esistente attivo in memoria per cambiare il comportamento di un programma.

Finora le soluzioni software per mitigare questi pericoli hanno restituito un successo limitato. I metodi di attacco includono tattiche come la corruzione dell'overflow del buffer dello stack e use-after-free. L'importanza di CET sta nel fatto che è parte integrante della microarchitettura ed è disponibile su tutta la famiglia di prodotti dotati di quel core.

Poiché annunciando CET Intel ha citato anche gli attacchi JOP (jump-oriented programming) e COP (call-oriented programming), abbiamo chiesto ulteriori delucidazioni AMD che ci ha assicurato che "i tre attacchi da voi citati (JOP, ROP, COP) possono essere mitigati in hardware o software. Tuttavia, solo ROP beneficia di mitigazioni a livello hardware, in quanto ciò preserva le prestazioni del processore e perciò è stato incluso in Zen 3. I prodotti AMD saranno inoltre protetti da attacchi JOP e COP tramite Microsoft Control Flow Guard (CFG) in Windows".

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L'architettura Zen 3 figura inoltre un'espansione dell'ISA - Instruction Set Architecture - con alcune nuove istruzioni, come potete vedere nella slide qui sopra.

La memoria giusta per i Ryzen 5000
Come abbiamo scritto, l'I/O die delle CPU Ryzen 5000 è identico a quello dei Ryzen 3000, quindi i processori hanno un controller DDR4-3200. Ciò però non significa che non potete usare memorie con frequenze superiori (sia attraverso impostazioni manuali via BIOS, sia servendosi dei profili XMP memorizzati nei moduli), tanto che con i Ryzen 3000 AMD consigliava di impostare le DDR4 a 3733 MHz per far rendere al meglio le CPU.

Con i Ryzen 5000 la "frequenza magica" cambia, ed è 4000 MHz (anche se AMD afferma che è un limite non garantito per tutti e per qualsiasi sample). Perché? Le CPU Ryzen hanno tre importanti frequenze oltre al clock dei core di cui tenere conto: la prima è la frequenza dell'interconnessione Infinity Fabric (fclk), che riguarda quanto rapidamente i core possono comunicare lungo i die della CPU e con i controller (PCIe, SATA, USB, ecc.). La seconda è la frequenza del controller di memoria (uclk), ed è la velocità con cui il controller può occuparsi dei comandi dalla RAM. La terza e ultima frequenza importante è quella della RAM stessa (mlck, memory clock).

Queste frequenze in rapporto 1:1:1 garantiscono le migliori prestazioni (se il rapporto cambia, sale la latenza) e secondo i test interni, AMD ha rilevato che per i nuovi Ryzen 5000 il limite è 4000 MHz, non 3733 MHz come in precedenza. L'azienda ha inoltre comunicato i transfer rate ufficialmente supportati dalla nuova serie a seconda della configurazione delle DIMM e dei rank:

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Abbiamo deciso di verificare il beneficio dell'utilizzare memoria DDR4 non ai 3200 MHz di default ma spingendosi sino a 4000 MHz, a parità di timing: per farlo ci siamo avvalsi del processore Ryzen 9 5900X a 12 core affiancato da memorie a queste due frequenze di clock, impostando per entrambe i timing di 16-15-15-15-36. Nella seguente tabella ecco i risultati dei nostri test:

Povray 3.7.0DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
rendering one CPU626622-0,6%
rendering all CPU894089760,4%
Cinebench 20DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
rendering 1 CPU640638-0,3%
rendering x CPU10260103390,8%
Blender 2.90.1DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
bmw benchmark scene95950,0%
Corona Benchmark 1.3DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
render time in seconds47470,0%
7-Zip 19.00 x64DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
compressione81326872407,3%
decompressione2077202092080,7%
valutazione totale, MIPS1445231482242,6%
Winrar 5.91DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
benchmark integrato, KB/s5577855541-0,4%
Handbrake 1.3.3 - 64bitDDR4-3200DDR4-4000Variazione %
conversione video 4K in H.265 MKV 1080p30;
cropping Custom; constant Framerate
30,130,61,7%
conversione video 4K in H.264 MKV 1080p30;
cropping Custom; constant Framerate
57,560,95,9%
conversione video 4K in Android 720p30;
cropping Custom; constant Framerate
73,274,61,9%
V-Ray NextDDR4-3200DDR4-4000Variazione %
benchmark CPU30488305800,3%
Indigo benchmark v4.0.64 (M samples/s)DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
bedroom - CPU3,0052,948-1,9%
supercar - CPU6,6046,595-0,1%
VeraCrypt 1.24 update 7 - 1GBDDR4-3200DDR4-4000Variazione %
AES10,511,48,6%
Serpent5,95,8-1,7%
Twofish66,11,7%
Camellia4,54,50,0%
Kuznyechik3,43,40,0%
Luxmark 4.0 alpha 0DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
Wall Paper (native C++)337534271,5%
Hall Bench (native C++)372538232,6%
Food (native C++)255926624,0%
Euler 3DDDR4-3200DDR4-4000Variazione %
benchmark18162183761,2%
Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread
alta sicurezza (AES256+SHA2-256)
DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
Bandwidth crittografia (GB/s)19,24204,0%
Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s)13,2113,73,7%
Bandwidth hashing (GB/s)28293,6%
Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread
alta sicurezza (AES256+SHA2-512)
DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
Bandwidth crittografia (GB/s)16,34174,0%
Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s)13,2113,73,7%
Bandwidth hashing (GB/s)20,2121,14,4%
PCMark 10DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
PCMark 10 Score861186160,1%
Essentials10960110040,4%
Productivity1079110741-0,5%
Digital content creation14648146880,3%
SPECviewperf 13 - 1920x1080DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
catia-05205,36205,18-0,1%
creo-02317,85317,4-0,1%
energy-0237,8237,28-1,4%
maya-05471,75472,780,2%
medical-0296,9497,440,5%
showcase-02222,71223,380,3%
sw-04106,52107,691,1%
3DMark DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
Time Spy - 2560x14401658616112-2,9%
Graphics Score1763417260-2,1%
CPU Score1240811705-5,7%
Far Cry 5 - Qualità alta
Anti Aliasing TAA
DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
1920x10801731730,0%
2560x14401591590,0%
Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands
qualità alta
DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
1920x10801581728,9%
2560x14401301396,9%
Metro Exodus
impostazione qualitativa high
DDR4-3200DDR4-4000Variazione %
1920x10801531530,0%
2560x14401231230,0%


L'incremento medio registrato è stato del +1,3%, a fronte di un aumento della bandwidth massima teorica del 25%: è evidente come la frequenza di clock della memoria di sistema, a parità di timing, abbia un'incidenza sulle prestazioni molto contenuta con i processori Ryzen basati su architettura Zen 3. La stessa dinamica, del resto, era già stata evidenziata con le CPU Zen 2 di precedente generazione.

cpu_4ghz_clock



È quindi consigliabile investire in memoria certificata per operare a frequenze di clock superiori ai 3200 MHz standard del controller? La risposta è dipende: dal costo aggiuntivo dei moduli e da quanto le applicazioni che usate possono beneficiare dell'aumentata bandwidth massima dei moduli con clock superiore. Per la maggior parte degli utenti la risposta è però negativa: la differenza di costo, a parità di timing, non è giustificata dal marginale incremento delle prestazioni che si ottiene.

Confronto a 4 GHz: Zen 2 vs Zen 3
Usando i processori Ryzen 9 3900X e Ryzen 9 5900X, entrambi con architettura a 12 core e 24 thread, abbiamo eseguito un confronto a parità di frequenza di clock: via BIOS della scheda madre abbiamo forzato il moltiplicatore di frequenza della CPU al valore di 40x, disabilitando qualsiasi tipo di tecnologia turbo che aumenta dinamicamente la frequenza di clock così da assicurarci che il confronto tra le due CPU avvenisse a parità di frequenze di clock oltre che ovviamente di numero di core.

Povray 3.7.0Zen 2Zen 3variazione %
rendering one CPU43550816,8%
rendering all CPU6172693412,3%
Cinebench 20Zen 2Zen 3variazione %
rendering 1 CPU46451611,2%
rendering x CPU7150789010,3%
Blender 2.90.1Zen 2Zen 3variazione %
bmw benchmark scene1301263,1%
Corona Benchmark 1.3Zen 2Zen 3variazione %
render time in secondi796320,3%
7-Zip 19.00 x64Zen 2Zen 3variazione %
compressione80198836904,4%
decompressione13353714954512,0%
valutazione totale, MIPS1068681166189,1%
Winrar 5.91Zen 2Zen 3variazione %
benchmark integrato, KB/s314275469774,0%
Handbrake 1.3.3 - 64bitZen 2Zen 3variazione %
conversione video 4K in H.265 MKV 1080p30;
cropping Custom; constant Framerate
21,224,314,6%
conversione video 4K in H.264 MKV 1080p30;
cropping Custom; constant Framerate
49,751,53,6%
conversione video 4K in Android 720p30;
cropping Custom; constant Framerate
62,667,27,3%
V-Ray NextZen 2Zen 3variazione %
benchmark CPU196682272315,5%
Indigo benchmark v4.0.64 (M samples/s)Zen 2Zen 3variazione %
bedroom - CPU1,922,21115,2%
supercar - CPU4,3454,98414,7%
VeraCrypt 1.24 update 7 - 1GBZen 2Zen 3variazione %
AES10,510,4-1,0%
Serpent3,84,17,9%
Twofish4,44,40,0%
Camellia3,33,30,0%
Kuznyechik2,22,722,7%
Luxmark 4.0 alpha 0Zen 2Zen 3variazione %
Wall Paper (native C++)2223270621,7%
Hall Bench (native C++)2411303926,0%
Food (native C++)1795202813,0%
Euler 3DZen 2Zen 3variazione %
benchmark134941500611,2%
Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread
alta sicurezza (AES256+SHA2-256)
Zen 2Zen 3variazione %
Bandwidth crittografia (GB/s)21,7221,4%
Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s)15,314,5-5,2%
Bandwidth hashing (GB/s)30,833,58,8%
Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread
alta sicurezza (AES256+SHA2-512)
Zen 2Zen 3variazione %
Bandwidth crittografia (GB/s)1315,116,2%
Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s)15,214,4-5,3%
Bandwidth hashing (GB/s)1115,742,7%
PCMark 10Zen 2Zen 3variazione %
PCMark 10 Score745678765,6%
Essentials9831103154,9%
Productivity913696745,9%
Digital content creation12527132876,1%
SPECviewperf 13 - 1920x1080Zen 2Zen 3variazione %
3dsmax-06315,43319,871,4%
catia-05183,54194,465,9%
creo-02301,76308,632,3%
energy-0237,7837,73-0,1%
maya-05413445,647,9%
medical-0296,7496,740,0%
showcase-02222,38222,25-0,1%
snx-0321,4824,8615,7%
sw-04104,34100,18-4,0%
Davinci Resolve 16 Zen 2Zen 3variazione %
MP4 - H2641941835,7%
3DMark Zen 2Zen 3variazione %
Time Spy - 2560x144016328164520,8%
Graphics Score17647176950,3%
CPU Score11471117692,6%
Shadows of the Tomb Raider
DX 12 qualità alta, TAA
Zen 2Zen 3variazione %
1920x108013718736,5%
2560x144013415918,7%
F1 2020 DX12- qualità alta, anti aliasing TAA,
anisotropico 16x, Monaco, Pioggia Forte
Zen 2Zen 3variazione %
1920x108017621924,4%
2560x144017221323,8%
Far Cry 5 - Qualità alta - Anti Aliasing TAAZen 2Zen 3variazione %
1920x108013316322,6%
2560x144012815319,5%
Ashes of the Singularity - DX12
qualità estrema, frame rate medio CPU
Zen 2Zen 3variazione %
1920x10809711316,5%
2560x14409611317,7%
Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands
qualità alta
Zen 2Zen 3variazione %
1920x108011716944,4%
2560x144011514021,7%
Assassin's Creed Odyssey - qualità altaZen 2Zen 3variazione %
1920x10801171235,1%
2560x14401051093,8%
Metro Exodus - impostazione qualitativa highZen 2Zen 3variazione %
1920x108011914925,2%
2560x14401111229,9%


Notiamo come vi siano significative differenze tra le due architetture in termini di prestazioni, con incrementi che variano anche in misura marcata a seconda del tipo di elaborazione. Gli ambiti nei quali il margine è più netto sono quelli che risentono maggiormente dell'accesso alla cache L3, migliorato sensibilmente in Zen 3 in termini di latenza per via delle novità a livello di sua architettura. Netto è il balzo in avanti del comparto gaming, ad esempio: molti titoli in commercio dipendono fortemente dalla latenza della cache e con Zen 3 AMD è intervenuta a livello architetturale proprio per migliorare questo ambito.

La variazione media che abbiamo registrato è stata pari al 12,2%, valore che è inferiore al 19% indicato da AMD quale aumento medio dell'IPC ma che risente ovviamente della varietà di test che abbiamo eseguito e di come alcuni di questi non mostrino, per loro natura, differenze evidenti passando da un'architettura all'altra a parità di frequenza di clock.

Configurazioni di prova

    Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    SSD M.2: Silicon Power P34A80 1TB
    Scheda video: Nvidia GeForce RTX 3080 Founders Edition
    Alimentatore: Cooler Master V850 Platinum
    Scheda madre socket AM4: Asus Crosshair VIII Hero Wi-Fi
    Scheda madre socket LGA 1151: Asus ROG Strix Z390-F Gaming
    Scheda madre socket LGA 1200: Asus ROG Maximus XII Hero Wi-Fi
    Scheda madre socket LGA 2066: ASRock X299 Taichi CLX
    Scheda madre socket TR4: Asus ROG Strix TRX40-E Gaming
    Memoria scheda madre socket LGA 2066: 2x8 GB DDR4-2933 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket LGA 1200: 2x8 GB DDR4-2933/2667 (a seconda del modello) 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket LGA 1151: 2x8 GB DDR4-2667 15-15-15-36 2T
    Memoria scheda madre socket AM4 (Ryzen 3000/5000): 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T
    Memoria scheda madre socket TR4: 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T

BENCHMARK

consumi_idle

consumi_full

5950x_temp_cpu



Quando è portato ad operare a pieno carico, il processore AMD Ryzen 9 5950X raggiunge temperature tutt'altro che problematiche: in questo caso, abbinato ad un kit di raffreddamento a liquido all in one di Corsair (Hydro Series H115i RGB Platinum 280 mm), la CPU si mantiene su una temperatura compresa tra 60° e 65°.

5950x_clock_cpu

cinebench_r20_1cpu

cinebench_r20_ncpu

povray_1cpu

povray_ncpu

blender

corona

indigo_bench_1

indigo_bench_2

vray

euler_3d

luxmark_wall_paper

luxmark_hall_bench

luxmark_food

veracrypt_aes

veracrypt_camelia

veracrypt_kuznyechik

veracrypt_serpent

veracrypt_twofish

7-zip_compressione

7-zip_decompressione

7-zip_totale

winrar

handbrake_1

handbrake_2

handbrake_3

davinci

pcmark_10

pcmark_10_digital_content_creation

pcmark_10_essentials

pcmark_10_productivity

metro_exodus

far_cry_5

f1_2020

shadows_of_the_tr

ghost_recon_wildlands

assassins_creed_odyssey



Conclusioni
Annunciando i Ryzen 5000 e l'architettura Zen 3, AMD aveva anticipato che avrebbe compiuto l'ultimo passo di una rincorsa a Intel partita da lontano, formalmente nel 2017 con i Ryzen 1000, ma in realtà ancora prima se pensiamo che l'architettura Zen nasce anni prima. Ebbene, i numeri non mentono: AMD batte finalmente le soluzioni di Intel sotto ogni aspetto, anche nel gaming. I processori Ryzen, grazie all'alto numero di core, avevano già conquistato le prestazioni in ambito multi-core e ora grazie al miglioramento dell'IPC riescono a conquistare l'ultimo baluardo della concorrenza. Se i test che vi abbiamo mostrato non sono chiari, ecco uno sguardo alle prestazioni medie per ogni scenario affrontato partendo dalle prestazioni di calcolo puro: in questo caso i Ryzen 9 5950X e 5900X battono nettamente le CPU Intel e staccano le pur validissime soluzioni Ryzen 3000.

moneybench_calcolo



In ambito multimediale, i due Ryzen che abbiamo provato si dimostrano nuovamente al vertice del settore grazie ai tanti core e le frequenze comunque elevate: vediamo un ulteriore passo in avanti che porta i Ryzen 5000 al livello dei Ryzen Threadripper 3000 con molti più core.

moneybench_multimedia



Anche in tema di produttività quotidiana, ossia nell'uso del computer per lavorare con fogli di calcolo, programmi di testo, videochiamare e guardare YouTube, i nuovi Ryzen 5000 garantiscono un ulteriore miglioramento prestazionale: non è qualcosa che vedrete o che riuscirete a quantificare distintamente, ma avrete un PC sempre reattivo e veloce, e questo aspetto vale molto nell'esperienza di tutti i giorni.

moneybench_produttivita



Anche quando si tratta di software per calcoli scientifici, le nuove CPU Ryzen 5000 si comportano decisamente bene e si collocano nella parte alta della classifica. Molto dipende dal tipo di carico e dall'ottimizzazione per le differenti architetture dei vari programmi, e chiaramente il numero di core gioca un importante ruolo - come dimostra il Ryzen Threadripper 3990X con i suoi 64 core.

moneybench_scientifico



Chiudiamo lo sguardo alle prestazioni medie con il gaming e un grafico che riassume le prestazioni complessive in tutti gli scenari. Come potete vedere di seguito, in Full HD - dove la CPU pesa maggiormente - i Ryzen 5000 staccano i predecessori e soprattutto la concorrenza di Intel.

Le differenze dipendono anche dai giochi usati, alcuni che gradiscono la nuova architettura Zen 3 e altri meno, perciò siamo sicuri che scegliendo un insieme di titoli diversi vedremo risultati differenti: ciò di cui siamo certi è tuttavia che nel complesso le nuove CPU Ryzen 5000 basate su architettura Zen 3 compiono un passo avanti rispetto ai Ryzen 3000 e sono generalmente più veloci dei Core di decima generazione di Intel.

moneybench_giochi_1920

moneybench_giochi_2560

moneybench_medio



Il quadro è oltremodo chiaro: AMD può finalmente dire di avere lo saldamente in mano lo scettro prestazionale del settore delle CPU mainstream rivolte ai sistemi gaming, dopo aver già strappato a Intel quello delle workstation con i Ryzen Threadripper. L'architettura Zen 3 tiene fede alle promesse e soprattutto se guardiamo ai giochi, si vede come AMD abbia fatto bene a non aumentare ulteriormente il numero di core: da una parte avrebbe reso meno interessante i Ryzen Threadripper, dall'altra bisogna dare al mondo software il tempo di adeguarsi e sfruttare davvero un numero molto elevato di core anche in ambito consumer.

Quanto ai prezzi, confrontare il listino di lancio di Ryzen 9 5950X e 5900X a quello attuale delle analoghe soluzioni Ryzen 3000 potrebbe essere fuorviante visto che la serie precedente è in circolazione da oltre un anno: l'unica cosa certa è che AMD ha aumentato il prezzo con i Ryzen 5000 e, salvo per il 5600X, non ha inserito un dissipatore in bundle. Vi è tuttavia da non dimenticare che queste CPU sono perfettamente compatibili con le motherboard con chipset della serie 500 e prossimamente anche i modelli 400, motivo per cui molti appassionati risparmieranno quell'esborso. Inoltre non c'è un incremento dei consumi, pertanto non avete nemmeno bisogno di investire in un nuovo alimentatore.

Nel caso dei due modelli oggetto di questa recensione è tuttavia comprensibile come l'azienda voglia capitalizzare il più possibile il vantaggio prestazionale in un segmento in cui Intel non ha una risposta né immediata né nel breve periodo. In ogni caso, i prezzi praticati non sono così eccessivi se pensiamo al valore delle CPU e a cosa potevamo acquistare solo poco tempo fa allo stesso prezzo.

Ci sono quindi tutti i presupposti per un'altra serie di successo per AMD, soprattutto se pensiamo che per spingere le vendite cercherà di sfruttare anche le nuove Radeon RX 6000, creando sinergie prestazionali tra CPU e GPU con tecnologie come Smart Access Memory, di cui l'azienda ci ha solo accennato qualche dettaglio e sapremo di più nelle scorse settimane.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 29/10/2020, 19:26     +2Recensione GeForce RTX 3070 - TECH NEWS

Recensione GeForce RTX 3070

geforce-rtx-3070-fe-07



Le nuove GPU Ampere di Nvidia sono realtà da circa un mese, ma solo sulla carta: solo in pochi sono riusciti a mettere le mani sulla GeForce RTX 3080 e la GeForce RTX 3090 (QUI), tanto che Nvidia è stata costretta ad ammettere che la disponibilità resterà ridotta fino a fine anno, con un miglioramento solo a partire dal 2021.

Per provare a non ripetere quelli che a tutti gli effetti possono essere definiti "paper launch", ossia debutti sulla carta, Nvidia ha rimandato l'uscita della GeForce RTX 3070, prevista per il 15 ottobre, alla data di oggi 29 ottobre.

geforce-rtx-3070-fe-06



Secondo Nvidia, la GeForce RTX 3070 dovrebbe offrire prestazioni simili o poco più veloci rispetto alla GeForce RTX 2080 Ti, a un prezzo dimezzato - a partire da 519 euro (Founders Edition) - e dovrebbe essere mediamente più veloce della RTX 2070 con un incremento medio del 60%.

9rAMo2B



La scheda ha quindi una GPU differente rispetto alla RTX 3080 e RTX 3090, basate sulla più potente GA102, ma condividono gli stessi Tensor core di terza generazione, gli RT core di seconda generazione, la capacità di decodifica AV1, l'uscita HDMI 2.1 e il supporto al PCI Express 4.0.

geforce-rtx-3070-fe-04



Anche nel caso di questa Founders Edition, Nvidia ha scelto di implementare il suo connettore di alimentazione PCI Express a 12 pin, quindi il collegamento all'alimentatore richiede un adattatore - inserito nella scatola - da 12 a 8 pin. Diversamente dall'adattatore delle RTX 3000 già uscite, dato che questa scheda ha richieste energetiche inferiori, il collegamento avviene con un singolo cavo.

geforce-rtx-3070-fe-05



La scheda, analogamente alle altre proposte, mette a disposizione nella parte posteriore tre uscite DisplayPort 1.4a e una porta HDMI 2.1.

Configurazione di test
    - Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    - Processore: Intel Core i9-10900K
    - Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    - Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
    - Memoria: G.Skill Trident-Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    - SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB
    - Driver video NVIDIA: GeForce 456.96
    - Driver video AMD: Radeon 20.8.3

BENCHMARK


Overclock
Ogni GPU e scheda video ha limiti di overclock differenti, quindi il nostro sample potrebbe essersi comportato meglio o peggio di altri prodotti dello stesso modello provati da altri siti. Per vedere se la scheda avesse margine, abbiamo proceduto manualmente impostando Afterburner in questo modo:

    Core Voltage: +50
    Power Limiter: 100%
    Core Clock: +110 MHz (1610 / 1835 MHz)
    Mem clock: +1300 MHz (2075 MHz)

Abbiamo verificato che queste impostazioni fossero stabili per diversi minuti; si conferma quanto già visto in prove precedenti con le nuove GPU Ampere, con i chip grafici con un margine risicato e le memorie GDDR6 che salgono parecchio.

Conclusioni
Come si può evincere dai test, svolti sia con i giochi "vecchio stile" basati sulla rasterizzazione che sui nuovi titoli che implementano il rendering ibrido con il ray tracing, la nuova GeForce RTX 3070 si comporta grossomodo come la RTX 2080 Ti, l'ammiraglia della scorsa generazione. Il punto è che la RTX 3070 Founders Edition sbarca sul mercato a 519 euro (le custom dovrebbero costare, a seconda del modello, tra 600-660 euro), mentre la soluzione Turing ha avuto un prezzo di partenza di 1250 euro.

Nvidia è praticamente riuscita a offrire le prestazioni della scorsa top di gamma a un prezzo dimezzato. Trattandosi di una RTX 3070, viene spontaneo il confronto con la RTX 2070, ma purtroppo non ne avevamo una a disposizione: come potete vedere, a seconda della risoluzione, la nuova arrivata è dal 20% (Full HD) a quasi il 40% (4K) più veloce della RTX 2070 Super.

media_raster_1-1

media_raster_2



La RTX 3070 è una scheda che nasce per offrire alte prestazioni in 1440p con tutti i dettagli al massimo e, a seconda del gioco, anche buone prestazioni in 4K. Chi cerca un frame rate elevato in 4K in ogni occasione con i dettagli più alti deve volgere il suo sguardo verso la RTX 3080. Nvidia mantiene la promessa di offrire le prestazioni della RTX 2080 Ti a prezzo dimezzato, anche se si può notare come nei vecchi titoli la scheda Turing abbia qualcosa in più, probabilmente per l'ottimizzazione, la bandwidth e la maggiore VRAM. La stessa cosa emerge quando il carico si fa maggiore, in 4K e con ray tracing attivo.

media_rt_1

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La nuova RTX 3070 mette a segno alcuni risultati davvero convincenti in giochi come Doom Eternal, Wolfenstein Youngblood e F1 2020, con prestazioni non troppo dissimili dalla RTX 2080 Ti negli altri titoli e questo permette di auspicare che non appena usciranno i titoli next-gen, unitamente alla maggiore familiarità degli sviluppatori con la nuova architettura Ampere, la scheda batterà la RTX 2080 Ti con maggiore frequenza, specie a risoluzioni fino al 1440P.

La RTX 3070 FE si presenta inoltre in formato più compatto rispetto alla RTX 2080 Ti Founders Edition: richiede meno energia e scalda meno. Si tratta indubbiamente di un'ottima scheda, ma il dubbio che molti di voi avranno è: sarà effettivamente acquistabile o si ripeterà la situazione vista con RTX 3080 e 3090? Nvidia ha certamente prodotto più schede per questo debutto, specie i partner, ma allo stesso tempo ci si attende anche una maggiore domanda, quindi non è dato sapere al momento se lo stock esistente basterà a esaurire la prima ondata di acquisti.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 23/10/2020, 18:29     +2Il nuovo dissipatore di ID Cooling è pronto per le CPU più esigenti - TECH NEWS

Il nuovo dissipatore di ID Cooling è pronto per le CPU più esigenti



ID Cooling ha presentato il suo nuovo dissipatore ad aria a doppia torre per processori tradizionali con TDP fino a 280W. Il sistema di raffreddamento SE-70 è progettato per le prossime CPU di fascia alta AMD e Intel che necessitano di una soluzione affidabile per l’overclock.

id-cooling-se-70-121513



L’intensificarsi della concorrenza sul mercato dei processori mainstream per desktop ha portato ad un aumento del loro TDP nel corso degli ultimi anni. Formalmente, i processori moderni dissipano da 95W a 125W e possono essere raffreddati utilizzando dispositivi di raffreddamento relativamente modesti. Ma se qualcuno vuole raggiungere le loro frequenze massime di clock, è necessario utilizzare dissipatori notevolmente più potenti. Per molti, la scelta più ovvia è un sistema di raffreddamento a liquido a circuito chiuso, ma altri preferiscono i cari e vecchi raffreddatori d’aria.

L’ID Cooling SE-70 presenta un design a doppia torre con dozzine di alette in alluminio, una base in rame, sette heatpipe da 6mm e due ventole da 120mm. L’unità pesa circa 1,3Kg e misura 122×141×156 mm. Le sue dimensioni lo rendono adatto solo per i case un po’ più grandi e, inoltre, sarà necessario assicurarsi che sia presente abbastanza spazio per ospitare i moduli di memoria che si intende impiegare con la propria configurazione.

Tenendo presente che AMD ha raccomandato di utilizzare sistemi di raffreddamento a liquido con radiatore da 360mm con i processori Ryzen serie 5000 e anche le prossime CPU Intel Rocket Lake-S potrebbero essere piuttosto esigenti da questo punto di vista, gli appassionati avranno bisogno, in alternativa, di dissipatori ad aria avanzati come l’SE-70 di ID Cooling.



Le ventole con cuscinetto idraulico ruotano a una velocità di 700 RPM~1800 RPM per produrre una pressione dell’aria fino a 76,16 CFM e generando un livello di rumore massimo di 35,2dBA. L’SE-70 è progettato per i processori AMD AM4 e per le CPU Intel LGA1200/115x/20xx. Dato il design della sua base ed alcuni altri fattori, il produttore ha deciso di non dotare il suo SE-70 di un meccanismo di montaggio per la piattaforma sTR4 di AMD.

Finora, l’SE-70 di ID Cooling è stato annunciato solo in Cina e Giappone, quindi non è chiaro se e quando sarà disponibile in occidente.

Fonte: tomshw

view post Posted: 20/10/2020, 11:19     +1Intel ha venduto le memorie NAND a SK hynix per 9 miliardi di dollari - TECH NEWS

Intel ha venduto le memorie NAND a SK hynix per 9 miliardi di dollari



La sudcoreana SK hynix ha annunciato che acquisirà per 9 miliardi di dollari la divisione delle memorie NAND di Intel. L'operazione comprende il business degli SSD, la produzione di NAND e wafer, nonché l'impianto produttivo di Dalian in Cina. Intel mantiene invece il controllo sul business delle soluzioni Optane basate su memoria 3D XPoint (prodotta da Micron e assoggettata a un altro accordo).

L'intesa dovrà ora passare il consueto vaglio degli enti che regolano la concorrenza nelle varie aree del mondo, e se tutto andrà per il meglio il processo dovrebbe concludersi nel tardo 2021. L'operazione è così strutturata: una prima tranche da 7 miliardi permetterà a Sk hynix di acquisire il business degli SSD NAND di Intel (incluse le proprietà intellettuali e i dipendenti), oltre all'impianto di Dalian.

L'azienda sudcoreana metterà le mani sui rimanenti asset di Intel, incluse le proprietà intellettuali relative alla produzione e alla progettazione di wafer di NAND flash, i dipendenti del settore ricerca e sviluppo e la forza lavoro dell'impianto di Dalian al momento del "closing", previsto per marzo 2025 con il pagamento dei 2 miliardi di dollari residui.

intel-nand-flash-sk-hynix-20-10-2020



In base all'accordo Intel continuerà a produrre wafer di memoria NAND presso l'impianto di Dalian e manterrà tutte le proprietà intellettuali legate alla produzione e alla produzione dei wafer di memoria NAND fino alla chiusura dell'operazione.

Con questa acquisizione, la sudcoreana SK hynix punta a migliorare la sua competitività rispetto a Samsung e le altre realtà del mercato dello storage, in particolare nel settore degli SSD enterprise dove la memoria NAND sta guadagnando rapidamente fette di mercato. Secondo gli analisti di TrenForce, il mercato della NAND flash nel secondo trimestre vedeva Samsung al vertice con una quota del 31% circa in termini di fatturato, seguita da Kioxia con il 17% e WD con il 16%. Poi ecco Micron con il 13,7% e SK hynix con l'12%, mentre Intel era "solo" al sesto posto con il 12%.

Nei primi sei mesi dell'anno terminati il 27 giugno, il comparto NAND ha rappresentato circa 2,8 miliardi del fatturato della divisione Non-volatile Memory Solutions Group (NSG) di Intel e ha contribuito con circa 600 milioni di dollari all'utile operativo. Lo scorso marzo il CFO George Davis disse che che la produzione di 3D NAND a Dalian non generava profitti, in quanto l'azienda non riusciva a vendere un sufficiente numero di unità per avere un ritorno dall'investimento. Da tempo, quindi, circolavano voci di una Intel pronta a battere nuove strade, tra cui anche quella di chiudere l'impianto. L'azienda statunitense intende investire i proventi dell'operazione su quelle che ha definito "le su priorità di crescita a lungo termine", tra cui l'intelligenza artificiale, la connettività 5G e le soluzioni di edge computing intelligenti e autonome.

"Sono lieto di vedere SK hynix e la divisione NAND di Intel, che hanno guidato l'innovazione della tecnologia NAND flash, lavorare insieme per costruire il nuovo futuro", ha affermato Seok-Hee Lee, CEO di SK hynix. "Prendendo i reciproci punti di forza e tecnologie, SK hynix risponderà in modo proattivo alle varie esigenze dei clienti e ottimizzerà la propria struttura, espandendo il portafoglio nel segmento delle NAND flash in modo paragonabile a quanto fatto con le DRAM".

"Sono orgoglioso del business delle memorie NAND che abbiamo costruito e credo che questa combinazione con SK hynix farà crescere l'ecosistema a vantaggio di clienti, partner e dipendenti", ha affermato Bob Swan, CEO di Intel. "Questa transazione ci consentirà di dare maggiore priorità ai nostri investimenti in diverse tecnologie in cui possiamo giocare un ruolo più importante nel successo dei nostri clienti e offrire rendimenti interessanti ai nostri azionisti".

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 16/10/2020, 18:39     +2ARCTIC presenta Freezer 50, un dissipatore ad aria per gli ultimi AMD Ryzen e Intel Core - TECH NEWS

ARCTIC presenta Freezer 50, un dissipatore ad aria per gli ultimi AMD Ryzen e Intel Core



ARCTIC ha annunciato Freezer 50, un nuovo dissipatore a doppia torre compatibile con il socket AM4 delle CPU AMD Ryzen e i più recenti socket di casa Intel, dall'LGA 1151 all'ultimo LGA 1200 dei processori Core di decima generazione. Il dissipatore ad aria arriva dopo il Freezer 50 TR dedicato alle piattaforme Ryzen Threadripper, ed è venduto a 59,99 euro nella versione senza controller ARGB incluso e 69,99 euro con il controller. In entrambi i casi, il prodotto è accompagnato dalla pasta termica MX-4.



Freezer 50 si caratterizza per sei heatpipe a contatto diretto da 6 millimetri e 104 alette in alluminio con uno spessore di 0,4 mm. Le sue dimensioni sono di 148 x 149,5 x 166 mm (L x W x H) per un peso complessivo di 1160 grammi. Sulla torre trovano posto due ventole in configurazione push-pull, una da 120 mm e una da 140 mm per una rumorosità di 0,4 sone alla massima velocità (23,5 ~ 25 dBA).



La ventola da 120 mm opera tra 200 e 1800 RPM, mentre quella da 140 mm lavora tra 200 e 1700 RPM e sono di tipo Fluid Dynamic Bearing (FDB). Per quanto riguarda l'illuminazione RGB posizionata nella parte centrale del dissipatore, troviamo 13 LED ARGB, collegabili alla motherboard tramite un connettore a 3 pin. Come accennato, ARCTIC vende anche una versione con controller dedicato per quelle motherboard sprovviste di connettore ARGB.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 14/10/2020, 19:33     +1Be quiet! presenta il dissipatore Shadow Rock 3 in versione White - TECH NEWS

Be quiet! presenta il dissipatore Shadow Rock 3 in versione White

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Be quiet!, leader nel settore degli alimentatori per PC e componenti di raffreddamento, annuncia Shadow Rock 3 White: stesse prestazioni della versione standard ma con una finitura in chiaro.

Il nuovo dissipatore sfoggia una colorazione bianca per quanto riguarda alette ed headpipe, cinque da 6 mm e con tecnologia heat pipe direct touch (HDT); nera invece la ventola Shadow Wings 2 da 120 mm alimentata da tecnologia PWM con un range di funzionamento fino 1.600 RPM e un rumore generato massimo pari a 24,4 dB.



Invariate le dimensioni pari a 121x130x163 mm ed un peso di 710 g, per un valore TDP di 190 W; Be quiet! offre questo dissipatore come compatibile con socket Intel 1200, 2066, 115x e 2011(-3) o AMD Socket AM4 e AM3(+).

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Shadow Rock 3 White sarà disponibile a partire dalla fine del mese di ottobre ad un prezzo di listino pari a 59,90 €.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 8/10/2020, 18:53     +1Ryzen 5000 Zen 3 annunciati: modelli, prestazioni e prezzi delle nuove CPU desktop di AMD - TECH NEWS

Ryzen 5000 Zen 3 annunciati: modelli, prestazioni e prezzi delle nuove CPU desktop di AMD



AMD ha presentato la nuova serie di CPU desktop Ryzen 5000 durante l'evento "Where Gaming Begins". I processori si basano su architettura Zen 3 e sono compatibili con le motherboard socket AM4 con chipset delle serie 400 e 500 (basterà un aggiornamento del BIOS). Ecco le specifiche tecniche, le prestazioni previste e i prezzi dei nuovi modelli.

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L'architettura Zen 3 alla base delle nuove CPU Ryzen 5000 rappresenta un grande miglioramento rispetto alle soluzioni precedenti, in quanto migliora le prestazioni per watt, quindi le performance salgono senza impattare sui consumi, anche grazie a un processo produttivo a 7 nanometri ulteriormente migliorato.

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Il progetto delle CPU AMD rimane lo stesso della generazione scorsa, con uno o due chiplet a seconda del modello dove trovano spazio i core (compute die), affiancati da un I/O die in cui l'azienda ha inserito il controller di memoria e le altre funzionalità della CPU, come le varie interfacce supportate. Forte di prestazioni multi-core senza eguali, con questa generazione AMD si è concentrata per migliorare l'IPC (instruction per cycle) e ridurre le latenze, aspetti fondamentali per migliorare le prestazioni in gaming: l'azienda dichiara di esserci riuscita, con un incremento del 19% dell'IPC rispetto ai Ryzen 3000.

Per arrivare a questo risultato, AMD è andata proprio a cambiare l'organizzazione interna dei chiplet. Come noto, i chiplet usati per creare i processori AMD sono basati su un CCD (Core Complex Die) a 8 core, formato da due CCX (CPU Complex o Core Complex) quad-core collegati dall'interconnessione Infinity Fabric.

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Le CPU con più di 8 core e quindi due chiplet, hanno quindi sul package due CCD, collegati da Infinity Fabric. Con la architettura Zen 2 dei Ryzen 3000, ogni CCX ha 16 MB di cache L3 condivisa tra i quattro core, per un totale di 32 MB in ogni CCD. Di conseguenza un processore come il Ryzen 9 3950X con 16 core è formato da 2 CCD e quindi offre 64 MB di cache L3.

Con i nuovi Ryzen 5000 basati su architettura Zen 3 la quantità di cache L3 non cambia, ma non è più divisa in due, si tratta di un unico insieme da 32 MB accessibile dagli 8 core di un CCD. In soldoni, ogni core accede al doppio della cache L3. Secondo AMD questa novità riduce la latenza e permette di alimentare i core più velocemente migliorando l'IPC (unitamente alla frequenza).

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Le nuove CPU continuano a supportare la memoria DDR4 e offrire connettività PCI Express 4.0, inoltre come già accennato, grazie anche al migliorato processo produttivo, offrono (secondo AMD) prestazioni per watt 2,8 migliori rispetto alla concorrenza.

BENCHMARK


Fonte: hwupgrade

view post Posted: 24/9/2020, 14:58     +1GeForce RTX 3090 in test, Nvidia Ampere all'ennesima potenza - TECH NEWS

GeForce RTX 3090 in test, Nvidia Ampere all'ennesima potenza

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La settimana scorsa abbiamo assistito al debutto sul mercato delle GeForce RTX 3080, una scheda video che grazie alla nuova GPU Ampere GA102 demolisce l'intera serie RTX 2000 offrendo prestazioni elevate anche in 4K. La nuova nata si è rivelata, a quella risoluzione, mediamente il 30% più veloce della RTX 2080 Ti e di ben il 70% circa rispetto alla RTX 2080.

Il plus è che la RTX 3080 è venduta (sempre che si riesca a trovare) tra 700€ e 900€ circa a seconda che si parli di Founders Edition o di qualche declinazione custom dei partner, un listino non certamente basso, ma se pensiamo al fatto che la RTX 2080 Ti stava a circa 1.300€ ed è più lenta si tratta di una scheda dal valore assoluto.

Nvidia ha però nella propria gamma una scheda ancora più veloce, la GeForce RTX 3090, un prodotto che si presenta sul mercato a oltre 1500 euro in versione Founders Edition e con listini ancora più alti da parte dei partner: la 3090 è la migliore scheda video gaming in termini prestazionali, senza se e senza ma, tanto che Nvidia afferma che è possibile giocare persino a risoluzione 8K con il DLSS. In realtà però, la RTX 3090 non è una "vera scheda video gaming". La stessa azienda non la vede in quel modo: la GeForce RTX 3090 è un prodotto che va a rimpiazzare la Titan RTX.

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Si tratta di un prodotto di fascia alta che consente di giocare al massimo, ma allo stesso tempo guarda a tutto quel pubblico che vuole usare la GPU - e soprattutto l'elevata quantità di VRAM a bordo - per velocizzare carichi di lavoro come il rendering. Anche la GeForce RTX 3090 si presenta a un prezzo alto, ma è decisamente un passo avanti rispetto alla Titan RTX che debuttò a 2699 euro.

Di conseguenza abbiamo provato la GeForce RTX 3090 con la nostra consueta suite di giochi, ma anche svolto alcune prove con programmi di rendering per far emergere le differenze con le altre top di gamma di Nvidia, GeForce RTX 3080 e GeForce RTX 2080 Ti. Prima di passare ai test, facciamo il punto sulle specifiche tecniche della scheda, nel caso specifico la Founders Edition, un vero mostro di potenza e di dimensioni.

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Come potete vedere dalla foto, la RTX 3090 Founders Edition è decisamente più grande della RTX 3080 Founders Edition: è lunga 313 mm, larga 138 mm ed è alta 54 mm circa - occupa praticamente tre slot sulla motherboard. La RTX 3080 di Nvidia si ferma rispettivamente a 285 mm, 112 mm e 38 mm. La nuova RTX 3090 è quindi anche molto pesante e sarà bene fissarla al meglio, specie se la inserite in un PC che di tanto in tanto spostate.

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Il dissipatore funziona allo stesso modo di quello della RTX 3080 Founders Edition: ritroviamo quindi le due ventole posizionate in modo differente, non su una singola faccia della scheda, una accanto all'altra e sullo stesso asse, ma quella di destra nella parte alta e quella sinistra in quella bassa. Sono insomma "sfalsate" l'una rispetto all'altra.

Nvidia ha deciso di posizionare le ventole in questo modo perché, in base ai suoi studi, è in grado di raffreddare più rapidamente una GPU potente e tutti i componenti presenti sul PCB, che tra l'altro ha dimensioni ben più contenute (e quindi c'è una densità maggiore) rispetto alle RTX 2000, presentandosi con una forma finale a V diversa da quella classica rettangolare.

Il sistema di raffreddamento di questa Founders Edition cerca inoltre di sfruttare al meglio i case moderni, dotati di una o più ventole frontali che immettono aria fresca all'interno. Questa aria fresca corre proprio nella parte bassa centrale del case e può essere intercettata dalle ventole della scheda video.

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La prima ventola, quella di destra incastonata nella scheda proprio grazie al finale a V del PCB, raccoglie l'aria fresca e soffia fuori l'aria calda dalla parte superiore, affinché venga a sua volta catturata da una ventola collocata nella parte posteriore del case. La ventola di sinistra è invece posta in prossimità della GPU e ha il compito di buttare fuori l'aria calda dalle feritoie posteriori.

Questa configurazione è però figlia anche di quello che non si vede, nel senso che Nvidia ha creato un PCB molto più piccolo e denso per questa GeForce RTX 3090 (peraltro equipaggiato con 20 fasi), e tutto il calore prodotto viene raccolto da una camera di vapore ibrida con heatpipe che trasportano il calore proprio sotto la ventola di destra. Scendendo però, come potete vedere nell'immagine diffusa da Nvidia più sotto, c'è un voluminoso radiatore che serve ad ampliare la superficie di dissipazione per una migliore gestione del calore.

Se si rimane sul lato destro della scheda, vediamo come l'aria fresca attraversi le alette del radiatore, le heatpipe sottostanti e fuoriesca dalla ventola, puntando verso la parte alta del case. La ventola di estrazione posteriore (ma potrebbero anche essere le ventole sulla parte superiore del case o quelle di un radiatore di un sistema a liquido), cattura quest'aria calda e poi la espelle dal sistema. A questa si aggiunge la già citata ventola nella parte bassa sinistra, che raccoglie aria fredda dal basso ed espelle aria calda dalle feritoie posteriori. Il tutto è tenuto insieme da un telaio unibody. Da sottolineare inoltre l'introduzione della modalità 0dB, ossia quando la scheda è sotto un determinato carico di lavoro, le ventole rimangono ferme.

Nvidia assicura che l'aria calda soffiata nella metà superiore del case non comporta problemi al raffreddamento delle CPU: l'azienda ha provato varie combinazioni per assicurarsi che il nuovo design della Founders Edition non impatti sugli altri componenti del sistema. L'azienda assicura inoltre che è possibile mettere la scheda in verticale: il sistema di raffreddamento funzionerà pressoché con la medesima efficienza.

Nvidia dice il nuovo sistema di raffreddamento è in grado, a parità di carico, di scalare molto meglio del precedente progetto: con un carico fisso di 350W per la RTX 3090 e la Titan RTX, la prima ha raggiunto temperature di 30° inferiori pur con una rumorosità di 20 dB più bassa.

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Come per la RTX 3080, anche la RTX 3090 non si fa mancare il nuovo connettore di alimentazione PCIe a 12 pin (in bundle con la Founders Edition c'è un adattatore che permette di collegare due cavi da 8 pin che partono dall'alimentatore), nuove uscite video (tre DisplayPort 1.4a e una HDMI 2.1 funzionale a gestire, grazie a un unico cavo, la risoluzione 8K a 60 Hz oppure il 4K a 120 Hz) e la conformità con le specifiche PCI Express 4.0. C'è però una novità, se così possiamo definirla: la RTX 3090 è l'unica delle nuove GPU Nvidia dotata di connettore NVLink di terza generazione, capace di offrire fino a 112,5 GB/s di bandwidth tra due GPU (non sono supportate configurazioni con tre o più schede). Il supporto SLI passerà nei giochi e verosimilmente vista la poca diffusione delle configurazioni multi-GPU, scemerà fino a scomparire.

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Tutte le GeForce RTX 3000 hanno un encoder di settima generazione (lo stesso delle schede RTX 2000) che userà il nuovo Video Codec SDK 10.0, un SDK rinnovato che sarà integrato nei prossimi mesi nelle app di streaming sbloccando nuovi preset con ulteriori opzioni prestazionali.

Allo stesso modo, tutte le schede Ampere hanno un decoder di quinta generazione, differente da quello di Turing, e in grado di abilitare l'accelerazione della decodifica di AV1 tramite la GPU. AV1 è un codec che richiede una bandwidth del 50% e permette la riproduzione di video fino all'8K HDR senza un grande impatto prestazionale sulla CPU.

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Configurazione di test

    - Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
    - Processore: Intel Core i9-10900K
    - Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
    - Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
    - Memoria: G.Skill Trident-Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
    - SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB
    - Driver video NVIDIA: GeForce 456.16 beta / 456.38 WQHL (RTX 3090)
    - Driver video AMD: Radeon 20.8.3

BENCHMARK


Come si evince dai test, il gap tra la RTX 3080 e la RTX 3090 è nell'ordine del 5-20% in 4K a seconda del titolo, quindi la nuova arrivata è sì più veloce, ma il balzo avanti non è giustificato in termini di prezzo (tra le due Founders c'è un gap del 115%). Insomma, siamo di fronte al non plus ultra delle prestazioni in gaming, ma il nostro consiglio per il 99% dei giocatori è quello di optare per la RTX 3080 qualora volessero prestazioni elevate anche a 3840x2160 pixel.

Prestazioni GeForce RTX 3090 in rendering
La GeForce RTX 3080 rappresenta la soluzione di miglior valore per la maggior parte dei giocatori e dei creatori di contenuti, ma c'è chi lavora con software di creazione professionali e con modelli molto grandi, scene dettagliate e texture ad alta risoluzione. Queste persone non hanno bisogno solamente di una GPU più potente, ma anche di molta memoria grafica. Ed è per questo tipo di professionisti che nasce la GeForce RTX 3090, persone per cui un elevato tempo di rendering e soprattutto un crash rappresentano un serio problema, ossia una perdita di denaro.

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OTOY OctaneRender, impostazione "Out-of-core": 0 GB sulla RTX 3090



In genere, quando un software supera le risorse di memoria grafica disponibili, il progetto non si completa o il software va in crash. Con i suoi 24 GB di memoria, GeForce RTX 3090 assicura un quantitativo di memoria così alto che questi problemi finiscono nel dimenticatoio. L'abbiamo visto ad esempio con OTOY OctaneRender, il motore di rendering che sfrutta la GPU e il ray tracing. NOTA: per questi test abbiamo dotato la nostra piattaforma di 32 GB (2 x 16 GB) di memoria anziché 16 GB.

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OTOY OctaneRender, impostazione "Out-of-core": 6,7 GB sulla RTX 3080

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OTOY OctaneRender, impostazione "Out-of-core": 6,7 GB sulla RTX 2080 Ti



Prestazionalmente parlando c'è un abisso tra la RTX 3090 e la RTX 3080 (come visibile nel grafico sotto), ma quest'ultima richiede di spuntare l'impostazione "Enable out-of-core" per permettere al software di usare la RAM di sistema per salvare la geometria della scena e le texture che superano la memoria a disposizione della GPU. La funzionalità è indubbiamente utile, perché consente di caricare e renderizzare progetti che normalmente non andrebbero a buon fine. Il problema è che i dati che finiscono nella memoria di sistema impattano sulle prestazioni di rendering, per ovvi motivi (semplicemente è richiesto uno scambio dati continuo e questo via vai rallenta il processo).

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La RTX 3090 è in grado di contenere nei suoi 24 GB tutta la scena, quindi il rendering "out of core" non è necessario. Abbiamo provato un progetto molto pesante, e visto concretamente il vantaggio di avere una RTX 3090, che non solo non ha richiesto l'uso la RAM di sistema - nonostante ne avesse la possibilità - ma ha anche garantito prestazioni decisamente migliori.

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Abbiamo provato la RTX 3090 – insieme alla RTX 3080 e RTX 2080 Ti - anche con Blender, una suite di creazione 3D open source, registrando non solo migliori prestazioni con il classico test BMW rispetto alle altre schede, ma anche osservando come il rendering della scena Junkshop è stato svolto mostrato e renderizzato correttamente sulla RTX 3090, al contrario della RTX 3080 che ha patito per via dei 14 GB di memoria in meno.

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Per darvi una dimensione dei valori in campo abbiamo effettuato anche dei test con OctaneBench e V-Ray, da cui la RTX 3090 emerge chiaramente come la migliore soluzione per chi ha necessità specifiche di rendering.

Conclusioni
Ci troviamo senza dubbio davanti alla scheda video gaming più veloce al mondo, ma guardare alla GeForce RTX 3090 solo da quel punto di vista sarebbe riduttivo. Nvidia ha creato la GeForce RTX 3090 per rispondere un pubblico specifico, non solo chi vuole il massimo delle prestazioni di gioco, ma anche chi con il PC ci lavora e sa che il tempo è denaro.

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Se il vostro intento è semplicemente il gaming ad alte prestazioni e risoluzione, e non avete bisogno o non volete il meglio del meglio, allora puntate alla RTX 3080 o a qualcosa di inferiore a seconda del vostro budget ed esigenze: non dimenticatevi infatti che a metà ottobre arriverà la RTX 3070 con prestazioni che dovrebbero essere simili alla RTX 2080 Ti.

La RTX 3090 è per chi non vuole lasciare nessun fps sul tavolo, e tra l'altro lo fa a poche centinaia di euro in più di una RTX 2080 Ti, l'ex ammiraglia staccata di oltre il 40% in 4K. La RTX 3090, grazie al DLSS, apre poi lo scenario di giocare in 8K, ma in verità è più una suggestione che altro in quanto il vero gaming 8K è di là da venire e non è ancora venuto il suo momento. Vi dedicheremo comunque un articolo apposito prossimamente, non appena avremo a disposizione una TV / monitor 8K atto allo scopo.

La RTX 3090 è l'evoluzione della Titan RTX e come tale è un prodotto polivalente e che giustifica il suo acquisto in toto solo se poi viene sfruttata per rendering e creazione di contenuti che sappiano mettere a frutto la grande quantità di memoria. Viene da chiedersi perché Nvidia l'abbia chiamata GeForce e non Titan, ma da quanto siamo riusciti a comprendere c'era l'esigenza di rispondere a chi voleva una proposta come la Titan RTX senza però doversi rivolgere a specifici canali: la RTX 3090 arriverà infatti sul mercato consumer, acquistabile da chi lo vorrà, tramite i consueti partner.

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Va ribadito infine che la scheda parte da un listino di 1.549€ per la versione Founders Edition e verosimilmente le proposte dei partner arriveranno fino a 1.800€: si tratta di un listino che, seppur alto, è decisamente inferiore ai 2.700€ di lancio della Titan RTX, pur offrendo prestazioni nettamente superiori. Difficile dire qualcosa di male di questa scheda, se non che è davvero enorme e che in ambito gaming è più funzionale a mantenere a lungo lo scettro delle prestazioni, anche a fronte di possibili sorprese dalla concorrenza, che a servire un vasto pubblico. Per quello però ci sono la RTX 3080 e la RTX 3070, senza dimenticare che presto o tardi arriverà anche una RTX 3060.

Fonte: hwupgrade

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