Windows 11 non partirà su CPU molto vecchie e il blocco non sarà aggirabile
Windows 11 presto non si avvierà più su sistemi obsoleti che finora, anche se con qualche tentennamento, erano comunque in grado di far girare il sistema operativo. La prossima versione 24H2, prevista per fine anno, bloccherà infatti l'avvio su tutti i computer che non dispongono dell'istruzione POPCNT, risalenti all'incirca a più di 15 anni fa.
POPCNT, abbreviazione di "Population Count", è una funzionalità che consente di contare rapidamente il numero di bit uguali a 1 in una rappresentazione binaria, ed è stata implementata nelle CPU a partire dal 2007 circa. Divenendo un requisito minimo di Windows 11, tutti i PC che non utilizzano processori con l'istruzione non dovrebbero riuscire ad avviare l'OS. AMD ha introdotto l'istruzione POPCNT con l'architettura Barcelona, mentre Intel lo ha fatto più tardi con i processori Nehalem.
Si tratta di piattaforme molto vecchie e raramente impiegate su sistemi ancora oggi in uso, con i PC interessati da questo cambiamento che dovrebbero rappresentare una quota irrisoria rispetto al totale. Tutti i computer più recenti, anche quelli formalmente non supportati da Windows 11 (come macchine con Intel di 7a generazione o AMD Ryzen di prima generazione), dovrebbero poter continuare a poter eseguire il nuovo sistema operativo attraverso metodi non ufficiali, come avvenuto fino ad oggi con le precedenti versioni.
Windows 11 24H2 dovrebbe essere il primo basato sulla nuova piattaforma Germanium, che dovrebbe fare uso in maniera più massiccia dell'intelligenza artificiale per varie funzionalità di sistema e nuove esperienze utente. Ne sono state avvistate alcune già nelle versioni di anteprima rilasciate agli utenti Insider: fra queste un upscaler video integrato nel sistema operativo e un dettatore vocale dei testi che fa uso della voce dello stesso utente.
Fonte: hwupgrade