JDownloader Account Premium WorldBytez Filestore Easybytez Datafile Rapidgator Uploaded Easybytez Spotify IPTV DAZN SKY

Posts written by keysersoze86

view post Posted: 23/7/2022, 08:49     +1Da Western Digital arrivano i primi hard disk da 22 TB - TECH NEWS

Da Western Digital arrivano i primi hard disk da 22 TB



Dieci piatti da 2,2 TB per ciascuno, per un totale di 22 TB. Questi, in sintesi, i nuovi hard disk lanciati sul mercato da Western Digital, l'unica a oggi a offrire dischi di tali dimensioni. Tre le gamme che potranno avvalersi di unità con così tanto spazio a disposizione: WD Gold, pensati per l'utilizzo nei data center, WD Red Pro, progettati per essere installati all'interno di NAS, e WD Purple Pro, per applicazioni di videosorveglianza.

Le nuove unità si basano sulla tecnologia HelioSeal, che consente di stipare 2,2 TB per ogni piatto, incrementando così la densità di informazioni, e la capacità massima, rispetto ad altri dispositivi. Supportata anche OptiNAND, già implementata in altri hard disk di WD, che migliora le prestazioni delle unità.

Non tutti gli hard disk sono uguali e, a seconda dell'utilizzo che se ne deve fare, vengono adottati differenti accorgimenti tecnici. La gamma WD Gold, per esempio, è pensata per l'utilizzo all'interno dei data center ed è stata sviluppata tenendo in mente l'affidabilità e il contenimento del TCO (Total Cost of Ownership). Include una protezione alle vibrazioni e garantisce un MTBF di 2,5 milioni di ore.

I dischi della serie WD Red, invece, sono pensati per essere inseriti all'interno di NAS domestici o aziendali, sino a un massimo di 24 bay. Gli ingegneri hanno privilegiate le prestazioni di queste unità quando usate in ambienti multiutente.

Più particolari i modelli della serie WD Purple Pro, che sono concepiti per rispondere alle esigenze dei sistemi di videosorveglianza smart, per esempio sistemi di videocamere con riconoscimento facciale. Sistemi che acquisiscono e devono elaborare stream di immagini provenienti da numerose videocamere, per poi applicare algoritmi di IA e machine learning. Queste unità supportano la tecnologia AllFrame, che consente di gestire 32 stream IA in contemporanea per applicazioni di deep learning analytics. Oppure, di gestire 64 stream da videocamere HD, senza perdere alcun frame. Come nel caso dei data center, anche in questo ambito l'affidabilità è di estrema importanza e il MTBF è di 2.5 milioni di ore.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 20/7/2022, 14:50     +2Open Fiber si accorda con AVM: 2,5 Gbps reali via porta LAN - TECH NEWS

Open Fiber si accorda con AVM: 2,5 Gbps reali via porta LAN



Gli operatori che si attestano sulla rete in fibra di Open Fiber d'ora in poi potranno promettere ai clienti prestazioni a 2,5 Gbps reali grazie alle nuove offerte che includono il modem FRITZ!Box 5530 Fiber. Oggi Open Fiber ha infatti annunciato di aver siglato un accordo commerciale con AVM che prevede per i suoi partner di godere di una delle poche apparecchiature sul mercato dotate di accesso fibra e porta LAN a 2,5 Gbps. In pratica è probabile che a breve Vodafone, Iliad, Tiscali e tutti gli altri rinnovino le offerte con il nuovo dispositivo.

Ma andiamo con ordine perché per comprendere la portata di questa svolta bisogna conoscere gli antefatti. A gennaio 2022 con il lancio della prima offerta residenziale di Iliad da 5 Gbps, molti iniziano a interrogarsi sui numeri. Sebbene l'operatore spieghi durante il lancio e sul suo sito ufficiale che la soglia di 5 Gbps non è di picco bensì la somma di più accessi in contemporanea si alza un polverone mediatico che poi si risolve con l'intervento dell'Antitrust. L'effetto collaterale più interessante è che chi fa informazione e anche i consumatori iniziano a fare le pulci anche ai concorrenti che offrono servizi fibra da 2,5 Gbps. E così si scopre che mediamente è impossibile raggiungere quella soglia prestazionale impiegando le apparecchiature fornite dai provider, a meno di non disporre di computer con schede Wi-Fi 6 e configurazioni MIMO di ultimissima generazione. Già, perché a livello di porte fisiche nessun modem o router (a parte la soluzione sperimentale TIM Magnifica) integra le versioni da 2,5 Gbps quindi l'unica opzione è il wireless.

Adesso però con il modem FRITZ!Box 5530 Fiber qualcosa è destinato a cambiare poiché non solo dispone dell'accesso per la fibra ottica, ma anche una porta LAN da 2,5 Gbps e altre due porte LAN da 1 Gbps. Non manca poi la presa per il telefono, la tecnologia DECT integrata e il supporto Wi-Fi 6 Mesh con MU-MIMO.

Sul sito ufficiale viene esplicitato che a seconda delle configurazioni è compatibile con GPON (gigabit-capable passive optical networks), AON (active optical networks) e XGS-PON (10 Gigabit capable symmetric passive optical networks). In sintesi può funzionare con ogni tipo di architettura e quindi integrare anche l'ONT.



"Si tratta di una collaborazione a livello europeo per facilitare e promuovere la diffusione della banda larga FTTH a 2,5Gbps da parte degli operatori retail che possono fornire il servizio agli utenti finali molto rapidamente e con tutti i benefici di una produzione locale. Infatti, i nostri FRITZ!Box sono tutti Made in Europe e permettono una commercializzazione veloce delle nuove tecnologie. È un orgoglio per AVM aver messo a punto questa offerta con l’obiettivo di offrire la miglior customer experience di navigazione Wi-Fi", ha dichiarato Giovanni Cristi, Head of Telco Italy & Senior Business Development Manager di AVM Italia. "Tutti i prodotti AVM sono studiati con una particolare attenzione agli aspetti di sicurezza e privacy dei dati e anche dei brevetti. Il nostro sistema operativo FRITZ!OS permette, ad esempio, di configurare facilmente e in italiano il parental control, il firewall integrato e la priorità dei dispositivi connessi. Inoltre, i nostri prodotti sono costantemente aggiornati senza costi aggiuntivi".

“Le applicazioni digitali più recenti e quelle che saranno sviluppate in futuro richiedono una grande quantità di banda e una connessione ultraveloce e stabile. A oggi, l’unica tecnologia in grado di raggiungere e superare il Gigabit è la fibra ottica FTTH. Open Fiber sta lavorando non solo per portarla in tutta Italia, ma anche per migliorare ulteriormente la qualità dell’infrastruttura che mettiamo a disposizione dei nostri 300 operatori partner, e la proficua collaborazione con AVM si inserisce in questo percorso”, ha aggiunto Domenico Dichiarante, Head of Operational Marketing di Open Fiber.

Fonte: hdblog

view post Posted: 18/7/2022, 09:34     +2Windows 11, si ritorna agli aggiornamenti ogni 3 anni: addio al Windows as a service? - TECH NEWS

Windows 11, si ritorna agli aggiornamenti ogni 3 anni: addio al Windows as a service?



Pare che Microsoft stia organizzando una rivoluzione nelle strategie di aggiornamento di Windows: dal piccolo update annuale di oggi, modus operandi lanciato con Windows 10 con addirittura due update l'anno, l'azienda potrebbe decidere di tornare al rilascio di un update di tipo major ogni tre anni. Questo significa che potremmo vedere un nuovo eventuale Windows 12 nel 2024, per un ritorno alle origini da parte di Microsoft e un apparente abbandono della strategia Windows as a service.

Nel 2009 Microsoft rimpiazzava Windows Vista - rilasciato nel 2006 - con Windows 7. Tre anni più tardi arrivava Windows 8 e, dopo altri tre anni veniva rilasciato Windows 10. Con quest'ultima versione veniva introdotto il concetto di Windows as a service, con il sistema operativo che veniva aggiornato con nuove feature anche più di una volta l'anno.

Secondo un nuovo articolo di Windows Central, in futuro si potrebbe ritornare alla cadenza di aggiornamenti precedente, ma l'approccio Windows as a service non verrà abbandonato: Microsoft continuerà a perfezionare l'ultima versione di Windows con piccoli aggiornamenti con feature che verranno rilasciati all'incirca ogni trimestre, denominati internamente come Moments.

Un primo assaggio della nuova strategia del resto lo abbiamo avuto già con Windows 11, che si è evoluto con nuove piccole funzioni costantemente durante l'anno, invece di conservare le grandi modifiche per l'aggiornamento in arrivo con Windows 11 22H2. In futuro, secondo la fonte, anche su Windows 11 potremmo non vedere più il grande rilascio previsto solitamente per la fine dell'anno e già l'aggiornamento con feature del 2023 sarebbe stato eliminato dai piani di Microsoft.

L'azienda non ha confermato né smentito le indiscrezioni, e lascia spazio a diversi interrogativi: Windows 11 23H2 ci sarà? Windows 12 sarà un aggiornamento a pagamento, come avveniva in passato prima di Windows 10? Le feature che verranno introdotte con i nuovi aggiornamenti arriveranno anche sui predecessori, se saranno anch'essi supportati al rilascio delle nuove versioni? E ancora, che tipo di aggiornamenti ci sarà nei "Moments", e quali nelle nuove release complete?

Il ritorno al rilascio di nuove versioni di Windows potrebbe rappresentare un'ottima arma dal punto di vista mediatico per Microsoft, così come anche l'opportunità di effettuare grossi stravolgimenti ogni tre anni dal punto di vista delle feature, della UI e anche dei requisiti di sistema (aspetto controverso di Windows 11). Microsoft, tuttavia, non si è ancora sbottonata sulla novità, e fin quando non lo farà i piani dell'azienda potranno cambiare, mantenendo quindi l'approccio attuale.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 16/7/2022, 21:54     +1Attenzione alla carta di credito che avete salvata su Chrome: un malware ruba i dati! - TECH NEWS

Attenzione alla carta di credito che avete salvata su Chrome: un malware ruba i dati!



Il furto di dati sensibili sul web è una piaga non facile da risolvere e soprattutto molto estesa vista la facilità con cui è possibile realizzarla. Sono oggi sempre di più i malintenzionati che cercano quotidianamente di rubare identità, hackerare email e profili social ma anche e soprattutto rubare i dati delle carte di credito per poterle clonare o effettuare acquisti all’insaputa del proprietario.

Proprio in base a questo e ai dati delle carte di credito che usiamo sul web per fare acquisti sui vari negozi online, c’è una pratica molto usata per velocizzare l’operazione che sarebbe meglio evitare d’ora in avanti. Capita sempre più spesso infatti di salvare i dati della carta di credito nella cache del browser di Google Chrome. Una pratica comoda che permette agli utenti di trovare subito a portata di mano i dati di pagamento senza dover ogni volta reinserire il numero della carta di credito. Un'operazione sicura almeno fino ad oggi visto che i ricercatori del team Proofpoint Threat Insights hanno scoperto un nuovo malware capace di rubare i dati salvati nella memoria cache del browser Chrome.

La scoperta è arrivata dai ricercatori del team Proofpoint Threat Insights che avevano lanciato l’allarme già alcune settimane fa. In questo caso sembra essere un nuovo modulo di Emotet, uno dei malware più diffusi e infestanti degli ultimi anni, pronto a rubare i dati sensibili della carte di credito come numero, intestatario e codice CVV salvati nella cache del browser Google Chrome.

EmotetMalware_1



Il suo funzionamento è semplice ma anche efficace per i malviventi. Il malware infatti, dopo aver rubato le informazioni, le invierebbe a server di comando e controllo «C2» diversi rispetto a quelli già utilizzati in genere dallo stesso modulo Emotet per rubare i dati delle carte. Questo renderebbe ancora più difficile risalire ai responsabili del furto informatico.

Una minaccia seria e che per fortuna al momento prenderebbe di mira soltanto i dati memorizzati nella cache del browser di Google Chrome. Il nuovo malware rischia però di portare in futuro conseguenze ben più spiacevoli. Sappiamo infatti che in passato le infezioni causate da Emotet possono introdurre nei dispositivi infetti anche nuovi ransomware, programmi che rendono inaccessibili alcuni dati o funzionalità del dispositivo. In questo caso i malintenzionati potrebbero poi richiedere il pagamento di un riscatto, quasi sempre in criptovaluta, per restituire o far ritornare funzionante un dispositivo.

A differenza di altri virus già noti e che dunque i moderni antivirus sono in grado di bloccare, in questo caso il malware è più complesso e dunque può sviare dagli antivirus. In questo caso dunque si deve mettere in atto la necessità di considerare alcune accortezze da poter adottare per evitare il furto dei dati sensibili. In primis è palese che sia meglio non salvare i dati della carta di credito nella memoria cache del browser, ma inserirli a mano ogni volta. Non solo perché secondo gli esperti è necessario fare molta attenzione ai link sui quali si clicca perché questi malware Emotet si diffondono in genere tramite email, utilizzando link e allegati pericolosi.

Sull’origine di Emotet ci sono pareri contrastanti. L’Intelligence di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Usa lo avevano accostato ad hacker russi che per questo dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina avrebbero inasprito gli attacchi. La prima volta Emotet è apparso nel 2014 come trojan bancario poi successivamente sono stati aggiunti moduli che gli consentono di rubare i dati sensibili dei poveri malcapitati.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 15/7/2022, 06:02     +1Retbleed, un nuovo attacco che prende di mira vecchie CPU AMD e Intel - TECH NEWS

Retbleed, un nuovo attacco che prende di mira vecchie CPU AMD e Intel



I processori AMD basati su architetture Zen 1, Zen 1+ e Zen 2, insieme alle CPU Intel Skylake, Kaby Lake e Coffee Lake, possono cadere vittime di un nuovo attacco all'esecuzione speculativa chiamato Retbleed. Il problema, scoperto dai ricercatori Johannes Wikner e Kaveh Razavi dell'ETH Zurich, viene descritto come "una nuova aggiunta alla famiglia di attacchi all'esecuzione speculativa che sfruttano branch target injection per intercettare le informazioni e che chiamiamo Spectre-BTI".

Circoscritta da due bollettini (CVE-2022-29900 e CVE-2022-29901), Retbleed sfrutta le istruzioni di ritorno anziché salti o chiamate indirette. "Questo significa molto, dal momento che mina alcune delle nostre attuali difese per Spectre-BTI", spiegano i ricercatori. "Una di queste difese, usata oggi da molti dei nostri sistemi operativi, è chiamata retpoline".

Due "intuizioni" dei ricercatori, e il fatto che le contromisure retpoline funzionano sostituendo i salti e le chiamate indirette con i ritorni, rendono Retbleed un attacco che risulta molto efficace. I ricercatori o semplici appassionati di sicurezza possono approfondire in questo sito dedicato, mentre di seguito potete vedere una "demo" dell'attacco.



Retbleed permette di intercettare dati sensibili su sistemi con CPU Intel Coffee Lake vulnerabili a circa 219 byte al secondo con il 98% di accuratezza. Nel caso delle CPU AMD si passa a 3,9 kilobyte e al 99% (architettura Zen 2). I ricercatori, inoltre, hanno affermato che Retbleed è in grado di individuare e rivelare l'hash della password di root di un sistema Linux dalla memoria fisica in circa 28 minuti sulle CPU Intel e in circa 6 minuti con le CPU AMD.

Come difendersi da Retbleed? "Gli sviluppatori kernel e hypervisor hanno sviluppato mitigazioni in coordinamento con Intel e AMD. Mitigare Retbleed nel kernel Linux ha richiesto uno sforzo notevole, coinvolgendo cambiamenti a 68 file, 1783 nuove linee e la rimozione di 387 linee. La nostra valutazione prestazionale mostra che mitigare Retbleed si è purtroppo dimostrato costoso: abbiamo misurato tra il 14% e il 39% di overhead con le patch AMD e Intel, rispettivamente".

I ricercatori hanno anche scoperto che le CPU AMD mostrano "salti fantasma" (CVE-2022-23825), ovvero branch prediction fatte senza una branch instruction effettivamente presente, un problema chiamato Phantom JMP la cui mitigazione può portare a un overhead prestazionale "fino al 209%".

Intel ha confermato che la vulnerabilità esiste sui processori della generazione Skylake che non dispongono di una protezione nota come Enhanced Indirect Branch Restricted Speculation (eIBRS). "Intel ha collaborato con la comunità Linux e i fornitori di VMM per fornire ai clienti una guida alla mitigazione via software che dovrebbe essere disponibile entro la data di divulgazione pubblica odierna", ha scritto Intel in un post sul blog.

"Si noti che i sistemi Windows non sono interessati poiché utilizzano per impostazione predefinita l'Indirect Branch Restricted Speculation (IBRS), che è anche la mitigazione resa disponibile agli utenti Linux. Intel non è a conoscenza del fatto che questo problema venga sfruttato al di fuori di un ambiente di laboratorio controllato".

Anche AMD si è mossa nella stessa direzione. "Come parte del lavoro in corso per identificare e rispondere a nuove potenziali vulnerabilità di sicurezza, AMD raccomanda ai fornitori di software di prendere in considerazione misure aggiuntive per proteggersi da attacchi simili a Spectre".

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 16/6/2022, 12:05     +2Internet Explorer è morto dopo 26 anni di attività. Microsoft: 'Verrà disabilitato permanentemente' - TECH NEWS

Internet Explorer è morto dopo 26 anni di attività. Microsoft: 'Verrà disabilitato permanentemente'



Internet Explorer è morto e rappresenta un passato non troppo esaltante per Microsoft per quanto riguarda l'ambito della navigazione web. Dal 15 giugno, quindi, si è aggiunto un tassello importante nella strategia di Microsoft volta a modernizzare un aspetto fondamentale dei suoi OS. In queste ore ha aggiunto dettagli interessanti Sean Lyndersay, Direttore Generale della divisione Microsoft Edge Enterprise.

Nello specifico Lyndersay ha confermato che il browser web, non più eseguibile su alcune versioni di Windows, verrà "permanentemente disabilitato" attraverso un aggiornamento dell'OS che arriverà in futuro. Di seguito il commento per esteso, così come riportato da BleepingComputer:

"Gli utenti vedranno ancora l'icona di Internet Explorer sui propri dispositivi (ad esempio sulla barra delle applicazioni o nel menu Start), ma se fanno clic per aprire Internet Explorer verrà lanciato Microsoft Edge con la possibilità di accedere facilmente alla IE Mode. Internet Explorer verrà infine del tutto disabilitato in modo permanente attraverso un futuro Windows Update, a quel punto le icone di Internet Explorer sui dispositivi degli utenti verranno rimosse."

Durante questo periodo i dati degli utenti (fra cui impostazioni, preferiti e password) verranno trasferiti su Microsoft Edge. Microsoft aggiungerà anche un pulsante "Ricarica con la IE mode" nella barra degli strumenti di Edge per consentire agli utenti di eseguire siti e servizi non compatibili con i nuovi standard in maniera più semplice. Di contro, dal 2020 chi cerca di eseguire con Internet Explorer siti web non compatibili (quelli ufficialmente non compatibili sono quasi 1500, fra cui Facebook, Twitter, Instagram, Google Drive) viene automaticamente reindirizzato a Edge.

Il 15 giugno Internet Explorer ha terminato il suo ciclo di vita all'interno del canale semestrale (SAC) di Windows 10. L'applicazione non era già disponibile su Windows 11 e sulle versioni più diffuse di Windows 10, ma lo era nel canale SAC di Windows 10 e lo è tuttora su Windows 7 ESU, Windows 8.1 e tutte le versioni di Windows 10 LTSC, IoT e Server. Su questi sistemi operativi IE, sebbene non più supportato, continuerà a ricevere aggiornamenti di sicurezza fondamentali fino a quando non terminerà il supporto della versione di Windows su cui viene eseguito.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 2/6/2022, 20:31     +1Furto di dati, attacchi ransomware e compromissioni di rete: sono oltre 3,6 milioni i server MySQL pubblicamente accessibili - TECH NEWS

Furto di dati, attacchi ransomware e compromissioni di rete: sono oltre 3,6 milioni i server MySQL pubblicamente accessibili



Sono oltre 3,6 milioni i server MySQL ad essere pubblicamente esposti su Internet e che rispondono ad interazioni, diventando così un appetitoso ed appetibile bersaglio per hacker e aggressori informatici in genere. 2,3 milioni di essi sono connessi su IPv4, mentre 1,3 milioni sono su IPv6.

Nel panorama attuale della rete è normale e frequente che servizi Web ed applicazioni eseguano connessioni a database remoti, ma tali istanze dovrebbero esser in qualche modo configurate in maniera tale che solamente i dispositivi autorizzati possano connettersi ad esse.

A ciò si aggiunge il fatto che l'esposizione pubblica di un server dovrebbe essere orchestrata da una serie di politiche piuttosto rigorose, come ad esempio la modifica della porta di accesso predefinita (3306, nel caso di MySQL), il monitoraggio delle query e l'applicazione di misure crittografiche.

1622_mysql_exposed



Il gruppo The Shadowserver Foundation ha però eseguito una serie di scansioni la scorsa settimana rilevando che i 3,6 milioni di server MySQL esposti fanno uso della porta TCP 3306 predefinita. "Anche se non controlliamo il livello di accesso possibile, o l'esposizione di database specifici, questo tipo di esposizione è una superficie di attacco potenziale che dovrebbe essere chiusa" hanno spiegato gli analisti.

La mancata protezione dei server database MySQL può essere la causa di gravi violazioni di dati, attacchi distruttivi, attacchi ransomware, infezioni da trojan, compromissione con strumenti RAT e compromissioni con stumenti sofisticati come Cobalt Strike. Non solo: una delle strade più comuni per il furto di dati e credenziali di accesso sono proprio i database protetti in maniera impropria o non protetti, che l'amministratore dovrebbe opportunamente configurare per impedire l'accesso remoto non autorizzato.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 7/5/2022, 10:35     NVIDIA ha fatto soldi con il cryptomining e non l'ha detto: multata per 5,5 milioni di dollari dalla SEC - TECH NEWS

NVIDIA ha fatto soldi con il cryptomining e non l'ha detto: multata per 5,5 milioni di dollari dalla SEC



La SEC (Securities and Exchange Commission), ossia l'ente che vigila sulla borsa statunitense, ha multato NVIDIA per 5,5 milioni di dollari. L'azienda guidata da Jensen Huang è stata ritenuta colpevole di non aver comunicato adeguatamente l'impatto del mining di criptovalute sui ricavi del business gaming - legati a doppio filo alla vendita di schede video GeForce.

L'ordinanza della SEC si concentra in particolare sui trimestri dell'anno fiscale 2018 di NVIDIA (da gennaio 2017 a gennaio 2018), periodo in cui "la società non ha rivelato che il cryptomining era un elemento significativo della crescita dei suoi ricavi materiali legati alla vendita delle GPU progettate e commercializzate per i videogiochi". Ricordiamo che un gruppo di investitori nel 2020 decise di denunciare NVIDIA avanzando le stesse accuse proprio sul medesimo lasso di tempo. Purtroppo per loro, un giudice rigettò la causa.

Il fenomeno, come ben sanno gli appassionati in cerca di una scheda video, è diventato persino più rilevante negli ultimi due anni. La carenza di GPU sugli scaffali è stata indotta in buona parte anche dai miner, i quali hanno acquistato in massa le potenti GPU GeForce RTX 3000 di NVIDIA per minare con profitto criptovalute come Ethereum e simili.

Questi acquisti hanno creato un "circolo vizioso" fatto di prezzi alle stelle e disponibilità di schede video limitatissima, a danno dei gamer che volevano acquistare una GPU per usarla per lo scopo primario per cui era stata creata: giocare. La sete di potenza di calcolo dei miner ha portato indubbi benefici ai conti di NVIDIA, la quale è riuscita non solo a vendere elevate quantità di GPU, ma anche a prezzi più alti della norma.

L'azienda ha sempre dichiarato che per lei è difficile stimare esattamente quante schede video finiscono ai miner e quante ai giocatori in quanto commercializza le GPU, mentre sono i partner OEM a commercializzare effettivamente le schede video.

Ciò detto, l'indagine della SEC si concentra sull'anno fiscale 2018 e in particolare sulla documentazione depositata in cui l'azienda ha riportato un rilevante miglioramento del fatturato nel comparto gaming. A detta della SEC, NVIDIA sapeva che "questo aumento delle vendite era spinto in una parte significativa dal cryptomining".

Nei documenti depositati NVIDIA non avrebbe indicato che incassi e fluttuazioni nel flusso di cassa fossero legate a un'attività volatile come il mining di criptovalute, impedendo agli investitori di fare una corretta disamina delle prospettive future del business gaming.

La SEC, inoltre, ha rilevato che "le omissioni di informazioni materiali da parte di NVIDIA sulla crescita del suo business gaming erano fuorvianti, dato che NVIDIA rilasciò dichiarazioni su come altre attività fossero sono state spinte dalla domanda di criptovalute, creando l'impressione che il business gaming non fosse significativamente influenzato dal cryptomining".

"Le mancate comunicazioni di NVIDIA hanno privato gli investitori di informazioni critiche per valutare l'attività dell'azienda in un mercato chiave", ha affermato Kristina Littman, capo della Crypto Assets and Cyber ​​Unit della SEC Enforcement Division, ricordando che le aziende quotate sono tenute a garantire che le loro comunicazioni siano "tempestive, complete e accurate".

In conseguenza di quanto appurato, la SEC ha multato NVIDIA per 5,5 milioni di dollari. L'azienda ha deciso di pagare senza ammettere o negare quanto rilevato dalla SEC, assicurando una maggiore trasparenza nelle future comunicazioni di mercato.

La cifra, a fronte degli incassi legati al cryptomining e del fatturato di NVIDIA, è decisamente contenuta e per questo non facciamo fatica a credere che l'azienda abbia deciso di pagarla senza colpo ferire.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 5/5/2022, 10:24     +1Dispositivi IoT a rischio DNS Poisoning: c'è una falla in una diffusa libreria C - TECH NEWS

Dispositivi IoT a rischio DNS Poisoning: c'è una falla in una diffusa libreria C



È stata individuata una vulnerabilità nel componente DNS di una popolare libreria C che è presente ed utilizzata in una vasta gamma di prodotti connessi e potrebbe rappresentare per milioni di dispositivi il rischio di cadere vittima di attacchi di tipo DNS Poisoning.

La vulnerabilità, individuata dai ricercatori di Nozomi Networks, è a carico della libreria uClibc e del suo fork uClibc-ng ad opera del team OpenWRT. Tutte e due le varianti sono usate dai principali produttori di dispositivi di rete (Netgear, Axis e Linksys, per citarne alcuni) e nelle distribuzioni Linux dedicate a sistemi embedded. I ricercatori di Nozomi Networks avvertono che al momento non è disponibile una soluzione da parte dello sviluppatore di uClibc, con il risultato che la vulnerabilità va ad interessare i prodotti di almeno 200 fornitori.

uClibc è una libreria standard C per sistemi embedded che mette a disposizione una serie di risorse necessarie per l'esecuzione di funzioni e modalità di configurazione su tali dispositivi. L'implementazione DNS in quella libreria fornisce un meccanismo per eseguire richieste relative al DNS come ricerche, traduzioni di nomi di dominio in indirizzi IP e via discorrendo.

I ricercatori di Nozomi hanno analizzato le richieste DNS eseguite da un dispositivo che fa uso di uClibc, riscontrando alcune dinamiche di funzionamento causate da una funzione di ricerca interna. In particolare è stato riscontrato che l'ID della transazione di richiesta di ricerca DNS poteva essere prevedibile, il che potrebbe consentire l'esecuzione di una azione di DNS Poisoning.

Si tratta di un attacco che induce il dispositivo di destinazione a puntare verso un endpoint definito dall'aggressore, così da instaurare con esso una comunicazione di rete. Così facendo l'aggressore avrebbe la possibilità di reindirizzare il traffico di rete verso un server sotto il suo diretto controllo.

"L'aggressore potrebbe sottrarre o manipolare le informazioni trasmesse ed eseguire altri attacchi contro quei dispositivi per comprometterli totalmente. Il problema principale in questo caso è il modo il cui gli attacchi DNS poisoning possono forzare una risposta autenticata" sottolineano i ricercatori.

Il problema è stato scoperto nel corso del mese di settembre 2021 da Nozomi Networks che ha informato il CISA e successivamente, a dicembre, ha notificato la scoperta anche al centro di coordinamento del CERT. La vulnerabilità è stata poi comunicata a gennaio 2022 agli oltre 200 fornitori potenzialmente interessati. La vulnerabilità, che al momento ripetiamo essere senza patch, è tracciata con il codice CVE-2022-05-02.

"Poiché questa vulnerabilità rimane senza patch, per la sicurezza della comunità non possiamo rivelare i dispositivi specifici su cui abbiamo effettuato i test. Possiamo però rivelare che si è trattato di una gamma di noti dispositivi IoT con le ultime versioni del firmware, con alta probabilità che fossero implementati all'interno di infrastrutture critiche" osservano i ricercatori.

Dal momento che i fornitori dovranno applicare le patch con l'implementazione di una nuova versione della libreria uClibc negli aggiornamenti del firmware è verosimile immaginare che sarà necessario un po' di tempo prima che le opportune correzioni possano arrivare nelle mani degli utenti e degli amministratori di rete.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 12/4/2022, 14:32     +2L’autenticazione a due fattori non è più sicura, ecco perché - TECH NEWS

L’autenticazione a due fattori non è più sicura, ecco perché



Il titolo è inquietante, lo sappiamo, soprattutto perché questo metodo di sicurezza viene sempre più adottato nell’ambito della protezione dei propri account e dei propri dati online. In sostanza si tratta di che prevede di integrare una password di un dato account con un codice di autenticazione monouso (OTP), che sia ottenuto via mail, SMS o app come Google Authenticator. E, purtroppo, il titolo non è poi così apocalittico: l’autenticazione a due fattori, che era ritenuto un metodo assolutamente sicuro per proteggere i propri accessi, è stata violata. Ma facciamo un passo indietro.

Circa un anno fa, un gruppo di ricercatori italiani composto da Franco Tommasi, Christian Catalano e Ivan Taurino, ha dimostrato il funzionamento di un attacco noto come Browser-in-the-Middle (BitM), che consente proprio di aggirare efficacemente l’autenticazione a due fattori. E nonostante grosse aziende come Mozilla, Google e Apple siano state già informate della preoccupante scoperta, pare che gli attacchi BitM siano efficaci ancora adesso.

Andiamo avanti di dieci mesi: un hacker noto come mr.d0x ha testato questa tecnica e ne ha dimostrato il funzionamento. Il dato è preoccupante: se qualche malintenzionato decidesse di mettere a frutto degli attacchi con questo metodo, non ci sarebbe suite di antivirus in grado di proteggervi, dato che non occorre installare alcun malware sul sistema bersaglio.

L’attacco BitM è stato definito da David Gubiani, Regional Director SE EMEA Southern di Check Point Software Technologies, “l’evoluzione del Man-in-the-Middle (MitM), uno degli attacchi più noti e preoccupanti in ambito cybersecurity“.

Gubiani ha dichiarato, inoltre: “Un attacco BitM potrebbe essere avviato da tecniche di phishing e in alcuni casi accoppiato al famoso attacco Man-in-the-Browser (MitB). Vettori per questo attacco potrebbero essere il phishing o lo smishing (phishing via SMS)“.

Le tecniche di smishing sono sempre più in uso fra i criminali informatici. Fra le possibili contromisure, viene consigliato di prestare estrema attenzione ai mittenti di SMS e e-mail, adottando l’accorgimento di non usare mai i link forniti nei messaggi, ma di collegarsi direttamente ai siti dei propri account.

Vi aggiorneremo sugli sviluppi di questa preoccupante vicenda, nel frattempo vi consigliamo di adottare quanta più cautela possibile nell’apertura di messaggi e mail sospetti.

Fonte: tomshw

view post Posted: 31/3/2022, 08:23     +2GPU Intel Arc, finalmente parte la sfida a NVIDIA e AMD (dai notebook): tutte le specifiche di Arc 3, Arc 5 e Arc 7 - TECH NEWS

GPU Intel Arc, finalmente parte la sfida a NVIDIA e AMD (dai notebook): tutte le specifiche di Arc 3, Arc 5 e Arc 7

intel-arc-gpu-mobile-02-30-03-2022



Intel ha annunciato ufficialmente le sue prime GPU dedicate della famiglia Arc: si parte dal mondo mobile, con cinque modelli chiamati A770M, A730M, A550M, A370M e A350M. Basato sull'architettura Xe High Performance Graphics (HPG), il progetto ribattezzato Alchemist è realizzato da TSMC con processo produttivo N6. I modelli Arc 3, A370M e A350M, sono disponibili immediatamente a bordo dei notebook più sottili, mentre le soluzioni Arc 5 e Arc 7 debutteranno all'inizio dell'estate per offrire ancora più potenza.

intel-arc-gpu-mobile-01-30-03-2022



L'intera offerta di Intel si basa su due GPU ribattezzate ACM-G10 e ACM-G11 (anche note finora come DG2-512 e DG2-128), rispettivamente con 32 e 8 Xe-Core. Le soluzioni A550M, A730M e A770M si basano sulla variante G10, il che significa che hanno fino a 32 Xe-Core, ma solo il modello A770M prevede tutte le unità attive: A730M e A550M offrono infatti rispettivamente 24 e 16 Xe-Core.

intel-arc-gpu-mobile-08-30-03-2022



Le proposte A370M e A350M basate sulla variante G11 contemplano fino a 8 Xe-Core, ma l'unico modello ad averli tutti attivi è l'A370M, mentre l'A350M si ferma a 6.

intel-arc-gpu-mobile-05-30-03-2022



Ogni GPU ha un'unità ray tracing per Xe-Core (al suo interno 16 Vector e altrettanti Matrix Engine, quest'ultimi detti XMX), quindi per fare un esempio Arc A770M ha 32 RT core (se vogliamo chiamarli come NVIDIA). Per quanto concerne la configurazione di memoria, A770M prevede un bus a 256 bit che collega 16 GB di memoria GDDR6, mentre A730M scende rispettivamente a 192 bit e 12 GB di memoria GDDR6.

bqgaKTG



La GPU di Arc A550M è accompagnata da 8 GB di memoria su bus a 128 bit, mentre i modelli della linea Arc 3 prevedono entrambi 4 GB di memoria su bus a 64 bit. Per quanto concerne il TDP, Intel indica per Arc A770M un valore di 120-150W (a seconda della frequenza), mentre A730M scende a 80-120W. Il modello Arc A550M si ferma a 60-80W, mentre le soluzioni A370M e A350M raggiungono rispettivamente 35-50W e 25-35W.

Passando alle prestazioni, Intel non ha fornito informazioni per le soluzioni Arc 7 e Arc 5, limitandosi a parlare di Arc 3: si punta a prestazioni intorno a 60 fps in Full HD a dettagli medi, come anticipato nelle scorse settimane. L'azienda, come vedete nelle slide, non ha fatto confronti con le proposte della concorrenza ma con la GPU integrata di un Core i7-1280P formata da 96 EU.

intel-arc-gpu-mobile-06-30-03-2022

intel-arc-gpu-mobile-07-30-03-2022



Tra le caratteristiche comuni di queste GPU troviamo le unità di intelligenza artificiale ribattezzate Intel Xe Matrix Extensions (XMX), l'analogo dei Tensor core di NVIDIA. Secondo Intel, le unità XMX forniscono un aumento di 16 volte della capacità di elaborazione rispetto alle tradizionali unità vettoriali GPU per completare le operazioni di inferenza.

intel-arc-gpu-mobile-09-30-03-2022

intel-arc-gpu-mobile-10-30-03-2022



Tali unità serviranno sia per una gestione ottimale della tecnologia di upscaling XeSS che, probabilmente, anche in altri contesti. XeSS arriverà quest'estate, supportato da più di 20 giochi, con l'obiettivo di far girare un gioco con una qualità simile alla risoluzione 4K mantenendo prestazioni paragonabili alla risoluzione nativa 1080p.

All'interno delle GPU c'è anche un Media Engine in grado di accelerare un'ampia serie di codec e standard video: include la prima codifica e decodifica AV1 con accelerazione hardware del settore. AV1 è fino al 50% più efficiente del codec più diffuso, H.264, e del 30% più efficiente rispetto a H.265.

intel-arc-gpu-mobile-11-30-03-2022

intel-arc-gpu-mobile-12-30-03-2022



Il Display Engine di Xe HPG, inoltre, è pronto per display HDR ad alta risoluzione e refresh rate grazie al supporto degli standard più recenti tra cui DisplayPort 2.0 per il 4K a 120 Hz non compresso.

intel-arc-gpu-mobile-16-30-03-2022



Le GPU Arc di Intel supportano appieno le API DirectX 12 Ultimate di Microsoft e le funzionalità connesse come ray tracing, variable rate shading, mesh shading e sampler feedback. Al fine di un supporto ottimale, oltre a offrire driver al day 0 per numerosi titoli, Intel metterà a disposizione dei giocatori e dei creatori di contenuti l'app Arc Control, un pannello di controllo per controllare l'hardware e l'intera esperienza, passando tra profili personalizzati, streaming, una videocamera virtuale, download integrato del driver, game capture e molto altro ancora.

intel-arc-gpu-mobile-14-30-03-2022



Ogni piattaforma mobile Arc supporta inoltre la tecnologia Intel Deep Link che consente alle GPU di funzionare con le CPU e la grafica integrata di Intel per migliorare le prestazioni di gioco, creazione di contenuti e streaming. La funzione Hyper Encode combina gli engine multimediali di tutta la piattaforma per accelerare i carichi di lavoro di codifica video fino al 60% rispetto alle prestazioni di una sola GPU integrata Iris Xe.

intel-arc-gpu-mobile-15-30-03-2022



Hyper Compute utilizza la potenza combinata degli engine di calcolo e di AI presenti sull'intera piattaforma Intel, come i processori Intel Core, la grafica Iris Xe e le GPU Intel Arc, per accelerare diversi nuovi carichi di lavoro. Infine, Dynamic Power Share alloca un maggiore budget di potenza al processore Intel Core o al chip grafico dedicato Intel Arc a seconda della necessità, aumentando le prestazioni fino al 30% nella creazione e nelle applicazioni ad alta intensità di calcolo.

intel-arc-gpu-mobile-18-30-03-2022

intel-arc-gpu-mobile-19-30-03-2022



Come detto all'inizio, le GPU Arc 3 sono disponibili da subito in alcuni notebook, ma nel corso dei prossimi mesi tutti i principali OEM commercializzeranno prodotti con le GPU dedicate Intel Arc, compresi i modelli delle serie 5 e 7.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 17/3/2022, 12:23     +1Ryzen 7 5800X3D non si può overcloccare, la conferma e la spiegazione di AMD - TECH NEWS

Ryzen 7 5800X3D non si può overcloccare, la conferma e la spiegazione di AMD



Robert Hallock, direttore del marketing tecnico di AMD, ha confermato le indiscrezioni della vigilia sull'impossibilità di overcloccare il Ryzen 7 5800X3D, il nuovo processore per motherboard AM4 che aspira a diventare la CPU gaming più veloce in circolazione (Core i9-12900KS permettendo). Come riportato nei giorni scorsi, il chip sarà disponibile dal 20 aprile a 449 dollari.

Hallock ha spiegato che la CPU ha un "hard lock", ossia AMD ha fatto qualcosa in sede di produzione per impedire agli utenti di modificare il moltiplicatore o la tensione del microprocessore. A detta di Hallock si tratta di una decisione tecnica, legata al fatto che la 3D V-Cache opera in un range di tensione di 1,3-1,35 Volt e non gradisce altri valori. Le CPU possono sopportare tensioni ben superiori a quelle della 3D V-Cache, quindi per evitare possibili malfunzionamenti AMD ha deciso di eliminare il problema alla radice, impedendo agli appassionati di combinare pasticci.

ryzen-7-5800x3d-1-04-01-2022



Questo "problema" che riguarda la tensione potrebbe spiegare - almeno in parte - perché il Ryzen 7 5800X3D ha frequenze inferiori rispetto al 5800X e dà sostanza alla scelta di presentare, per ora, un solo chip basato sulla nuova tecnologia. A ogni modo chi lo desidera potrà comunque intervenire manualmente su Infinity Fabric e memoria.

Il responsabile del marketing tecnico ha sottolineato che l'overclock rimane prioritario in casa AMD e in tal senso il Ryzen 7 5800X3D è una da ritenersi un "una tantum". La tecnologia 3D V-Cache necessita di maggiore sviluppo per consentire un OC senza problemi, ma siccome AMD desidera portare il prodotto sul mercato il prima possibile (prima dell'arrivo delle CPU Zen 4), la scelta è stata quella di procedere con il blocco.

L'obiettivo di AMD è continuare a sviluppare la tecnologia X3D affinché le possibili future CPU con 3D V-Cache possano non solo garantire prestazioni elevate ma si possano anche overcloccare.

Fonte: hwupgrade

view post Posted: 16/3/2022, 02:33     +1AMD lancia l'attacco a Intel nella fascia bassa e media con tre Ryzen 4000 e tre Ryzen 5000 - TECH NEWS

AMD lancia l'attacco a Intel nella fascia bassa e media con tre Ryzen 4000 e tre Ryzen 5000



AMD ha annunciato sei nuovi microprocessori per coprire la fascia bassa e media del mercato rimasta pressoché scoperta in questi ultimi mesi rispetto alle proposte Core di 12a generazione di Intel. Tre CPU sono basate su architettura Zen 2, altrettante su architettura Zen 3, e saranno disponibili dal 4 aprile.

AMD propone le CPU Ryzen 3 4100, Ryzen 5 4500 e Ryzen 5 4600G con prezzi rispettivamente di 99, 129 e 154 dollari. Basati su architettura Zen 2 come le CPU desktop Ryzen 3000, questi nuovi modelli non sono altro che un adattamento al settore desktop delle APU Ryzen 4000 che abbiamo visto in ambito mobile due anni fa sotto il nome in codice Renoir.

ryzen-4000-desktop-15-03-2022



Caratteristiche comuni di queste CPU sono il TDP di 65W, la presenza in bundle di un dissipatore Wraith Stealth e la connettività PCI Express 3.0. Il Ryzen 3 4100 è un processore dotato di 4 core e 8 thread, configurazione assente nell'attuale gamma Ryzen 5000, mentre le altre due proposte presentano 6 core e 12 thread.

Per quanto riguarda invece le altre tre CPU basate su architettura Zen 3, anche in questo caco ci sono elementi comuni ma anche differenze tecniche. AMD ha annunciato i modelli Ryzen 5 5500, Ryzen 5 5600 e Ryzen 7 5700X rispettivamente con prezzi di listino di 159, 199 e 299 dollari. I primi due offrono 6 core e 12 thread, mentre il 5700X mette a disposizione 8 core e 16 thread.

ryzen-5000-update-15-03-2022



La differenza che balza all'occhio è che mentre il Ryzen 5 5500 è una soluzione derivata dal mondo mobile, ossia dai Ryzen 5000 "Matisse", le altre due proposte sono basate sul progetto Vermeer desktop. La differenza si desume dalla versione supportata del PCI Express, che nel caso del 5500 è 3.0, mentre è 4.0 per gli altri due modelli. Anche in quantitativo di cache totale è un indizio.

Due modelli offrono il dissipatore Wraith Stealth in bundle, mentre il Ryzen 7 5700X ne è privo, quindi bisogna dotarsi di una soluzione di terze parti ad aria o liquido.

Tutte queste CPU si possono installare sulle motherboard socket AM4 con chipset a partire dalla serie 300, previo aggiornamento del BIOS a una versione basata sull'AGESA 1.2.0.7 distribuito dai produttori di schede madri tra aprile e maggio.

Il Ryzen 7 5700X si pone in una fascia di prezzo lasciata scoperta dai processori Core di 12a generazione di Intel, seppur con un listino più vicino al Core i7-12700F, con cui ballano 15 dollari. Il modello 5600 a 199 dollari entra in rotta di collisione con il 12400 e il 12500, che però possono vantare una GPU integrata.

Il 12400F è un 12400 con GPU disattivata, e costa decisamente meno, e per contrastarlo AMD sembra proporre due soluzioni, il Ryzen 5 5500 e il Ryzen 5 4600G, una CPU Zen 3 senza GPU integrata e una Zen 2 con GPU integrata. Anche il Ryzen 5 4300 è piazzato per rompere le uova nel paniere alle CPU Core i3 12100 e 12300, mentre il nuovo Ryzen 3 4100 sfida il Core i3-12100F.

Fonte: hwupgrade

11421 replies since 3/12/2011