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Posts written by keysersoze86

view post Posted: 20/10/2022, 17:14     +2Intel Core i9-13900K e Core i5-13600K alla prova - TECH NEWS

Intel Core i9-13900K e Core i5-13600K alla prova



A un anno da Alder Lake, Intel propone una nuova gamma di CPU nome in codice Raptor Lake. Compatibili con le piattaforme LGA 1700 con chipset della serie 600 (verrà presentata anche la serie 700), le nuove proposte Core di 13a generazione puntano sull'aumento del numero di core e delle frequenze di picco per offrire ancora maggiori prestazioni.

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La novità più evidente dal punto di vista delle specifiche della nuova proposta top di gamma è il raddoppio del numero degli E-core. Per il Core i9-13900K questo significa mettere nelle mani degli acquirenti ben 24 core e 32 thread, grazie a 8 P-core con Hyper-Threading e 16 E-core. Il processore Core i9-12900K che lo ha preceduto, con 8 P-core e 8 E-core, si ferma invece a 16 core e 24 thread.

L'architettura Raptor Lake prevede un incremento della cache L2 rispetto ai Core 12000. Nei P-core, si sale da 1,25 a 2 MB, mentre nel caso dei cluster di E-core (4 core ciascuno) si arriva a toccare i 4 MB contro i 2 MB precedenti. Ne consegue che nella migliore implementazione si può contare su 32 MB di cache L2 contro i 14 MB del 12900K. La cache L3 massima, invece, sale a 36 MB rispetto ai 30 MB precedenti per effetto dei due cluster di E-core in più (3 MB ciascuno).

Passando alla frequenza di clock, i P-core del Core i9-13900K sono impostati a un base clock di 3 GHz, ma grazie ai vari algoritmi Turbo Boost (e ammesso e non concesso che il raffreddamento e l'alimentazione lo consentano) si possono spingere fino a 5,8 GHz. Gli E-core, invece, saranno accompagnati da un base clock di 2,2 GHz e un Turbo Boost di 4,3 GHz. Il 12900K, lo ricordiamo, vede i P-core con un base clock di 3,2 GHz ma può accelerare fino a 5,2 GHz. Gli E-core, invece, operano a 2,4 GHz (base) e si spingono fino a 3,9 GHz (boost).

Le nuove vette di frequenza toccate dal modello Core i9-13900K, unitamente ai core in più, hanno imposto a Intel di aumentare il Maximum Turbo Power (MTP) a 253W rispetto ai 241W del 12900K. Secondo Intel, la nuova CPU è decisamente più efficiente della precedente, ed è in grado di offrire prestazioni simili al predecessore con consumi pari a un quarto (25%).

Il processore Core i5-13600K, dal canto suo, è un modello con 14 core (6 P-core e 8 E-core) e 20 thread, a cui si affiancano 24 MB di cache L3 e 20 MB di cache L2. Core i5-12600K ha lo stesso numero di P-core ma 4 E-core in meno, oltre ovviamente a meno cache L2 e L3. I P-core su questo modello sono impostati di base a 3,5 GHz e possono spingersi fino a un massimo di 5,1 GHz, mentre gli E-core operano di base a 2,6 GHz e arrivano a 3,9 GHz in Turbo Boost. Nel caso del 12600K, il clock dei P-core è 3,7 / 4,9 GHz, mentre gli E-core operano a 2,8 / 3,6 GHz. Il Maximum Turbo Power sale dai 150W del 12600K ai 181W del 13600K.

Configurazione di prova
    - Sistema operativo: Windows 11 Pro italiano
    - SSD M.2: Samsung SSD 980 Pro 2TB
    - Quantitativo memoria: 2x16GB
    - Scheda video: Nvidia GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition
    - Alimentatore: Cooler Master V850 Platinum
    - Driver video: NVIDIA GeForce 516.94 WHQL

Piattaforma AMD Ryzen 5000
    - scheda madre ASUS ROG Crosshair VIII Extreme
    - memoria: G.Skill DDR4-3600 16-19-19-19-39 1T

Piattaforma AMD Ryzen 7000
    - scheda madre ASUS ROG Crosshair X670E Hero
    - memoria: G.Skill Trident Z5 DDR5-6000 30-38-38-38-96

Piattaforma Intel Core 12000
    - scheda madre MSI MPG Z690 Carbon WiFi
    - memoria: Corsair Vengeance DDR5-5200 38-38-38-84

Piattaforma Intel Core 13000
    - scheda madre ASUS ROG Maximus Z790 Extreme
    - memoria: Corsair Vengeance DDR5-5600 30-38-38-38-96

BENCHMARK


Conclusioni
Al termine di questa analisi mettiamo a confronto i risultati medi ottenuti da tutti questi processori nei nostri test, prendendo quale riferimento i valori della CPU AMD Ryzen 5 5600X: otteniamo il seguente grafico che permette di posizionare al meglio le CPU Intel e AMD tra di loro come comportamento complessivo.

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Osservando i risultati medi riparametrati otteniamo ulteriore conferma di quanto visto sopra: le due proposte top di gamma di AMD e Intel di fatto si equivalgono, pur con differenze più o meno marcate a favore di una o dell'altra a seconda del tipo di applicazione che viene eseguita.

Se gli attuali processori top di gamma AMD e Intel sono di fatto equiparati, così non è per Core i5-13600K nel confronto con il predecessore e il diretto concorrente: nei nostri test riesce a fare di meglio, in media, di poco meno del 22% rispetto alla CPU Core i5-12600K di precedente generazione. Se mettiamo a confronto questo modello con la CPU AMD Ryzen 5 7600X il margine di vantaggio medio è del 14%. Per Core i9-13900K il guadagno in termini di prestazioni rispetto al predecessore Core i9-12900K è di poco meno del 20% in base alla media nei nostri test.

Collo di bottiglia di questi processori non sono di certo le prestazioni, ma i consumi. Abbiamo criticato AMD per aver spinto in alto i consumi e non possiamo non fare la stessa cosa con Intel, rea di aver continuato con le proposte Raptor Lake a seguire questa strada per poter offrire un livello prestazionale ancora più elevato.

Per quanto concerne i prezzi, il Core i9-13900K dovrebbe approdare sul mercato all'interno di una forbice tra 750 e 850 euro. Questa è, almeno, la situazione di listini che si può rintracciare spulciando diversi shop in Europa. Un listino elevato, ma sostanzialmente non diverso da quello del Ryzen 9 7950X di AMD.

Al momento rimane difficile stabilire esattamente come si posizionerà la CPU, bisognerà attendere l'evolversi della disponibilità nel corso delle prossime settimane. Se il prezzo del 13900K punterà gli 800 euro, il 12900K rimarrà una scelta da considerare, altrimenti in caso di maggiore vicinanza tra i listini meglio puntare sulla nuova proposta. Da ricordare, per chi non ritiene di avere bisogno della GPU integrata, la presenza delle varianti KF solitamente meno costose di 40 euro rispetto ai modelli K.

Chiaramente, la differenza tra AMD e Intel sta nella piattaforma: AMD richiede il passaggio obbligatorio al socket AM5 e alle memorie DDR5, chi invece ha già una piattaforma LGA 1700 può invece comprare solo la CPU, previo aggiornamento del BIOS. Allo stesso tempo, è quasi sicuro che Intel cambierà socket con la prossima generazione di CPU, mentre AMD manterrà AM5 a lungo: insomma, per chi deve rifarsi il PC da zero potrebbe essere più incline all'investimento su AMD in questo momento.

Il Core i5-13600K si scontra con il Ryzen 7 7700X e il suo prezzo è competitivo in tal senso, con listini intorno a 450 euro per entrambi. Nel raffronto tra i due la spunta la CPU Intel. Se il gaming è la vostra priorità, questo processore è decisamente consigliato, anche rispetto al 5800X3D e, come abbiamo avuto modo di vedere in tutti i test, se rapportato al precedente Core i7-12700K.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 11/10/2022, 19:29     +2GeForce RTX 4090: la nuova scheda video di NVIDIA - TECH NEWS

GeForce RTX 4090: la nuova scheda video di NVIDIA



La NVIDIA GeForce RTX 4090 debutta ufficialmente e va a prendere il posto delle GeForce RTX 3090/3090 Ti. La scheda sfrutta la nuova architettura Ada Lovelace che sostituisce la precedente (Ampere).

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Per quanto riguarda la richiesta energetica, la scheda ha un TGP di 450W, che è lo stesso della GeForce RTX 3090 Ti. Non cambia nemmeno l'alimentatore consigliato da NVIDIA, un modello da 850W (chiaramente con un'alta efficienza). Va sottolineato che la Founders Edition si presenta con un singolo connettore di alimentazione ausiliaria, il cosiddetto connettore PCIe Gen 5 o 12VHPWR, dotato di 12+4 pin e tecnicamente capace con l'apposito cavo di sostenere 600W.

In realtà, insieme alla scheda di NVIDIA c'è un adattatore per collegarla agli alimentatori tradizionali con ben 4 connettori a 8 pin: è necessario usarne tre (come per la 3090 Ti) per assicurarne il funzionamento, mentre il quarto è necessario collegarlo in caso di overclock spinto.

La GeForce RTX 4090 FE è equipaggiata con un enorme dissipatore di raffreddamento, completamente metallico, con due ventole da 11,5 cm di diametro (più grandi rispetto alla precedente generazione) che aumentano il flusso d'aria del 20%. Le due ventole non sono più su una faccia della scheda una accanto all'altra e sullo stesso asse, ma quella di destra nella parte alta e quella sinistra in quella bassa. Sono, insomma, sfalsate l'una rispetto all'altra.

Il PCB della GeForce RTX 4090 FE, nonostante le piccole dimensioni, prevede un totale di 23 fasi di cui 20 sono dedicate alla GPU e 3 alla memoria. NVIDIA, inoltre, ha migliorato la gestione dell'alimentazione per non avere forti picchi di corrente e tensione che potrebbero mettere in crisi gli alimentatori.

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Quanto al progetto, la scheda è leggermente più corta se raffrontata alla RTX 3090 Ti o alla RTX 3090, ma è un po' più tozza. La GeForce RTX 4090 FE è lunga 304 mm, larga 137 mm e spessa 61 mm, occupando così tre slot sulla motherboard.

Quanto alle porte posteriori, non sembra cambiare nulla con una HDMI e tre DisplayPort, ma c'è da ravvisare il passaggio da una HDMI 2.1 a una 2.1a, mentre la versione della DisplayPort rimane la 1.4a.

In ultimo, è bene segnalare che l'interfaccia della scheda è PCI Express 4.0 x16.

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Per implementare più risorse e cache L2, NVIDIA ha deciso di sacrificare l'interconnessione NVLink.

Un processo più avanzato, in genere, equivale alla possibilità di alzare le frequenze operative, aumentare i transistor e di conseguenza il numero di unità di calcolo, la quantità di cache e le funzionalità di un chip. Allo stesso tempo, un processo avanzato consente anche di ridurre i consumi.

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Quanto al prezzo, per questa soluzione NVIDIA richiede 1979 euro IVA inclusa, listino che è da considerarsi "di partenza" e che sarà sfondato dalle soluzioni custom dei partner, che si piazzeranno in una fascia tra 2000 e 2500 euro a seconda del progetto.

Configurazione di prova
    - processore AMD Ryzen 9 7950X con 16 core e 32 thread
    - scheda madre ASUS ROG Crosshair X670E Hero
    - 32 GB di memoria G.Skill Trident Z5 DDR5-6000 (30-38-38-38-96)
    - alimentatore da 1200W di Corsair
Tutte le schede che vedrete nei grafici sono state provate con Resizable BAR attivo. Per le GPU NVIDIA di precedente generazione abbiamo usato i driver 516.94, per la RTX 4090 i driver forniti da NVIDIA alla stampa numerati come 521.90. Per quanto riguarda le GPU AMD Radeon, abbiamo usato i driver Radeon Software Adrenalin Edition 22.9.2.

Tutte le GPU NVIDIA sono modelli Founders Edition; nel caso di AMD, la scheda Radeon RX 6950 XT è una GAMING OC di Gigabyte mentre gli altri modelli invece sono schede di riferimento.

BENCHMARK
Giochi basati sulla rasterizzazione:


Giochi con ray tracing (ma senza upscaling):


Tecnologie di upscaling DLSS2 e FSR 1.0/2.0:


DLSS 3, l'asso nella manica delle GeForce RTX 4000
Per questo primo incontro con il DLSS 3 abbiamo provato una demo chiamata Lyra messa a disposizione da NVIDIA e basata su Unreal Engine 5. Con questa demo abbiamo potuto svolgere alcuni test, verificando il comportamento della nuova tecnologia di upscaling a diverse impostazioni.



Inoltre, abbiamo avuto l'opportunità di prendere contatto con Enemies, una demo Unity che già in passato avevamo definito "sbalorditiva". Si tratta di un rendering in 4K in tempo reale che supporta il DLSS e grazie al quale abbiamo potuto saggiare le capacità del DLSS 3 rispetto al DLSS 2. La RTX 4090 e la RTX 3090 Ti hanno prodotto in 4K senza upscaling rispettivamente 30 e 18 fps, ma con l'attivazione del DLSS sono balzate a 98 e 38 fps. Nel caso della RTX 4090 e del DLSS 3 si parla di un salto in avanti del 226%, mentre per la 3090 Ti e il DLSS 2 del 111%.

Infine, abbiamo provato anche una build di prova di Flight Simulator con DLSS 3 integrato. In questo caso non abbiamo potuto fare test comparativi perché funzionava solo con la RTX 4090, ma abbiamo ravvisato con la nuova scheda un balzo prestazionale del 98% passando dallo scenario DLSS "off" (85 fps) all'uso del DLSS 3 Performance con Frame Generation attiva (173 fps). Spegnendo la Frame Generation e usando il DLSS come se fosse di seconda generazione, il frame rate è sceso a 87 fps, evidenziando l'inefficacia del DLSS 2 in questa build molto legata alla CPU.

Frequenze, consumi, temperature e rumorosità
La scheda tecnica della GeForce RTX 4090 FE evidenzia un netto incremento delle frequenze operative per l'architettura Ada Lovelace rispetto ad Ampere. Per verificarlo, abbiamo svolto alcune sessioni di test con Metro Exodus Enhanced Edition, con e senza DLSS (Bilanciato). La GPU AD102 è salita fino a un massimo intorno a 2750 MHz, a fronte dei 1950-2000 MHz circa del chip GA102 della RTX 3090 Ti.

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Nel grafico potete vedere test con DLSS o senza, e notiamo che con tutte e due le schede la tecnologia di upscaling porti il chip a operare a un clock leggermente superiore. Nel caso della RTX 4090 il clock medio dell'intera sessione - quindi tenendo conto anche dei momenti di calo del carico - sale di 30 MHz da 2490 a 2520 MHz circa. Nel caso della 3090 Ti il salto è di 60 MHz, da 1780 a 1840 MHz circa.

Passando ai consumi vediamo che nello stesso carico la GeForce RTX 4090 FE si tiene intorno ai 450W, con picchi - inferiori al secondo - registrati in PCAT fino a 470W circa. Insomma, in linea con il TGP dichiarato da NVIDIA. La scheda, in idle, si attesta a circa 20W. Attivando il DLSS vediamo però un netto calo dei consumi, che non ravvisiamo però con la generazione precedente.

consumo

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Per quanto concerne la temperatura della GPU AD102 su questa scheda, osserviamo che grazie al mega corpo dissipante non scalda moltissimo e, con il DLSS in funzione, si ferma su una temperatura fino a 8°C in meno. La GPU GA102 sulla GeForce RTX 3090 Ti non solo scalda di più (anche se nulla di preoccupante), ma non c'è questa differenza con il DLSS. Sotto potete vedere anche degli scatti con la termocamera, dove si nota che il dissipatore della scheda si mantiene esternamente intorno ai 45-50 °C; durante i test abbiamo più volte toccato la scheda senza scottarci.

temperatura

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Conclusioni
La GeForce RTX 4090 è una scheda mostruosa e i test che abbiamo svolto lo evidenziano chiaramente. Appena installata sul nostro banchetto di prova stentavamo a credere alle prestazioni registrate. Che si tratti di giochi senza ray tracing o titoli che implementano a vari livelli la tecnologia, la nuova ammiraglia di NVIDIA stacca la RTX 3090 Ti in modo netto e senza appello, pur mantenendo consumi simili.

Certo, stiamo pur sempre parlando di una scheda da 450W e che necessita di hardware di ultima generazione per esprimersi al meglio, questo bisogna tenerlo in considerazione. Senza tralasciarne le dimensioni, con alcune custom da primato per peso e lunghezza. Insomma, è per pochi, pochissimi, anche in virtù del prezzo di partenza di 1979 euro che sicuramente toccherà vette intorno ai 2500 euro per i modelli custom più spinti.

È importante sottolineare come la RTX 4090 consumi come la RTX 3090 Ti e scaldi persino meno: merito sia della nuova architettura sia per il nuovo processo produttivo.

Veniamo però al prezzo, che molto ha fatto discutere gli appassionati fin dall'annuncio. Premettendo che bisogna sempre capire il tempo in cui si vive, e in questo momento tutto costa mediamente di più (e non bisogna dimenticare il cambio euro-dollaro che non ci premia) per le note problematiche mondiali, possiamo da una parte guardare i cosiddetti prezzi di partenza e dall'altra l'attuale situazione di mercato, con un occhio al futuro. Sappiamo cosa state pensando: prima i miner, ora l'inflazione e il cambio, ma la situazione è questa e non è possibile farci nulla.

Prendendo l'MSRP di 1979 euro di questa RTX 4090 e confrontandolo a quello comunicato per la RTX 3090 Ti al lancio, ben 2249 euro, non ci sarebbe neanche discussione. La nuova arrivata offre prestazioni notevolmente superiori e costa di meno, stop.

Bisogna però tenere sempre presente il mercato attuale e in questo caso troviamo sconti che portano la RTX 3090 Ti a partire da 1400 euro circa. Il gap è ampio, ma non copre la differenza prestazionale che abbiamo riscontrato nei nostri test. Insomma, seppur alto il prezzo di partenza non è alto a livelli astronomici o totalmente fuori di senno: fa specie dirlo per una scheda da almeno 2000 euro, ma questo dicono i numeri.

La GeForce RTX 4090 è una scheda per un pubblico di nicchia, non per tutti e in genere gli appassionati di giochi farebbero bene ad attendere l'arrivo delle due RTX 4080 a novembre (che comunque non costeranno poco, già lo sappiamo) per capire dove indirizzare i loro soldi.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 22/9/2022, 10:45     Python, vulnerabilità di 15 anni colpisce oltre 350 mila progetti - TECH NEWS
Python, vulnerabilità di 15 anni colpisce oltre 350 mila progetti

Esiste una vulnerabilità del linguaggio di programmazione Python segnalata nel 2007 e contrassegnata come CVE-2007-4559 che non ha mai ricevuto una patch, a parte un aggiornamento alla documentazione che avverte gli sviluppatori dei possibili rischi.

Tuttavia, la vulnerabilità, ormai presente da 15 anni, interessa oltre 350 mila repository open source, ed è un dato preoccupante, dato che permette l’esecuzione arbitraria di codice. In ogni caso, a oggi non risultano effettivi exploit di tale falla, sebbene il rischio rimanga presente.

Il problema riguarda il pacchetto tarfile, dove è presente del codice che utilizza la funzione tarfile.extract() senza sanitize, oppure i valori predefiniti integrati di tarfile.extractall(). Il bug è di tipo trasversale e riguarda i percorsi, di conseguenza permette a un malintenzionato di sovrascrivere file arbitrari.



Un ricercatore di Trellix si è imbattuto di recente in questa vulnerabilità, mentre stava analizzando un altro problema di sicurezza. Esaminandone l’impatto, Trellix ha scoperto che tale vulnerabilità è presente in migliaia di progetti software, open source e non.

Attraverso uno scraping di un gruppo di 257 repository, con verifica manuale di 175 di questi, i ricercatori hanno scoperto che il 61% risulta vulnerabile. Con ulteriori analisi, la percentuale è salita al 65%, dunque si tratta di un problema molto diffuso.

Partendo da questo dato, Trellix stima che esistono oltre 350 mila repository vulnerabili, molti dei quali usati da strumenti di apprendimento automatico, che aiutano gli sviluppatori ad accelerare la chiusura dei progetti.

Trellix ha creato delle patch per poco più di 11 mila progetti, prevedendo di arrivare fino a 70 mila entro le prossime settimane, tuttavia, è molto difficile che tutti i progetti interessati ricevano un intervento risolutivo, soprattutto perché occorre che i responsabili accettino le richieste di merge, un fatto decisamente non scontato.

Fonte: tomshw

view post Posted: 17/9/2022, 12:38     +1Clamoroso! EVGA rompe con NVIDIA e lascia il settore delle schede video! - TECH NEWS

Clamoroso! EVGA rompe con NVIDIA e lascia il settore delle schede video!



La notizia è clamorosa e giunge come un fulmine a ciel sereno: EVGA esce dal settore delle schede video, e lo fa rompendo la lunga partnership (dal 2002) con NVIDIA. Non vedremo quindi alcuna EVGA GeForce RTX 4090 FTW3 o la variante estrema Kingpin arrivare sul mercato nelle prossime settimane, nonostante l'azienda abbia già prodotto una ventina di sample di RTX 4090 FTW3 questa estate.

EVGA ha sottolineato che non ha intenzione di diventare partner di AMD o Intel; la decisione di uscire dal settore delle schede video è quindi totale e categorica. Anche se alla base della scelta ci sono motivazioni di business ed economiche, il CEO Andrew Han ha parlato principalmente di una mancanza di rispetto da parte di NVIDIA, portando il rapporto a un deterioramento fino al punto di rottura.

NVIDIA avrebbe reso a EVGA molto difficile operare, ad esempio non comunicando il prezzo MSRP (il prezzo di listino consigliato) delle schede, nonché il numero di GPU allocate e il costo delle stesse fino al lancio pubblico dei modelli, lasciando così il partner nell'impossibilità di definire un prezzo dei prodotti custom. Un altro problema sarebbe legato ai driver: spesso NVIDIA li consegna prima alla stampa che ai partner stessi, impedendo loro di condurre i doverosi test interni prima del lancio.

Si parla anche di massimali di prezzo, oltre a non poter personalizzare le schede cambiando le specifiche, come aggiungere più memoria. Questo ha limitato di molto il margine di manovra dei partner, creando un settore dove molto spesso "un modello vale l'altro", con differenze spesso esigue e non decisive nella scelta di acquisto tra i prodotti dei diversi partner AIB.

Un altro problema è la competizione che NVIDIA fa con le proprie schede Founders Edition, diventata più forte con il recente taglio dei prezzi: la società, in quanto fornitore e produttore, non deve preoccuparsi molto dei margini di profitto, mentre EVGA oggi si ritrova a vendere molte delle schede video di fascia alta in perdita di centinaia di dollari a modello. Questo avviene perché siamo a fine ciclo e con molto inventario da smaltire, aspetto che induce a stabilire sconti molto marcati.

EVGA ora dovrà procedere con una revisione dell'organico, e mentre il CEO auspica di ricollocare i dipendenti del settore grafico, sarà dura: circa il 75% del business dell'azienda era catalizzato dalla vendita di GPU GeForce. L'azienda ha assicurato che continuerà a vendere le soluzioni GeForce RTX 3000 e offrire garanzia e supporto per le schede a norma di legge. Per quanto e in che modalità ancora è da stabilire.

NVIDIA, dal canto suo, ha rilasciato una brevissima nota tramite un portavoce: "Abbiamo avuto una grande partnership con EVGA nel corso degli anni e continueremo a supportarli per l'attuale generazione di prodotti. Auguriamo a Andrew e ai nostri amici di EVGA tutto il meglio".

Secondo Jon Peddie Research, l'uscita di scena di EVGA lascerà un grande buco nel settore delle schede video AIB di NVIDIA nel Nord America. A detta dell'analista, EVGA aveva il 40% del mercato, a cui si aggiungevano molti estimatori anche in Europa.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 17/9/2022, 09:21     +2Cooler Master HAF 700: chassis per sistemi estremi e massima personalizzazione - TECH NEWS

Cooler Master HAF 700: chassis per sistemi estremi e massima personalizzazione



Cooler Master presenta HAF 700, nuovo chassis della linea High Air Flow. Come spiega l'azienda, "si pone l'obiettivo di contribuire al successo di una delle serie di Cooler Master che hanno maggiormente lasciato il segno nella storia del PC DIY, contraddistinta per le sue doti di espandibilità, per la razionalità e ampiezza degli spazi interni e per le innegabili doti di raffreddamento".



Prosegue dunque lo sviluppo di nuove soluzioni da parte dell'azienda di Taipei: dopo un 2021 ricco di novità, ecco fare il suo debutto un prodotto del tutto simile al modello HAF 700 EVO top gamma lanciato a febbraio di quest'anno, un chassis per la creazione di sistemi estremi sia esteticamente sia dal lato delle prestazioni, mantenendo nel contempo tutti i componenti a temperature costanti. Offre un pannello frontale full mesh per migliorare l'efficienza termica e ridurre risonanza e rumore.



Tutti i componenti sono stati progettati per essere rimovibili senza dover utilizzare alcun attrezzo.

Caratteristiche:
  • colore: Titanium Grey

  • materiali:
    esterno: acciaio, plastica
    pannello laterale: vetro temperato, acciaio, plastica

  • dimensioni: 556x279x540mm

  • supporto scheda madre: Mini ITX, Micro ATX, ATX, E-ATX, SSI CEB, SSI EEB

  • 2 ventole SickleFlow ARGB PWM da 200 millimetri

  • 3 ventole SickleFlow ARGB PWM da 120 millimetri

  • slot di espansione: 8

  • 2.5" / 3.5" Drive Bays (Combo): 9

  • porte: 2x USB-C 3.2 gen2, 4x USB 3.2 gen1 3.0, 1x 3,5mm audio jack a 4 poli, 1x mic jack da 3,5mm



Al suo interno è possibile montare:
  • una scheda madre anche in formato SSI EEB

  • schede video fino a 490 millimetri di lunghezza

  • un alimentatore fino a 200 millimetri

  • un radiatore da 480 millimetri

  • 12 drive da 2,5 o 3,5"

  • dissipatori ad aria alti fino a 166 millimetri

  • 18 ventole da 120 millimetri



All'esterno gli effetti di luce sono personalizzabili. La disponibilità in Italia è attesa per ottobre a 359 euro. Nell'attesa, riportiamo il link per l'acquisto della versione EVO.

Fonte: hdblog

view post Posted: 17/9/2022, 09:13     +1Intel dice addio a Celeron e Pentium nei notebook 2023: spazio a Intel Processor - TECH NEWS

Intel dice addio a Celeron e Pentium nei notebook 2023: spazio a Intel Processor



Intel ha annunciato "Intel Processor", un nuovo prodotto per il segmento dei PC "Essential". La nuova offerta sostituisce i brand Intel Pentium e Intel Celeron per i notebook nel 2023.

"Che lo si utilizzi per lavoro o per tempo libero, l'importanza del PC è sempre più evidente con il crescere della velocità degli sviluppi tecnologici che danno forma al mondo moderno. Intel è impegnata a guidare l'innovazione a vantaggio degli utenti e le nostre famiglie di processori entry-level sono state fondamentali per elevare gli standard dei PC in tutte le fasce di prezzo. Il nuovo brand per i processori Intel semplificherà la nostra offerta consentendo agli utenti di fare la scelta più adeguata alle loro esigenze", ha dichiarato Josh Newman, Vice President & Interim GM Mobile Client Platforms.

La nuova struttura del branding, nell'ottica di Intel, le permette di focalizzarsi maggiormente sui suoi marchi di punta, i ben noti Intel Core, Intel Evo e Intel vPro. Inoltre, con l'annuncio di oggi, viene razionalizzata l'offerta nei diversi segmenti di mercato, consentendo all'azienda di migliorare la comunicazione della proposta di valore di ciascun prodotto.

Il brand Intel Processor racchiude infatti molteplici famiglie di prodotti, con l'obiettivo di semplificare l'esperienza d'acquisto per gli utenti. Intel continuerà a fornire gli stessi prodotti e vantaggi all'interno dei diversi segmenti, mantenendo invariate anche l'attuale offerta di prodotto e la roadmap.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 24/8/2022, 12:47     Plex: cambiate subito la password dei vostri account - TECH NEWS

Plex: cambiate subito la password dei vostri account



Plex, noto servizio di streaming multimediale, nonché famosa piattaforma di lettori multimediali client-server, ha inviato un’e-mail a tutti i suoi utenti, invitandoli urgentemente a cambiare la password dei propri account Plex.tv.

L’azienda ha scoperto una possibile violazione che riguarda le informazioni sugli account Plex, dopo aver notato attività sospette su uno dei database di sua proprietà. Sebbene si ritenga che l’effettivo impatto dell’incidente sia lieve, Plex ha comunque preferito adottare un approccio cauto, di conseguenza ha chiesto a tutti i suoi utenti di cambiare la password.

Un soggetto terzo sarebbe riuscito ad accedere a un insieme molto limitato di dati, fra cui e-mail, nomi utente e password crittografate. Quest’ultima informazione potrebbe essere sconcertante, tuttavia, Plex afferma che tutte le password sono soggette ad hashing e sono protette secondo i migliori standard di settore, di conseguenza, non ci dovrebbero essere ripercussioni gravi. Come dicevamo, l’invito a cambiare la password è un’ulteriore misura di cautela che Plex ha preferito adottare, per una maggiore sicurezza.

Gli utenti possono visitare questa pagina e completare la procedura di reset della password. Con l’occasione, l’azienda ricorda a tutti che nessun dipendente Plex contatterà mai gli utenti richiedendo password o numeri di carta di credito, di conseguenza, la pagina linkata in precedenza è l’unico modo in cui occorre intervenire in questa situazione.

L’azienda ha anche consigliato di usare l’autenticazione a due fattori (2FA) come ulteriore metodo di protezione dell’account, consiglio che anche noi ci sentiamo di dare a tutti gli utenti, indipendentemente dal fatto che utilizzino Plex.

Fonte: tomshw

view post Posted: 18/8/2022, 13:28     +1Un bug rende inutili le VPN su iOS dal 2020. E Apple lo sa - TECH NEWS

Un bug rende inutili le VPN su iOS dal 2020. E Apple lo sa



All'interno di iOS esiste un bug che impedisce a qualsiasi VPN di crittografare completamente tutto il traffico: non si tratta di una scoperta recente, in quanto il problema è stato scoperto nel corso del 2020, ma Apple ne è a conoscenza e fino ad ora ha scelto di non fare alcunché per la sua risoluzione.

Si tratta di una vulnerabilità individuata per la prima volta da Proton VPN a marzo del 2020. Quando una qualsiasi VPN viene attivata, il sistema operativo dovrebbe terminare tutte le connessioni attive e ristabilirle automaticamente tramite la VPN, allo scopo di prevenire che qualche canale di comunicazione possa restare al di fuori della VPN e trasmettere quindi traffico non crittografato.

Proton VPN ha scoperto allora che a partire dalla versione 13.3.1 di iOS ciò non avveniva, lasciando l'utente nella possibile situazione di utilizzare inconsapevolmente connessioni non sicure, per lo più quelle già in atto prima dell'attivazione della VPN. "Le persone esposte a maggior rischio a causa di questo difetto sono coloro che vivono nei paesi in cui la sorveglianza e la violazione dei diritti civili sono all'ordine del giorno" aveva allora affermato la società.

Il ricercatore informatico Michael Horowitz ha riscontrato che la vulnerabilità è tutt'ora esistente. Non esitando a definire addirttura "scam" (imbroglio) le VPN su iOS, il ricercatore ha pubblicato una approfondita analisi del problema (QUI), dove spiega di aver ripetutamente riscontrato "significative perdite di dati" (intese come dati che viaggiano al di fuori della VPN) durante l'utilizzo di una VPN su iOS. Horowitz ha esaminato il traffico dati in uscita dall'iPad durante l'impiego di diverse VPN riscontrando come molti dati viaggino effettivamente al di fuori della connessione protetta nella maggior parte dei casi, anche con iOS aggiornato all'ultima versione.

Horowitz afferma di aver contattato sia Apple, sia la CISA statunitense, ma di non aver ricevuto alcun riscontro utile. Il ricercatore suggerisce di utilizzare un router dedicato su cui configurare una VPN quando è necessario proteggere il traffico dei dispositivi con iOS, ma questa soluzione è ovviamente applicabile solo in ambiente domestico e sotto il nostro diretto controllo. Una VPN solitamente viene utilizzata anche in quei casi in cui è necessario collegarsi a reti terze e si voglia proteggere il traffico da occhi indiscreti e in questi casi non vi sarebbe nessuna soluzione "artigianale" in grado di risolvere il problema.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 12/8/2022, 17:43     MSI MEG Ai1300P PCIE5, l'alimentatore pronto per le schede video di nuova generazione - TECH NEWS

MSI MEG Ai1300P PCIE5, l'alimentatore pronto per le schede video di nuova generazione



MSI ha annunciato MEG Ai1300P PCIE5, un alimentatore da 1300W (ma c'è anche un modello da 1000W chiamato MEG Ai1000P) del tutto conforme alla specifica ATX 3.0 e pronto a sostenere le richieste delle schede video PCI Express 5.0 in arrivo nei prossimi mesi.

La specifica ATX 3.0, tra i tanti miglioramenti che contempla, consente di mettere a disposizione delle schede video fino a 600W di potenza attraverso un singolo connettore 12VHPWR PCIe 5.0 con 12+4 pin anziché i tradizionali 6 o 8 pin. Come noto, le schede video sono spesso dotate di due o tre connettori a 6/8 pin per assicurarsi la potenza necessaria.

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MSI spiega che, al fine di gestire gli elevati picchi di corrente e gli sbalzi di tensione, gli alimentatori MEG Ai1300P PCIE5 sono dotati di terminali in lega di rame per una migliore sicurezza. Le schede video sono in grado di superare la loro potenza massima di tre volte: secondo MSI, le prossime schede video necessiteranno non solo di 600W di potenza, ma presenteranno escursioni fino a 1800W. Tali escursioni di potenza durano solo 100 microsecondi, ma in presenza di un alimentatore mal progettato possono creare seri problemi al sistema.

MEG Ai1300P PCIE5 è in grado di "raggiungere in sicurezza un'escursione di potenza totale doppia al 200% della potenza dell'alimentatore, soddisfacendo tutti gli standard dei requisiti di test Intel anche al 120%, 160% e 180%. La tensione del MEG Ai1300P PCIE5 può essere controllata entro l'intervallo di tensione consentito quando la corrente cambia rapidamente e violentemente per assicurare la stabilità ed evitare anomalie del sistema", afferma MSI.

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"Alcuni alimentatori possono aggirare i picchi di alimentazione alzando la soglia di OPP e OCP. Ciò non avviene con MEG Ai1300P PCIE5, il quale mantiene un livello OPP di 1300W x 1,25 a 1623,55 W".

Per essere pienamente compatibile con ATX 3.0, MEG Ai1300P PCIE5 rispetta anche i timing imposti dalla specifica, fondamentali per assicurare una risposta veloce alle forti escursioni di potenza e corrente nonché un'efficienza ai massimi livelli: i nuovi alimentatori sono certificati 80 PLUS Platinum. Al momento non sono stati comunicati i prezzi di listino.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 11/8/2022, 12:41     +1SQUIP è la vulnerabilità che colpisce i processori AMD con architettura Zen - TECH NEWS

SQUIP è la vulnerabilità che colpisce i processori AMD con architettura Zen



SQUIP è il nome dato a una vulnerabilità recentemente scoperta che affligge tutte le CPU AMD basate su architettura Zen che hanno abilitato il Simultaneous Multi Threading (SMT). SMT permette ai processori di ottenere un boost delle performance piuttosto significativo, permettendo di eseguire più thread con un singolo core. Sembra però che questa tecnologia sia risultata vulnerabile ad attacchi side-channel che permetterebbero di rivelar le chiavi RSA a 4096-bit, apparentemente inespugnabili.

Simile ai processori della serie M1 di Apple, AMD e la microarchitettura Zen dell’azienda hanno code di scheduler individuali per unità di esecuzione. I singoli scheduler che AMD utilizza con il multi-threading simultaneo (SMT) attivato presentano interferenze in tutti i carichi di lavoro, creando molteplici opportunità per accedere alla contesa della coda dell’utilità di pianificazione tramite contatori delle prestazioni e letture timer non serializzate su thread fratelli sullo stesso core. Questa attività di osservazione e preparazione introduce attacchi side-channel in quelle singole code di scheduler.

La vulnerabilità interessa tutti i processori Ryzen esistenti di AMD con microarchitetture Zen 1/2/3. Per sfruttare la debolezza e ottenere l’accesso ai dati elaborati dallo stesso core della CPU, i malviventi devono prima eseguire codice dannoso su uno specifico core della CPU, il che non è particolarmente semplice per i neofiti. Nel frattempo, la completa mitigazione di SQUIP potrebbe richiedere la disabilitazione della tecnologia SMT su tutti i processori basati su Zen esistenti di AMD, che sicuramente influirà sulle prestazioni generali. Per maggiori dettagli, vi invitiamo a consultare il report dettagliato (QUI) ad opera dei ricercatori della Graz University of Technology.

Fonte: techbyte

view post Posted: 11/8/2022, 10:34     Cisco ha subito un furto di dati dal gruppo ransomware Yanluowang - TECH NEWS

Cisco ha subito un furto di dati dal gruppo ransomware Yanluowang



Il gruppo ransomware noto come Yanluowang ha violato la rete aziendale di Cisco, multinazionale specializzata nel settore del networking, per poi trafugare dei dati interni.

L’attacco, avvenuto a maggio e confermato dall’azienda stessa, è stato analizzato dal Cisco Security Incident Response (CSIRT) e da Cisco Talos e ha avuto origine dalla violazione di un account Google personale che conteneva le credenziali di un dipendente dell’azienda.

Successivamente, tramite attacchi di tipo voice phishing, gli hacker hanno indotto la vittima ad accettare una notifica push MFA con la quale è stato possibile ottenere accesso alla VPN aziendale.

In base a quanto riscontrato da Cisco Talos, poi, gli hacker sarebbero riusciti a collegare alla VPN una serie di nuovi dispositivi per la MFA e l’autenticazione. In seguito, grazie all’escalation dei privilegi e all’accesso a vari sistemi, il gruppo è riuscito a installare vari tool nella rete colpita, inclusi strumenti di accesso remoto come LogMeIn e TeamViewer, ma anche Cobalt Strike, Impacket e altri.

L’azienda ha dichiarato che i dati interni trafugati non sono di natura sensibile e che il gruppo Yanluowang non ha installato alcun ransomware sulla rete, nel corso dell’attacco. Ciononostante, il gruppo ha tentato di estorcere denaro all’azienda con la minaccia di divulgare tutti i dati esfiltrati durante l’operazione ostile.

Il fatto che il gruppo hacker non abbia utilizzato il proprio ransomware potrebbe essere spiegato dal fatto che Kaspersky abbia messo a disposizione un tool di decrittazione gratuito per Yanluowang, disponibile per il download dal sito ufficiale (QUI).

Come sempre, vi ricordiamo che è sempre consigliabile utilizzare un buon antivirus per proteggersi dal ransomware. In ogni caso, esistono organizzazioni come No More Ransom che assistono le vittime di tali attacchi, spesso anche con interventi risolutivi. Qualora doveste subire un attacco ransomware, prima di pagare il riscatto, rivolgetevi a una di queste associazioni, dato che potrebbero aiutarvi in modo concreto.

Fonte: tomshw

view post Posted: 10/8/2022, 19:53     ÆPIC Leak è la nuova vulnerabilità che colpisce le CPU Intel da Ice Lake in poi - TECH NEWS

ÆPIC Leak è la nuova vulnerabilità che colpisce le CPU Intel da Ice Lake in poi



Un gruppo di ricercatori ha individuato una nuova vulnerabilità che riguarda le CPU Intel di decima, undicesima e dodicesima generazione. Il bug è stato battezzato ÆPIC Leak, dal nome del controller APIC che gestisce le richieste di interruzione per regolare le meccaniche di multiprocessing. A differenza delle "vecchie conoscenze" Meltdown e Spectre che sono attacchi di esecuzione transitoria, ÆPIC Leak è un bug dell'architettura.

I ricercatori affermano (QUI) che ÆPIC Leak è il primo bug a carico di una CPU che può consentire di rivelare dati sensibili in modo architetturale, aprendo la strada ad attacchi contro le enclavi SGX (Secure Guard Extension) sulle CPU Intel da Ice Lake in poi. In particolare il problema riguarda l'intervallo non definito APIC MMIO, che restituisce in modo errato i dati non aggiornati dalla gerarchia della cache. "ÆPIC Leak è come una memoria non inizializzata letta nella CPU stessa" semplificano i ricercatori.

I ricercatori hanno reso disponibile su GitHub (QUI) un proof of concept a dimostrazione della vulnerabilità e di come sia possibile violare l'ambiente sicuro di SGX facendo emergere le chiavi AES, le chiavi RSA ed estraendo anche le chiavi SGX per l'autenticazione remota.

C'è una buona notizia: l'accesso ad APIC MMIO richiede privilegi di amministratore o root e per questo motivo la maggior parte dei sistemi è al sicuro. Chi si affida però alla tecnologia SGX per la protezione dei dati potrebbe essere a rischio.

Intel è già stata informata del problema diversi mesi fa, nel dicembre del 2021. Al momento non esiste ancora una patch, ma la vulnerabilità può essere temporaneamente neutralizzata disabilitando APIC MMIO o evitando l'uso delle tecnologie SGX.

ÆPIC Leak è stato scoperto grazie ad una collaborazione tra i ricercatori Pietro Borrello dell'Università La Sapienza di Roma, Andreas Kogler, Martin Schwarzl e Daniel Gruss del Graz Institute of Technology, Moritz Lipp di Amazon Web Services e Michael Schwarz del CISPA Helmholtz Center for Information Security.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 28/7/2022, 09:47     CPU Intel dalla sesta alla decima generazione: driver grafici praticamente al capolinea - TECH NEWS

CPU Intel dalla sesta alla decima generazione: driver grafici praticamente al capolinea



I processori con grafica integrata Intel Core dalla sesta alla decima generazione, così come quelli delle serie Xeon, Atom, Pentium e Celeron basati sulle medesime architetture, non saranno più supportati con aggiornamenti di driver costanti. Coinvolta un'ampia gamma di architetture che rispondono ai nomi di Skylake, Apollo Lake, Kaby Lake, Amber Lake, Coffee Lake, Whiskey Lake, Comet Lake, Gemini Lake, Ice Lake, Lakefield, Jasper Lake, Elkhart Lake.

Intel, in una nota (QUI), ha comunicato che i vari modelli passeranno a un ciclo di supporto "legacy", ossia riceveranno solo fix critici o relativi alla sicurezza. Di conseguenza, i chip coinvolti riceveranno driver con cadenza trimestrale o, semplicemente, "quando necessario".

Nelle FAQ presenti sulla pagina si legge che il pacchetto dei driver DCH per Windows conterrà due driver, uno per i chip di 10a generazione e precedenti e uno per quelli di 11a e successivi. Sarà l'installer, in modo automatico, a scegliere il driver grafico appropriato per la vostra piattaforma. I processori Intel di 11a generazione e successiva continueranno a ricevere update regolari con cadenza mensile o più frequente in base al supporto dei nuovi titoli.

La decisione di Intel non dovrebbe creare malcontento, stiamo parlando di iGPU con prestazioni perlopiù insufficienti per giocare ai titoli moderni. In questo modo Intel libera risorse di sviluppo per mettere a punto i driver per le GPU dedicate Arc "Alchemist" che hanno debuttato in Cina da alcune settimane, all'interno di un "rollout" progressivo nel resto del mondo. I primi test, infatti, hanno evidenziato come la casa di Santa Clara abbia ancora molta strada da fare per estrarre le massime prestazioni dai nuovi chip.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 28/7/2022, 09:46     Fastweb blocca la porta TCP 25 in uscita per tutti, ecco perché - TECH NEWS

Fastweb blocca la porta TCP 25 in uscita per tutti, ecco perché



Tramite una comunicazione ufficiale pubblicata sul proprio sito web ufficiale, la nota azienda di telecomunicazioni Fastweb ha annunciato che, a partire dal prossimo 12 settembre, bloccherà l’uso della porta TCP 25 in uscita per tutte le connessioni. Circa un anno fa, Fastweb aveva introdotto questa modifica solo per gli utenti con indirizzo IP dinamico, ma, tra circa un mese e mezzo, saranno coinvolte anche le persone con IP statico.

Nel caso non ne foste a conoscenza, la porta TCP 25 veniva solitamente utilizzata per collegarsi al server SMTP allo scopo di inviare le e-mail. Tuttavia, da molto tempo viene consigliato di usare un sistema con cifratura dei dati per massimizzare la sicurezza. Infatti, solitamente sulla porta TCP 25 viaggiano username e password in chiaro, lasciando aperta la possibilità a eventuali individui malintenzionati di intercettare e memorizzare i dati, così da ricevere e inviare messaggi di posta al posto dell’utente preso di mira, senza considerare il fatto che anche il contenuto stesso delle e-mail potrebbe essere modificato a piacimento.

Proprio nell’ottica di aumentare la sicurezza dei propri utenti e limitare eventuali problematiche di spam, Fastweb ha annunciato che, dalla data del 12 settembre 2022, saranno progressivamente coinvolte nel blocco in uscita della porta TCP 25 anche le connettività ADSL, FTTN, VULA, BITSTREAM NGA, FTTH e FTTH NGN GPON con IP pubblico statico.

Inoltre, consiglia di utilizzare in alternativa le seguenti porte, ritenute più sicure in quanto per poter essere utilizzate è richiesta l’autenticazione SSL/TLS:
  • TCP 587

  • TCP 465

  • TCP 2525

Si suggerisce inoltre di utilizzare smtp.fastwebnet.it come server di uscita. Sia in questo caso, sia nell’ipotesi in cui sia invece necessario utilizzare server SMTP esterni, la configurazione sul client di posta deve essere modificata, in modo da utilizzare SMTP su SSL operanti su porte alternative e/o porta 587/TCP.

Per maggiori dettagli, vi rimandiamo alla pagina ufficiale di supporto Fastweb, che potete raggiungere QUI.

Fonte: tomshw

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