GeForce RTX 3080 Ti, recensione: ancora più potenza per giocare senza compromessi
La nuova GeForce RTX 3080 Ti offre le stesse prestazioni in gaming della GeForce RTX 3090 ma a un prezzo inferiore. È questa la sintesi di una recensione in cui ci occupiamo di un'ottima scheda che arriva in un momento storico che oseremmo definire quantomeno sfortunato, dove la domanda di hardware è così alta da creare una scarsità repentina dei nuovi prodotti, influenzandone negativamente prezzi finali e disponibilità. Non aspettatevi quindi di trovarla al prezzo di listino di 1199 dollari/euro indicato da Nvidia nelle scorse ore.
La GeForce RTX 3080 Ti, che qui proviamo nella versione Founders Edition (FE), è un prodotto diverso dalla RTX 3090. Quest'ultima, seppur inserita sotto il brand GeForce, è una scheda che si rivolge a un pubblico specifico, ossia quello dei creatori di contenuti che necessitano di molta VRAM per velocizzare i propri carichi di lavoro.
Certo, consente di giocare molto bene (è la migliore sotto questo punto di vista), ma il rapporto tra il prezzo e le prestazioni rispetto alla RTX 3080 (e adesso anche alla RTX 3080 Ti), non ne giustifica l'acquisto da parte di chi vuole semplicemente darsi al gaming. La nuova GeForce RTX 3080 Ti è invece un prodotto votato principalmente al gaming e serve per consolidare l'offerta di Nvidia nella fascia alta.
Pur essendo una Ti, questa nuova scheda è atipica rispetto alle ultime generazioni: GTX 980 Ti, GTX 1080 Ti e RTX 2080 Ti sono tutte basate su una GPU differente rispetto alle rispettive soluzioni "non Ti", mentre la nuova RTX 3080 Ti si presenta con una GPU GA102 Ampere, la stessa della 3080 e 3090.
La GPU a bordo della nuova arrivata conta 10240 CUDA core attivi, 320 Tensor core, 80 RT core, 320 texture unit e 112 ROPs. Rispetto alla RTX 3090, osserviamo un calo di circa il 2,5% delle risorse al livello della GPU, mentre l'incremento nei confronti della RTX 3080 è di circa 17%. La GPU è affiancata da 12 GB di memoria GDDR6X a 9500 MHz (19 Gbps) su bus a 384 bit per una bandwidth di 912 GB/s.
La RTX 3090 ha il doppio della memoria GDDR6X, il bus è lo stesso e la memoria è impostata a 19,5 Gbps per una bandwidth di 936,2 GB/s. La RTX 3080 conta invece su 10 GB di memoria GDDR6X a 19 Gbps su bus a 320 bit per una bandwidth di 760,3 GB/s. Il TGP della RTX 3080 Ti è identico a quello della RTX 3090, 350W, 30W in più dei 320W della RTX 3080. Infine, al pari della 3080 e diversamente dalla 3090, questa scheda è priva di qualsivoglia connettore NVLink.
La RTX 3080 Ti non nasce chiaramente per chi ha una GeForce RTX 3000 di fascia inferiore o chi possiede una RTX 2080 Ti, sebbene sia decisamente più veloce come vedrete nei test, ma per tutti coloro che ancora giocano con una GTX 1000 o una serie 900 (come la GTX 980 Ti) e vogliono non solo maggiori prestazioni, ma entrare nel mondo del ray tracing e del DLSS.
Tra le caratteristiche accessorie di questa scheda c'è il limitatore al mining di criptovalute, noto anche come LHR, insieme al supporto nativo a Resizable BAR. Per chi non lo conoscesse, Resizable BAR è una funzionalità del protocollo PCI Express che consente alla CPU di accedere direttamente a tutta la memoria della scheda video (VRAM) senza fare continui accessi a piccole parti (256 MB). L'obiettivo è chiaramente quello di velocizzare l'intero processo di accesso ai dati e ottenere maggiori prestazioni di gioco (l'entità dipende spesso dal gioco e può essere condizionato dalla risoluzione, ma in media possiamo parlare di un 5-10%).
Il dissipatore della 3080 Ti Founders Edition è quello della RTX 3080 FE: non ci sono differenze di alcun tipo, né nel funzionamento né nelle dimensioni. Va detto che offrendo le prestazioni della RTX 3090, questa RTX 3080 Ti compie un effettivo miglioramento rispetto alla 3090 FE sotto il profilo della compattezza (non dimentichiamo i molti chip di memoria in meno sul PCB). Vedremo nell'apposita sezione come si rifletterà il tutto in termini di temperature e rumorosità.
Anche la parte posteriore rimane invariata, con tre DisplayPort 1.4 e una HDMI 2.1. Se sapete già come funziona il dissipatore potete quindi saltare questa parte di articolo, altrimenti continuate a leggere. Anche su questa RTX 3080 Ti ritroviamo quindi le due ventole posizionate in modo differente, non su una singola faccia della scheda, una accanto all'altra e sullo stesso asse, ma quella di destra nella parte alta e quella sinistra in quella bassa. Sono insomma sfalsate l'una rispetto all'altra.
Nvidia ha deciso di posizionare le ventole in questo modo perché, in base ai suoi studi, è in grado di raffreddare più rapidamente una GPU potente e tutti i componenti presenti sul PCB, che tra l'altro ha dimensioni ben più contenute (e quindi c'è una densità maggiore) rispetto alle RTX 2000, presentandosi con una forma finale a V diversa da quella classica rettangolare.
Il sistema di raffreddamento di questa Founders Edition cerca inoltre di sfruttare al meglio i case moderni, dotati di una o più ventole frontali che immettono aria fresca all'interno. Questa aria fresca corre proprio nella parte bassa centrale del case e può essere intercettata dalle ventole della scheda video.
La prima ventola, quella di destra incastonata nella scheda proprio grazie al finale a V del PCB, raccoglie l'aria fresca e soffia fuori l'aria calda dalla parte superiore, affinché venga a sua volta catturata da una ventola collocata nella parte posteriore del case. La ventola di sinistra è invece posta in prossimità della GPU e ha il compito di buttare fuori l'aria calda dalle feritoie posteriori.
Questa configurazione è però figlia anche di quello che non si vede, nel senso che Nvidia ha creato un PCB molto più piccolo e denso per questa GeForce RTX 3080 Ti (e le altre FE), e tutto il calore prodotto viene raccolto da una camera di vapore ibrida con heatpipe che trasportano il calore proprio sotto la ventola di destra. Scendendo però, come potete vedere nell'immagine di seguito, c'è un voluminoso radiatore che serve ad ampliare la superficie di dissipazione per una migliore gestione del calore.
Se si rimane sul lato destro della scheda, vediamo come l'aria fresca attraversi le alette del radiatore, le heatpipe sottostanti e fuoriesca dalla ventola, puntando verso la parte alta del case. La ventola di estrazione posteriore (ma potrebbero anche essere le ventole sulla parte superiore del case o quelle di un radiatore di un sistema a liquido), cattura quest'aria calda e poi la espelle dal sistema. A questa si aggiunge la già citata ventola nella parte bassa sinistra, che raccoglie aria fredda dal basso ed espelle aria calda dalle feritoie posteriori. Il tutto è tenuto insieme da un telaio unibody. Da sottolineare inoltre l'introduzione della modalità 0dB, ossia quando la scheda è sotto un determinato carico di lavoro, le ventole rimangono ferme.
Nvidia assicura che l'aria calda soffiata nella metà superiore del case non comporta problemi al raffreddamento delle CPU: l'azienda ha provato varie combinazioni per assicurarsi che il nuovo design delle Founders Edition non impatti sugli altri componenti del sistema. Nvidia assicura inoltre che è possibile mettere la scheda in verticale: il sistema di raffreddamento funziona pressoché con la medesima efficienza.
Configurazione di prova
Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
Processore: Intel Core i9-10900K
Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB
BENCHMARKGiochi con ray tracing (e DLSS)ConclusioniPassando dalla RTX 3080 alla RTX 3080 Ti osserviamo un miglioramento prestazionale del 10% in 4K, con un aumento dei consumi speculare. La RTX 3080 Ti è fondamentalmente una RTX 3090, ma con un prezzo di listino migliore. Inoltre, ma qui parliamo solo per la Founders Edition analizzata, è persino più compatta (con un piccolo riflesso negativo sulla rumorosità).
Rispetto alla RTX 2080 Ti il balzo prestazionale è di oltre il 40% (lo stesso possiamo dire dei consumi), mentre se andiamo a pescare la GTX 1080 Ti abbiamo prestazioni più che doppie, senza dimenticare il supporto all'accelerazione del ray tracing in hardware e al DLSS, con consumi in aumento solo del 40%.
Le prestazioni della nuova arrivata sono in tal senso difficilmente ignorabili, tanto che viene da chiedersi quale futuro avrà la RTX 3090, non nel senso che sparirà dal mercato (non accadrà), ma probabilmente la produzione verrà scalata per prediligere quella della RTX 3080 Ti, un prodotto che avrà senz'altro più mercato. Inoltre, la RTX 3080 Ti è funzionale per Nvidia a riciclare tutte quelle GPU che per un motivo o l'altro non possono finire a bordo di una RTX 3090.
Difficile parlare quindi male di questa scheda viste le prestazioni, ma allo stesso tempo è difficile anche esaltarsi. Se poi volessimo prendere i prezzi di listino come validi, il balzo del 70% tra i 699 dollari della RTX 3080 e i 1199 dollari della RTX 3080 Ti non sarebbe giustificabile a fronte del miglioramento prestazionale, ma questo sarebbe un bel discorso da fare se solo ci trovassimo in un momento storico "normale".
La stessa Nvidia ha recentemente dichiarato di attendersi una domanda elevata anche nella seconda metà dell'anno, quindi verosimilmente il quadro relativo a disponibilità e prezzi non cambierà molto rispetto a quanto visto negli ultimi mesi: poca disponibilità e prezzi alle stelle. Sono purtroppo questi aspetti a incidere sulla valutazione di una generazione di schede che, senza dubbio, ha compiuto un passo avanti importante.
Fonte: hwupgrade