Recensione Ryzen 9 5950X e Ryzen 9 5900X: con Zen 3 AMD vince anche nel gaming
Lo scorso 8 ottobre AMD ha annunciato le nuove CPU basate sulla nuova architettura Zen 3. L'azienda ha presentato quattro modelli, con altri che dovrebbero aggiungersi in futuro. I nuovi processori vanno a prendere il posto degli acclamati Ryzen 3000, saltando a piè pari il nome Ryzen 4000 per uniformare il nome dei chip con le future APU Ryzen 5000 mobile in arrivo nel 2021, basate anch'esse sull'architettura Zen 3. Nomi a parte, la nuova serie di CPU si presenta con un numero invariato di core e frequenze di boost più alte rispetto ai Ryzen 3000. L'architettura profondamente rinnovata rispetto a Zen 2, unitamente a un migliorato processo produttivo a 7 nanometri già usato per i Ryzen 3000XT, sono le principali novità di questi Ryzen 5000 che promettono di battere Intel su ogni fronte, anche per quanto concerne le prestazioni single-thread tanto importanti in determinati ambiti, come il gaming. Tutta la gamma Ryzen 5000 ha il controller DDR4-3200, il supporto al PCI Express 4.0 e un moltiplicatore sbloccato per favorire l'overclock. Di seguito potete vedere i prezzi comunicati da AMD per l'Italia: l'azienda ci ha dato i prezzi dei modelli in euro senza IVA. La seconda colonna mostra i prezzi finali con l'IVA al 22%, mentre la terza è il riferimento dato da AMD per gli Stati Uniti (prezzi esentasse, come sempre accade per i listini USA). Il prezzo di lancio della nuova serie Ryzen 5000 è 50 dollari superiore alla gamma Ryzen 3000: In concomitanza con le nuove CPU Ryzen 5000, AMD ha scelto di non presentare una nuova famiglia di chipset: le nuove CPU continuano a essere compatibili con il socket AM4 e pertanto si possono installare sulle motherboard della serie 400 (B450, X470) e 500 (B550, X570) previo aggiornamento del BIOS. Nel caso delle schede madre AMD 500 il firmware è disponibile da subito, mentre i possessori di B450 o X470 potranno installare i nuovi microprocessori solo da gennaio 2021, quando arriverà un BIOS beta. AMD Zen 3, come cambia l'architetturaIl dato sul quale AMD ha battuto maggiormente il chiodo parlando dei Ryzen 5000 è l'incremento dell'IPC, ossia delle istruzioni calcolate per ogni ciclo di clock. Secondo l'azienda abbiamo un +19% nel passaggio da Zen 2 a Zen 3, mentre il salto da Zen/Zen+ a Zen 2 fu pari al 15%. Ovviamente nulla di paragonabile al passaggio da Steamroller (gli ultimi AMD FX) e Zen, con un +52% frutto di anni di completo immobilismo. L'IPC rappresenta un dato importante, che permette di capire la velocità di un'architettura e soprattutto dà un'idea di come potrebbe comportarsi in carichi single-thread o dove comunque è richiamato un basso numero di thread, come in genere l'ambito del gaming. Se ne deduce quindi che AMD, già coinvolta in un testa a testa con Intel per le prestazioni di gioco con i Ryzen 3000, punta al dominio dell'intera scena prestazionale, dopo aver ampiamente conquistato lo scettro in multi-threading. Com'è riuscita AMD a raggiungere questo obiettivo? Aumentando le frequenze? Il clock ha sempre la sua rilevanza, ma la vera novità è l'architettura Zen 3, con miglioramenti a 360 gradi che riguardano il front-end, l'esecuzione e le capacità di load / store delle informazioni. Per quanto concerne il front-end, l'architettura Zen 3 prevede un branch predictor più veloce e accurato, capacità di ripristino migliori in caso di "predizioni" errate e un fetching (prelevamento delle istruzioni dalla memoria) più rapido. Il miglioramento nella branch prediction si deve in parte a cambiamenti per quanto riguarda il TAGE (Tagged Geometry) Branch Predictor, ma anche una cache L1 istruzioni a otto vie ottimizzata per un prefetching e un uso effettivo migliori. AMD ha lavorato anche sulle unità integer e floating point, al fine di ridurre le latenze e alimentare i core più rapidamente, senza perdere di vista l'efficienza energetica. Non è però il solo funzionamento intrinseco dell'architettura a cambiare: anche il progetto stesso del chiplet è stato modificato con l'obiettivo di limitare gli accessi alla RAM, ridurre la latenza tra i core e quella tra i core e la cache. Tutto questo, secondo AMD, è utile nei giochi che in genere hanno un thread preferito che fa uso frequente della cache L3. Nel caso della serie Ryzen 3000, i chiplet usati per creare i processori AMD sono basati su un CCD (Core Complex Die) a 8 core composto da due CCX (CPU Complex o Core Complex) quad-core collegati dall'interconnessione Infinity Fabric. Le CPU con più di 8 core, e quindi dotate di due chiplet sul package, hanno perciò due CCD, collegati da Infinity Fabric. Con l'architettura Zen 2 dei Ryzen 3000, ogni CCX ha a disposizione 16 MB di cache L3 condivisa tra i quattro core, per un totale di 32 MB in ogni CCD. Di conseguenza un processore come il Ryzen 9 3950X con 16 core è formato da 2 CCD e quindi offre 64 MB di cache L3. Con i nuovi Ryzen 5000 basati su architettura Zen 3 la quantità di cache L3 non cambia ma non è più divisa in due: si tratta di un unico insieme da 32 MB accessibile dagli 8 core di un CCD. In un CCD c'è quindi un solo CCX. In breve, ogni core accede al doppio della cache L3. Secondo AMD questa novità riduce la latenza e consente di alimentare i core più velocemente migliorando l'IPC. La cache L2 rimane pari a 512 KB per core e l'/O die che affianca i chiplet è invariato rispetto alle CPU precedenti, anche dal punto di vista del processo produttivo (12 nm). Tra gli altri dettagli tecnici interessanti, ecco qualche dato squisitamente numerico: ogni CCD prodotto a 7 nanometri occupa 80,7 mm2 sul package e contiene 4,15 miliardi di transistor. L'I/O invece è da 125 mm2 e contiene 2,09 miliardi di transistor. AMD Zen 3: sicurezza e nuove istruzioniAMD ha lavorato molto per rendere Zen 3 un'architettura veloce a tutto campo, ma l'azienda ha ulteriormente rafforzato le misure per rendere i suoi chip sicuri. Rispetto a Zen 2, Zen 3 offre la Control-flow Enforcement Technology (CET), una misura peraltro integrata per la prima volta da Intel nei processori Tiger Lake. Di cosa si tratta? Protegge i PC da comuni metodi di attacco malware che sono tipicamente complessi da mitigare via software. CET impedisce l'uso scorretto di codice legittimo tramite attacchi di control-flow hijacking, comunemente utilizzati da molti tipi di malware. CET, nel caso delle CPU AMD Zen 3, offre agli sviluppatori una funzionalità chiamata shadow stack che protegge gli indirizzi di ritorno dai metodi di attacco basati su return-oriented programming (ROP). Return Oriented Programming (ROP) è una tecnica di attacco che sta guadagnando popolarità. Si tratta di attacchi particolarmente difficili da rilevare e prevenire perché i malintenzionati usano codice esistente attivo in memoria per cambiare il comportamento di un programma. Finora le soluzioni software per mitigare questi pericoli hanno restituito un successo limitato. I metodi di attacco includono tattiche come la corruzione dell'overflow del buffer dello stack e use-after-free. L'importanza di CET sta nel fatto che è parte integrante della microarchitettura ed è disponibile su tutta la famiglia di prodotti dotati di quel core. Poiché annunciando CET Intel ha citato anche gli attacchi JOP (jump-oriented programming) e COP (call-oriented programming), abbiamo chiesto ulteriori delucidazioni AMD che ci ha assicurato che "i tre attacchi da voi citati (JOP, ROP, COP) possono essere mitigati in hardware o software. Tuttavia, solo ROP beneficia di mitigazioni a livello hardware, in quanto ciò preserva le prestazioni del processore e perciò è stato incluso in Zen 3. I prodotti AMD saranno inoltre protetti da attacchi JOP e COP tramite Microsoft Control Flow Guard (CFG) in Windows". L'architettura Zen 3 figura inoltre un'espansione dell'ISA - Instruction Set Architecture - con alcune nuove istruzioni, come potete vedere nella slide qui sopra. La memoria giusta per i Ryzen 5000Come abbiamo scritto, l'I/O die delle CPU Ryzen 5000 è identico a quello dei Ryzen 3000, quindi i processori hanno un controller DDR4-3200. Ciò però non significa che non potete usare memorie con frequenze superiori (sia attraverso impostazioni manuali via BIOS, sia servendosi dei profili XMP memorizzati nei moduli), tanto che con i Ryzen 3000 AMD consigliava di impostare le DDR4 a 3733 MHz per far rendere al meglio le CPU. Con i Ryzen 5000 la "frequenza magica" cambia, ed è 4000 MHz (anche se AMD afferma che è un limite non garantito per tutti e per qualsiasi sample). Perché? Le CPU Ryzen hanno tre importanti frequenze oltre al clock dei core di cui tenere conto: la prima è la frequenza dell'interconnessione Infinity Fabric (fclk), che riguarda quanto rapidamente i core possono comunicare lungo i die della CPU e con i controller (PCIe, SATA, USB, ecc.). La seconda è la frequenza del controller di memoria (uclk), ed è la velocità con cui il controller può occuparsi dei comandi dalla RAM. La terza e ultima frequenza importante è quella della RAM stessa (mlck, memory clock). Queste frequenze in rapporto 1:1:1 garantiscono le migliori prestazioni (se il rapporto cambia, sale la latenza) e secondo i test interni, AMD ha rilevato che per i nuovi Ryzen 5000 il limite è 4000 MHz, non 3733 MHz come in precedenza. L'azienda ha inoltre comunicato i transfer rate ufficialmente supportati dalla nuova serie a seconda della configurazione delle DIMM e dei rank: Abbiamo deciso di verificare il beneficio dell'utilizzare memoria DDR4 non ai 3200 MHz di default ma spingendosi sino a 4000 MHz, a parità di timing: per farlo ci siamo avvalsi del processore Ryzen 9 5900X a 12 core affiancato da memorie a queste due frequenze di clock, impostando per entrambe i timing di 16-15-15-15-36. Nella seguente tabella ecco i risultati dei nostri test: Povray 3.7.0 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | rendering one CPU | 626 | 622 | -0,6% | rendering all CPU | 8940 | 8976 | 0,4% | Cinebench 20 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | rendering 1 CPU | 640 | 638 | -0,3% | rendering x CPU | 10260 | 10339 | 0,8% | Blender 2.90.1 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | bmw benchmark scene | 95 | 95 | 0,0% | Corona Benchmark 1.3 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | render time in seconds | 47 | 47 | 0,0% | 7-Zip 19.00 x64 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | compressione | 81326 | 87240 | 7,3% | decompressione | 207720 | 209208 | 0,7% | valutazione totale, MIPS | 144523 | 148224 | 2,6% | Winrar 5.91 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | benchmark integrato, KB/s | 55778 | 55541 | -0,4% | Handbrake 1.3.3 - 64bit | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | conversione video 4K in H.265 MKV 1080p30; cropping Custom; constant Framerate | 30,1 | 30,6 | 1,7% | conversione video 4K in H.264 MKV 1080p30; cropping Custom; constant Framerate | 57,5 | 60,9 | 5,9% | conversione video 4K in Android 720p30; cropping Custom; constant Framerate | 73,2 | 74,6 | 1,9% | V-Ray Next | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | benchmark CPU | 30488 | 30580 | 0,3% | Indigo benchmark v4.0.64 (M samples/s) | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | bedroom - CPU | 3,005 | 2,948 | -1,9% | supercar - CPU | 6,604 | 6,595 | -0,1% | VeraCrypt 1.24 update 7 - 1GB | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | AES | 10,5 | 11,4 | 8,6% | Serpent | 5,9 | 5,8 | -1,7% | Twofish | 6 | 6,1 | 1,7% | Camellia | 4,5 | 4,5 | 0,0% | Kuznyechik | 3,4 | 3,4 | 0,0% | Luxmark 4.0 alpha 0 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | Wall Paper (native C++) | 3375 | 3427 | 1,5% | Hall Bench (native C++) | 3725 | 3823 | 2,6% | Food (native C++) | 2559 | 2662 | 4,0% | Euler 3D | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | benchmark | 18162 | 18376 | 1,2% | Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread alta sicurezza (AES256+SHA2-256) | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | Bandwidth crittografia (GB/s) | 19,24 | 20 | 4,0% | Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s) | 13,21 | 13,7 | 3,7% | Bandwidth hashing (GB/s) | 28 | 29 | 3,6% | Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread alta sicurezza (AES256+SHA2-512) | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | Bandwidth crittografia (GB/s) | 16,34 | 17 | 4,0% | Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s) | 13,21 | 13,7 | 3,7% | Bandwidth hashing (GB/s) | 20,21 | 21,1 | 4,4% | PCMark 10 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | PCMark 10 Score | 8611 | 8616 | 0,1% | Essentials | 10960 | 11004 | 0,4% | Productivity | 10791 | 10741 | -0,5% | Digital content creation | 14648 | 14688 | 0,3% | SPECviewperf 13 - 1920x1080 | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | catia-05 | 205,36 | 205,18 | -0,1% | creo-02 | 317,85 | 317,4 | -0,1% | energy-02 | 37,82 | 37,28 | -1,4% | maya-05 | 471,75 | 472,78 | 0,2% | medical-02 | 96,94 | 97,44 | 0,5% | showcase-02 | 222,71 | 223,38 | 0,3% | sw-04 | 106,52 | 107,69 | 1,1% | 3DMark | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | Time Spy - 2560x1440 | 16586 | 16112 | -2,9% | Graphics Score | 17634 | 17260 | -2,1% | CPU Score | 12408 | 11705 | -5,7% | Far Cry 5 - Qualità alta Anti Aliasing TAA | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | 1920x1080 | 173 | 173 | 0,0% | 2560x1440 | 159 | 159 | 0,0% | Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands qualità alta | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | 1920x1080 | 158 | 172 | 8,9% | 2560x1440 | 130 | 139 | 6,9% | Metro Exodus impostazione qualitativa high | DDR4-3200 | DDR4-4000 | Variazione % | 1920x1080 | 153 | 153 | 0,0% | 2560x1440 | 123 | 123 | 0,0% | L'incremento medio registrato è stato del +1,3%, a fronte di un aumento della bandwidth massima teorica del 25%: è evidente come la frequenza di clock della memoria di sistema, a parità di timing, abbia un'incidenza sulle prestazioni molto contenuta con i processori Ryzen basati su architettura Zen 3. La stessa dinamica, del resto, era già stata evidenziata con le CPU Zen 2 di precedente generazione. È quindi consigliabile investire in memoria certificata per operare a frequenze di clock superiori ai 3200 MHz standard del controller? La risposta è dipende: dal costo aggiuntivo dei moduli e da quanto le applicazioni che usate possono beneficiare dell'aumentata bandwidth massima dei moduli con clock superiore. Per la maggior parte degli utenti la risposta è però negativa: la differenza di costo, a parità di timing, non è giustificata dal marginale incremento delle prestazioni che si ottiene. Confronto a 4 GHz: Zen 2 vs Zen 3Usando i processori Ryzen 9 3900X e Ryzen 9 5900X, entrambi con architettura a 12 core e 24 thread, abbiamo eseguito un confronto a parità di frequenza di clock: via BIOS della scheda madre abbiamo forzato il moltiplicatore di frequenza della CPU al valore di 40x, disabilitando qualsiasi tipo di tecnologia turbo che aumenta dinamicamente la frequenza di clock così da assicurarci che il confronto tra le due CPU avvenisse a parità di frequenze di clock oltre che ovviamente di numero di core. Povray 3.7.0 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | rendering one CPU | 435 | 508 | 16,8% | rendering all CPU | 6172 | 6934 | 12,3% | Cinebench 20 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | rendering 1 CPU | 464 | 516 | 11,2% | rendering x CPU | 7150 | 7890 | 10,3% | Blender 2.90.1 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | bmw benchmark scene | 130 | 126 | 3,1% | Corona Benchmark 1.3 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | render time in secondi | 79 | 63 | 20,3% | 7-Zip 19.00 x64 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | compressione | 80198 | 83690 | 4,4% | decompressione | 133537 | 149545 | 12,0% | valutazione totale, MIPS | 106868 | 116618 | 9,1% | Winrar 5.91 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | benchmark integrato, KB/s | 31427 | 54697 | 74,0% | Handbrake 1.3.3 - 64bit | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | conversione video 4K in H.265 MKV 1080p30; cropping Custom; constant Framerate | 21,2 | 24,3 | 14,6% | conversione video 4K in H.264 MKV 1080p30; cropping Custom; constant Framerate | 49,7 | 51,5 | 3,6% | conversione video 4K in Android 720p30; cropping Custom; constant Framerate | 62,6 | 67,2 | 7,3% | V-Ray Next | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | benchmark CPU | 19668 | 22723 | 15,5% | Indigo benchmark v4.0.64 (M samples/s) | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | bedroom - CPU | 1,92 | 2,211 | 15,2% | supercar - CPU | 4,345 | 4,984 | 14,7% | VeraCrypt 1.24 update 7 - 1GB | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | AES | 10,5 | 10,4 | -1,0% | Serpent | 3,8 | 4,1 | 7,9% | Twofish | 4,4 | 4,4 | 0,0% | Camellia | 3,3 | 3,3 | 0,0% | Kuznyechik | 2,2 | 2,7 | 22,7% | Luxmark 4.0 alpha 0 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | Wall Paper (native C++) | 2223 | 2706 | 21,7% | Hall Bench (native C++) | 2411 | 3039 | 26,0% | Food (native C++) | 1795 | 2028 | 13,0% | Euler 3D | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | benchmark | 13494 | 15006 | 11,2% | Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread alta sicurezza (AES256+SHA2-256) | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | Bandwidth crittografia (GB/s) | 21,7 | 22 | 1,4% | Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s) | 15,3 | 14,5 | -5,2% | Bandwidth hashing (GB/s) | 30,8 | 33,5 | 8,8% | Sandra - Prestazioni Crittografia - multi-thread alta sicurezza (AES256+SHA2-512) | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | Bandwidth crittografia (GB/s) | 13 | 15,1 | 16,2% | Bandwidth cifratura/decifratura (GB/s) | 15,2 | 14,4 | -5,3% | Bandwidth hashing (GB/s) | 11 | 15,7 | 42,7% | PCMark 10 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | PCMark 10 Score | 7456 | 7876 | 5,6% | Essentials | 9831 | 10315 | 4,9% | Productivity | 9136 | 9674 | 5,9% | Digital content creation | 12527 | 13287 | 6,1% | SPECviewperf 13 - 1920x1080 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 3dsmax-06 | 315,43 | 319,87 | 1,4% | catia-05 | 183,54 | 194,46 | 5,9% | creo-02 | 301,76 | 308,63 | 2,3% | energy-02 | 37,78 | 37,73 | -0,1% | maya-05 | 413 | 445,64 | 7,9% | medical-02 | 96,74 | 96,74 | 0,0% | showcase-02 | 222,38 | 222,25 | -0,1% | snx-03 | 21,48 | 24,86 | 15,7% | sw-04 | 104,34 | 100,18 | -4,0% | Davinci Resolve 16 | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | MP4 - H264 | 194 | 183 | 5,7% | 3DMark | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | Time Spy - 2560x1440 | 16328 | 16452 | 0,8% | Graphics Score | 17647 | 17695 | 0,3% | CPU Score | 11471 | 11769 | 2,6% | Shadows of the Tomb Raider DX 12 qualità alta, TAA | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 137 | 187 | 36,5% | 2560x1440 | 134 | 159 | 18,7% | F1 2020 DX12- qualità alta, anti aliasing TAA, anisotropico 16x, Monaco, Pioggia Forte | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 176 | 219 | 24,4% | 2560x1440 | 172 | 213 | 23,8% | Far Cry 5 - Qualità alta - Anti Aliasing TAA | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 133 | 163 | 22,6% | 2560x1440 | 128 | 153 | 19,5% | Ashes of the Singularity - DX12 qualità estrema, frame rate medio CPU | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 97 | 113 | 16,5% | 2560x1440 | 96 | 113 | 17,7% | Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands qualità alta | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 117 | 169 | 44,4% | 2560x1440 | 115 | 140 | 21,7% | Assassin's Creed Odyssey - qualità alta | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 117 | 123 | 5,1% | 2560x1440 | 105 | 109 | 3,8% | Metro Exodus - impostazione qualitativa high | Zen 2 | Zen 3 | variazione % | 1920x1080 | 119 | 149 | 25,2% | 2560x1440 | 111 | 122 | 9,9% | Notiamo come vi siano significative differenze tra le due architetture in termini di prestazioni, con incrementi che variano anche in misura marcata a seconda del tipo di elaborazione. Gli ambiti nei quali il margine è più netto sono quelli che risentono maggiormente dell'accesso alla cache L3, migliorato sensibilmente in Zen 3 in termini di latenza per via delle novità a livello di sua architettura. Netto è il balzo in avanti del comparto gaming, ad esempio: molti titoli in commercio dipendono fortemente dalla latenza della cache e con Zen 3 AMD è intervenuta a livello architetturale proprio per migliorare questo ambito. La variazione media che abbiamo registrato è stata pari al 12,2%, valore che è inferiore al 19% indicato da AMD quale aumento medio dell'IPC ma che risente ovviamente della varietà di test che abbiamo eseguito e di come alcuni di questi non mostrino, per loro natura, differenze evidenti passando da un'architettura all'altra a parità di frequenza di clock. Configurazioni di prova Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano SSD M.2: Silicon Power P34A80 1TB Scheda video: Nvidia GeForce RTX 3080 Founders Edition Alimentatore: Cooler Master V850 Platinum Scheda madre socket AM4: Asus Crosshair VIII Hero Wi-Fi Scheda madre socket LGA 1151: Asus ROG Strix Z390-F Gaming Scheda madre socket LGA 1200: Asus ROG Maximus XII Hero Wi-Fi Scheda madre socket LGA 2066: ASRock X299 Taichi CLX Scheda madre socket TR4: Asus ROG Strix TRX40-E Gaming Memoria scheda madre socket LGA 2066: 2x8 GB DDR4-2933 15-15-15-36 2T Memoria scheda madre socket LGA 1200: 2x8 GB DDR4-2933/2667 (a seconda del modello) 15-15-15-36 2T Memoria scheda madre socket LGA 1151: 2x8 GB DDR4-2667 15-15-15-36 2T Memoria scheda madre socket AM4 (Ryzen 3000/5000): 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T Memoria scheda madre socket TR4: 2x8 GB DDR4-3200 16-15-15-36 1T
BENCHMARKConclusioniAnnunciando i Ryzen 5000 e l'architettura Zen 3, AMD aveva anticipato che avrebbe compiuto l'ultimo passo di una rincorsa a Intel partita da lontano, formalmente nel 2017 con i Ryzen 1000, ma in realtà ancora prima se pensiamo che l'architettura Zen nasce anni prima. Ebbene, i numeri non mentono: AMD batte finalmente le soluzioni di Intel sotto ogni aspetto, anche nel gaming. I processori Ryzen, grazie all'alto numero di core, avevano già conquistato le prestazioni in ambito multi-core e ora grazie al miglioramento dell'IPC riescono a conquistare l'ultimo baluardo della concorrenza. Se i test che vi abbiamo mostrato non sono chiari, ecco uno sguardo alle prestazioni medie per ogni scenario affrontato partendo dalle prestazioni di calcolo puro: in questo caso i Ryzen 9 5950X e 5900X battono nettamente le CPU Intel e staccano le pur validissime soluzioni Ryzen 3000. In ambito multimediale, i due Ryzen che abbiamo provato si dimostrano nuovamente al vertice del settore grazie ai tanti core e le frequenze comunque elevate: vediamo un ulteriore passo in avanti che porta i Ryzen 5000 al livello dei Ryzen Threadripper 3000 con molti più core. Anche in tema di produttività quotidiana, ossia nell'uso del computer per lavorare con fogli di calcolo, programmi di testo, videochiamare e guardare YouTube, i nuovi Ryzen 5000 garantiscono un ulteriore miglioramento prestazionale: non è qualcosa che vedrete o che riuscirete a quantificare distintamente, ma avrete un PC sempre reattivo e veloce, e questo aspetto vale molto nell'esperienza di tutti i giorni. Anche quando si tratta di software per calcoli scientifici, le nuove CPU Ryzen 5000 si comportano decisamente bene e si collocano nella parte alta della classifica. Molto dipende dal tipo di carico e dall'ottimizzazione per le differenti architetture dei vari programmi, e chiaramente il numero di core gioca un importante ruolo - come dimostra il Ryzen Threadripper 3990X con i suoi 64 core. Chiudiamo lo sguardo alle prestazioni medie con il gaming e un grafico che riassume le prestazioni complessive in tutti gli scenari. Come potete vedere di seguito, in Full HD - dove la CPU pesa maggiormente - i Ryzen 5000 staccano i predecessori e soprattutto la concorrenza di Intel. Le differenze dipendono anche dai giochi usati, alcuni che gradiscono la nuova architettura Zen 3 e altri meno, perciò siamo sicuri che scegliendo un insieme di titoli diversi vedremo risultati differenti: ciò di cui siamo certi è tuttavia che nel complesso le nuove CPU Ryzen 5000 basate su architettura Zen 3 compiono un passo avanti rispetto ai Ryzen 3000 e sono generalmente più veloci dei Core di decima generazione di Intel.
Il quadro è oltremodo chiaro: AMD può finalmente dire di avere lo saldamente in mano lo scettro prestazionale del settore delle CPU mainstream rivolte ai sistemi gaming, dopo aver già strappato a Intel quello delle workstation con i Ryzen Threadripper. L'architettura Zen 3 tiene fede alle promesse e soprattutto se guardiamo ai giochi, si vede come AMD abbia fatto bene a non aumentare ulteriormente il numero di core: da una parte avrebbe reso meno interessante i Ryzen Threadripper, dall'altra bisogna dare al mondo software il tempo di adeguarsi e sfruttare davvero un numero molto elevato di core anche in ambito consumer. Quanto ai prezzi, confrontare il listino di lancio di Ryzen 9 5950X e 5900X a quello attuale delle analoghe soluzioni Ryzen 3000 potrebbe essere fuorviante visto che la serie precedente è in circolazione da oltre un anno: l'unica cosa certa è che AMD ha aumentato il prezzo con i Ryzen 5000 e, salvo per il 5600X, non ha inserito un dissipatore in bundle. Vi è tuttavia da non dimenticare che queste CPU sono perfettamente compatibili con le motherboard con chipset della serie 500 e prossimamente anche i modelli 400, motivo per cui molti appassionati risparmieranno quell'esborso. Inoltre non c'è un incremento dei consumi, pertanto non avete nemmeno bisogno di investire in un nuovo alimentatore. Nel caso dei due modelli oggetto di questa recensione è tuttavia comprensibile come l'azienda voglia capitalizzare il più possibile il vantaggio prestazionale in un segmento in cui Intel non ha una risposta né immediata né nel breve periodo. In ogni caso, i prezzi praticati non sono così eccessivi se pensiamo al valore delle CPU e a cosa potevamo acquistare solo poco tempo fa allo stesso prezzo. Ci sono quindi tutti i presupposti per un'altra serie di successo per AMD, soprattutto se pensiamo che per spingere le vendite cercherà di sfruttare anche le nuove Radeon RX 6000, creando sinergie prestazionali tra CPU e GPU con tecnologie come Smart Access Memory, di cui l'azienda ci ha solo accennato qualche dettaglio e sapremo di più nelle scorse settimane. Fonte: hwupgrade
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